Carcere di Bari
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Ufficio anagrafe e stato civile al carcere di Bari, ecco come funzionerà

Di Sciascio: "Disponibili ad organizzare le aperture periodiche garantendo piena accessibilità ai servizi"

Nell'ambito delle attività previste in attuazione del protocollo di intesa tra Comune di Bari e la Casa circondariale, l'amministrazione comunale, su proposta dell'assessore ai Servizi demografici Eugenio Di Sciascio, sta portando avanti una serie di azioni sperimentali che garantiscano l'esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile delle persone private della libertà personale.

Nel corso dei mesi scorsi, da una disamina delle esigenze della popolazione detenuta condotta presso la Casa circondariale di Bari, è emersa la necessità di assicurare un'adeguata e tempestiva fruizione dei servizi comunali di stato civile in favore dei soggetti destinatari di misure restrittive della libertà individuale, con particolare riferimento ai servizi anagrafici (emissione di certificati, rilascio autentiche di firme su dichiarazioni sostitutive, emissione di carte di identità) e ai servizi di stato civile (celebrazione di riti civili, dichiarazioni di nascita, riconoscimento di paternità).

Per dar seguito a tale esigenza, il Comune di Bari ha accolto la richiesta della Casa Circondariale, condivisa e sollecitata dall'ufficio del Garante regionale, di istituire uno sportello demografico dedicato ai detenuti all'interno della sede dell'istituto penitenziario in corso Alcide De Gasperi. A questa decisione sono seguiti una serie di approfondimenti normativi che hanno sancito la facoltà dell'amministrazione comunale designare quali "case comunali" luoghi ulteriori, ed anche plurimi rispetto al Municipio, purché il sito prescelto, anche se esterno alla casa comunale, sia nella disponibilità giuridica del Comune con carattere di ragionevole continuità temporale e vincolato allo svolgimento di funzioni istituzionali.

Pertanto, la giunta comunale oggi ha così disposto l'istituzione di uno sportello anagrafico e di un separato ufficio di Stato civile, ai sensi dell'art. 3 del D.P.R. 396/2000, da individuarsi all'interno della Casa circondariale di Bari, quale casa comunale, da destinare in via esclusiva allo svolgimento delle funzioni istituzionali di anagrafe e di stato civile in favore dei detenuti, con aperture a cadenza periodica, nelle modalità sancite dal direttore della ripartizione in base alle esigenze interne agli uffici.

"La volontà di garantire pari diritti e pari dignità a tutti i cittadini è stato il principio secondo il quale, nel corso di questi mesi, abbiamo condotto una serie di ricerche e approfondimenti che ci permettessero di raggiungere i detenuti e la casa circondariale con una serie di servizi nel pieno della legittimità delle funzioni di Stato civile e di legittimità degli atti - spiega Eugenio Di Sciascio -. Eleggendo al rango di casa comunale uno spazio dell'istituto penitenziario saremo così disponibili ad organizzare le aperture periodiche garantendo piena accessibilità ai servizi e il riconoscimento dei diritti di cittadinanza a tutti".
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