Tutela ambientale, presentato il Premio Maria Maugeri. Emiliano: «Sgraditi ai tavoli su ILVA»

Puglia regione capofila nell'impegno in favore della tutela ambientale. Territorio funestato da un'industrializzazione selvaggia e irresponsabile, il Tacco dello Stivale negli anni è stato anche culla di personalità di spicco nella lotta all'inquinamento, con una particolare attenzione alla relazione tra ambiente e salute. Su tutti spicca il nome di Maria Maugeri, ex assessore all'ambiente del Comune di Bari che ha dedicato la sua vita a liberare la città e l'intera regione dai veleni dell'amianto. Una donna forte e determinata, la cui scomparsa prematura (22 settembre 2016) ha lasciato in tanti pugliesi un desiderio ancor maggiore di uscire dal circolo vizioso per cui inquinamento e lavoro sono le due facce di una medesima medaglia.

Un impegno costante e sincero che ha portato la Regione Puglia a istituire un premio che porta il nome proprio di Maria Maugeri, rivolto alle personalità (pugliesi ma non solo) particolarmente distintesi nella lotta all'inquinamento. Il premio Maria Maugeri, che a partire da sabato prossimo sarà assegnato ogni 21 ottobre (giorno che sarebbe stato del compleanno della compianta politica pugliese), è stato presentato stamani presso il Palazzo della Presidenza della Regione Puglia dal governatore Michele Emiliano. Per la cerimonia della prima edizione (sabato 21 ottobre h. 17:30 presso il padiglione della Regione Puglia in Fiera del Levante) sarà ospite William Becker, attualmente direttore esecutivo del "Presidential Climate Action Project", e già teorico delle politiche di decarbonizzazione dell'ex presidente USA Obama.

«Maria è stata un punto di riferimento importante nella mia vita - dice Michele Emiliano parlando della prima edizione del Premio. È stata lei a convincermi che il semplice lavoro quotidiano a beneficio del mio territorio non era sufficiente, ma serviva qualcosa in più. Maria Maugeri era una persona rigorosa, che non si è mai fatta condizionare da amicizie e compromessi politici nella sua azione a tutela dell'ambiente; credo che un premio aperto a realtà locali e internazionali che porti il suo nome rispecchi esattamente quel rigore che per me e per tutti noi è stato di ispirazione in tutta la nostra attività politica, che ha portato la Puglia a essere un interlocutore credibile di autorità internazionali come l'Organizzazione Mondiale della Sanità. Ospitare William Becker per noi non è solo motivo di grande prestigio, ma anche un momento per riflettere sulle politiche di Trump che stanno, di fatto, facendo saltare i già precari equilibri in materia di decarbonizzazione, ovvero il tema di questa prima edizione di un Premio sincero, organizzato con le poche risorse a disposizione ma che posso assicurare che non sarà un'attività collaterale della Regione».

Parlare di Maria Maugeri, però, è anche occasione per fare il punto sulla questione ambientale numero uno della Puglia, ovvero la situazione dell'ILVA di Taranto su cui si addensano nubi e sospetti ogni giorno che passa. Ma Emiliano non ci sta, e coglie la palla al balzo per mettere i puntini sulle i e fare chiarezza sui veri colpevoli dello stallo ILVA: «Una persona come Maria attualmente potrebbe parlare soltanto con Papa Francesco, unica autorità mondiale a occuparsi seriamente e con coscienza di ecologia. Gli altri fanno ricorso soltanto a gesti eclatanti come la firma dell'accordo di Parigi, ma in realtà nessuno sta facendo veramente qualcosa di concreto per uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili. E tra questi c'è anche il Governo italiano, che sembrerebbe intenzionato a lasciare la Puglia nelle disastrose condizioni ambientali in cui si trova ora - attacca Emiliano. Trovo che sia allarmante il fatto che la Regione Puglia e il Comune di Taranto vengano deliberatamente esclusi dai tavoli sindacali e soprattutto ambientali sull'ILVA. Non è mai successo che a realtà terroriali di questo tipo venisse fatto capire di essere sgradite in circostanze così delicate. Un comportamento da parte del ministro Calenda di grande scorrettezza nei confronti di un ente che non solo è territorialmente coinvolto nella discussione, ma è anche l'unico che si sta effettivamente battendo per la decarbonizzazione», accusa il governatore Emiliano facendo nomi e cognomi dei responsabili di una crisi ambientale e occupazionale senza paragoni su tutto il territorio italiano.

«Dal momento che ci sta venendo purtroppo imposto di ospitare sulle nostre coste il gasdotto TAP - conclude Emiliano - senza che noi possiamo avere in alcun modo voce in capitolo, mi auguro almeno che questo gas non trasformi semplicemente la Puglia in una nuova Algeria o in un nuovo Kazakistan o in altri luoghi di passaggio, ma che possa effettivamente rappresentare un combustibile di transito dal carbone e da altri elementi nocivi a fonti di energia più ecologiche».