Eventi e cultura
Tutto pronto al Palaflorio per accogliere Gigi D'Alessio
«È sempre bello incontrare il pubblico. Con loro c’è sempre uno scambio di energia»
Bari - martedì 19 novembre 2024
13.51 Comunicato Stampa
«Cominciare questo tour nei Palazzetti con due sold out a Roma, la capitale d'Italia, è di buon auspicio. È stato come rinnovare il passaporto e mi ha riempito il cuore di gioia. Come dico sempre, il pubblico non viene solamente a vedere i miei concerti ma viene a farli insieme a me. E poi quest'anno un finale con il botto con "Gigi for Xmas, La festa…", l'evento che si terrà all'Unipol Forum di Milano il prossimo 21 dicembre, che segna la fine del tour e sarà una vera e propria festa di Natale, per farci gli auguri e divertirci insieme».
Queste le dichiarazioni di Gigi D'Alessio a poche ore dalle tappe baresi del tour, che lo vedranno protagonista il 22 e il 24 novembre al Palaflorio.
«In primavera farò un tour all'estero e poi due nuove date da segnare nel calendario, che per me sono un'emozione indescrivibile: il 2 e il 3 giugno torno dopo 9 anni allo Stadio di Napoli, che porta oggi un nome grande che spero di rispettare come Diego Armando Maradona. Ritornare nella mia città per me è sempre come ritornare da mamma. Ma non finisce qui perché il 20 giugno con la fondazione Tommaso Dragotto sarò allo Stadio Barbera di Palermo con "Sicily for life – Gigi & Friends" per una causa molto nobile: la nostra ambizione è raccogliere fondi per cercare di costruire un ospedale pediatrico che possa aiutare tutti i bambini siciliani a non soffrire e soprattutto a non fare le transumanze per andare in altre città per curarsi, farlo diventare un fiore all'occhiello per tutto il Sud Italia.
È sempre bello incontrare il pubblico. Con loro c'è sempre uno scambio di energia, abbiamo un rapporto quasi familiare che è cresciuto e cresce ogni giorno, un aggiornamento d'affetto come si fa con le app. Come sia possibile tutto questo non me lo so spiegare. Il mio rapporto con loro è come una pianta da annaffiare quotidianamente. Oggi raccolgo i frutti di quella pianta ed è per me sempre la prima volta quando c'è un concerto. Se devo dire grazie a qualcuno devo ringraziare loro che mi seguono ovunque.
All'estero il pubblico è composto non solo da italiani che vivono in Germania, a Parigi, Londra, in Svizzera ma anche tedeschi, francesi, inglesi. Ormai la musica è di tutti, poi con la nuova tecnologia arriviamo in tutte le case del mondo quindi anche se alcuni non capiscono la lingua italiana o napoletana, vengono a vedere il concerto per la melodia. Sono sicuro che rimarranno contenti.
Se devo scegliere una canzone che mi rappresenti, sceglierei forse i miei pilastri: "Non dirgli mai", canzone che mi ha portato per la prima volta a Sanremo e da lì si sono aperte le porte del mondo, e "Annarè" scritta in lingua napoletana. Oggi tutta Italia capisce e canta la lingua napoletana, dopo anni di pregiudizi, e questo è motivo di orgoglio, mi fa sentire libero di aprire il cuore ed esprimermi come meglio posso e diciamolo mi rende la vita più facile quando devo scrivere.
Racchiudere in una scaletta 30 anni di canzoni, il cui filo rosso è sempre l'amore, e di vita mia non è facile. Ogni volta è come sfogliare un album di fotografie: spesso vado a pescare canzoni che non canto da tanto tempo, mi accorgo di quanto siano belle e penso di inserirla nei concerti, ma per metterne una ne devi togliere un'altra ed è come se le stessi facendo un torto. Ho un repertorio vasto e spero di accontentare tutti, soprattutto chi mi segue da anni.
Il mondo della musica non è cambiato, si è evoluto. Oggi abbiamo tanta tecnologia a disposizione e la musica arriva subito in tutte le case del mondo. È diventata molto più elettronica ma dobbiamo stare attenti a non perdere il filo conduttore, cioè la verità. Le canzoni si possono fare anche con l'intelligenza artificiale ma lo dice la parola stessa è intelligenza artificiale mentre le canzoni si fanno con l'intelligenza del cuore. Ai giovani consiglio solo di amare quello che fanno, lasciando perdere il successo. Il successo se deve arrivare, arriva, non sempre chi ha successo è più bravo di chi non lo ha. Consiglio di amare la musica che è il sale della vita.
Non mi fermo mai, perché dovrei farlo? La mia estate è partita con l'appuntamento ormai fisso nella mia Napoli, diventato un vero e proprio show in prima serata su Rai1: suonare a Piazza del Plebiscito è sempre una grandissima emozione. Quest'anno abbiamo raggiunto quota otto live tutti sold out, è stata la mia 19esima volta in questa Piazza, ed il 36% dei biglietti sono stati venduti fuori dalla Campania, oltre il 12% all'estero, soprattutto dagli Stati Uniti. Questa cosa mi tocca il cuore e l'anima: pensare che intere famiglie si mettano in viaggio, percorrendo chilometri, solo per ascoltarmi è una cosa meravigliosa.
Ho pubblicato il 24 maggio scorso il mio nuovo album Fra che ha diversi significati. Fra sta per Francesco, mio figlio a cui ho dedicato anche una canzone; poi se guardate la copertina, è piena di Frammenti di vita, con tante polaroid, ed è "Fra" un progetto e l'altro. Questo perché volevo dare al mio pubblico qualcosa di nuovo, per i concerti che andrò a fare da nord a sud dell'Italia e non solo, ho sentito il bisogno di fare un disco e l'ho fatto. E poi è ricco di collaborazioni, di Fratelli, che si sono aggiunti pian piano che prendeva piede il disco, in maniera naturale, e ora spero di poterli invitare, compatibilmente con i loro impegni, nei miei live per suonarle insieme».
Queste le dichiarazioni di Gigi D'Alessio a poche ore dalle tappe baresi del tour, che lo vedranno protagonista il 22 e il 24 novembre al Palaflorio.
«In primavera farò un tour all'estero e poi due nuove date da segnare nel calendario, che per me sono un'emozione indescrivibile: il 2 e il 3 giugno torno dopo 9 anni allo Stadio di Napoli, che porta oggi un nome grande che spero di rispettare come Diego Armando Maradona. Ritornare nella mia città per me è sempre come ritornare da mamma. Ma non finisce qui perché il 20 giugno con la fondazione Tommaso Dragotto sarò allo Stadio Barbera di Palermo con "Sicily for life – Gigi & Friends" per una causa molto nobile: la nostra ambizione è raccogliere fondi per cercare di costruire un ospedale pediatrico che possa aiutare tutti i bambini siciliani a non soffrire e soprattutto a non fare le transumanze per andare in altre città per curarsi, farlo diventare un fiore all'occhiello per tutto il Sud Italia.
È sempre bello incontrare il pubblico. Con loro c'è sempre uno scambio di energia, abbiamo un rapporto quasi familiare che è cresciuto e cresce ogni giorno, un aggiornamento d'affetto come si fa con le app. Come sia possibile tutto questo non me lo so spiegare. Il mio rapporto con loro è come una pianta da annaffiare quotidianamente. Oggi raccolgo i frutti di quella pianta ed è per me sempre la prima volta quando c'è un concerto. Se devo dire grazie a qualcuno devo ringraziare loro che mi seguono ovunque.
All'estero il pubblico è composto non solo da italiani che vivono in Germania, a Parigi, Londra, in Svizzera ma anche tedeschi, francesi, inglesi. Ormai la musica è di tutti, poi con la nuova tecnologia arriviamo in tutte le case del mondo quindi anche se alcuni non capiscono la lingua italiana o napoletana, vengono a vedere il concerto per la melodia. Sono sicuro che rimarranno contenti.
Se devo scegliere una canzone che mi rappresenti, sceglierei forse i miei pilastri: "Non dirgli mai", canzone che mi ha portato per la prima volta a Sanremo e da lì si sono aperte le porte del mondo, e "Annarè" scritta in lingua napoletana. Oggi tutta Italia capisce e canta la lingua napoletana, dopo anni di pregiudizi, e questo è motivo di orgoglio, mi fa sentire libero di aprire il cuore ed esprimermi come meglio posso e diciamolo mi rende la vita più facile quando devo scrivere.
Racchiudere in una scaletta 30 anni di canzoni, il cui filo rosso è sempre l'amore, e di vita mia non è facile. Ogni volta è come sfogliare un album di fotografie: spesso vado a pescare canzoni che non canto da tanto tempo, mi accorgo di quanto siano belle e penso di inserirla nei concerti, ma per metterne una ne devi togliere un'altra ed è come se le stessi facendo un torto. Ho un repertorio vasto e spero di accontentare tutti, soprattutto chi mi segue da anni.
Il mondo della musica non è cambiato, si è evoluto. Oggi abbiamo tanta tecnologia a disposizione e la musica arriva subito in tutte le case del mondo. È diventata molto più elettronica ma dobbiamo stare attenti a non perdere il filo conduttore, cioè la verità. Le canzoni si possono fare anche con l'intelligenza artificiale ma lo dice la parola stessa è intelligenza artificiale mentre le canzoni si fanno con l'intelligenza del cuore. Ai giovani consiglio solo di amare quello che fanno, lasciando perdere il successo. Il successo se deve arrivare, arriva, non sempre chi ha successo è più bravo di chi non lo ha. Consiglio di amare la musica che è il sale della vita.
Non mi fermo mai, perché dovrei farlo? La mia estate è partita con l'appuntamento ormai fisso nella mia Napoli, diventato un vero e proprio show in prima serata su Rai1: suonare a Piazza del Plebiscito è sempre una grandissima emozione. Quest'anno abbiamo raggiunto quota otto live tutti sold out, è stata la mia 19esima volta in questa Piazza, ed il 36% dei biglietti sono stati venduti fuori dalla Campania, oltre il 12% all'estero, soprattutto dagli Stati Uniti. Questa cosa mi tocca il cuore e l'anima: pensare che intere famiglie si mettano in viaggio, percorrendo chilometri, solo per ascoltarmi è una cosa meravigliosa.
Ho pubblicato il 24 maggio scorso il mio nuovo album Fra che ha diversi significati. Fra sta per Francesco, mio figlio a cui ho dedicato anche una canzone; poi se guardate la copertina, è piena di Frammenti di vita, con tante polaroid, ed è "Fra" un progetto e l'altro. Questo perché volevo dare al mio pubblico qualcosa di nuovo, per i concerti che andrò a fare da nord a sud dell'Italia e non solo, ho sentito il bisogno di fare un disco e l'ho fatto. E poi è ricco di collaborazioni, di Fratelli, che si sono aggiunti pian piano che prendeva piede il disco, in maniera naturale, e ora spero di poterli invitare, compatibilmente con i loro impegni, nei miei live per suonarle insieme».