Attualità
Ucraina, arriva la terza nave in Italia: a Monopoli un cargo di olio di girasole
La situazione è migliorata con lo sblocco diplomatico raggiunto dopo l'intesa di Istanbul
Italia - martedì 16 agosto 2022
18.13
Ha fatto porto oggi pomeriggio a Monopoli la nave cargo Mustafa Necati proveniente dall'Ucraina con a bordo 6mila tonnellate di olio di semi di girasole.
L'imbarcazione era partita il 7 agosto dal porto ucraino di Chornomorsk, a sud di Odessa, e aveva fatto una sosta in Turchia per essere sottoposta ai controlli previsti dall'accordo delle Nazioni Unite. Si tratta della terza nave cargo che arriva in Italia dopo lo sblocco diplomatico raggiunto con l'intesa di Istanbul.
Coldiretti Puglia afferma: «Lo sbarco in Puglia a Monopoli della nave carica di olio di girasole, dopo la prima con il carico di mais arrivata a Ravenna, è importante per fermare le speculazioni sui prezzi, dalle stalle alle tavole fino all'energia, in una situazione in cui quasi la metà dell'olio di girasole importato dall'Italia (46%) per un valore pari a 287 milioni di euro proviene dall'Ucraina, che con una quota di poco superiore al 13% per un totale di 785 milioni di chili è anche il secondo fornitore di mais dell'Italia che è costretta ad importare circa la metà del proprio fabbisogno per garantire l'alimentazione degli animali negli allevamenti».
L'imbarcazione era partita il 7 agosto dal porto ucraino di Chornomorsk, a sud di Odessa, e aveva fatto una sosta in Turchia per essere sottoposta ai controlli previsti dall'accordo delle Nazioni Unite. Si tratta della terza nave cargo che arriva in Italia dopo lo sblocco diplomatico raggiunto con l'intesa di Istanbul.
Coldiretti Puglia afferma: «Lo sbarco in Puglia a Monopoli della nave carica di olio di girasole, dopo la prima con il carico di mais arrivata a Ravenna, è importante per fermare le speculazioni sui prezzi, dalle stalle alle tavole fino all'energia, in una situazione in cui quasi la metà dell'olio di girasole importato dall'Italia (46%) per un valore pari a 287 milioni di euro proviene dall'Ucraina, che con una quota di poco superiore al 13% per un totale di 785 milioni di chili è anche il secondo fornitore di mais dell'Italia che è costretta ad importare circa la metà del proprio fabbisogno per garantire l'alimentazione degli animali negli allevamenti».