
Territorio
Un biliardo abbandonato a San Giorgio, la rabbia di Amiu: «Bari merita più rispetto»
Pate: «Una sacca di inciviltà che rovina quanto la città sta facendo di buono. A maggio superati i 1800 ritiri»
Bari - giovedì 22 giugno 2023
16.06
«Questa foto è stata scattata a San Giorgio, sul litorale sud della città e sì, avete visto bene: c'è un tavolo da biliardo abbandonato nei pressi di una nostra postazione. Naturalmente, non c'è il codice, perché si tratta di un rifiuto lasciato abusivamente». Così inizia il duro comunicato di Amiu, a commento del ritrovamento di un tavolo da biliardo conferito (scorrettamente) accanto al cassonetto sul litorale di San Giorgio, costa sud di Bari.
«Quella immagine si commenta da sola, con indignazione e rabbia - dice Paolo Pate, presidente di Amiu. Un gesto contro cui tutti quanti dobbiamo combattere, perché rappresenta quella sacca di inciviltà che va a rovinare quanto di buono Bari sta facendo. La nostra è una città in crescita, sempre più attrattiva e con sempre più turisti da tutto il mondo; queste immagini ci fanno capire che c'è da lavorare sulla civiltà, per educare una parte (fortunatamente minoritaria) a seguire le regole e a conferire correttamente i rifiuti».
Il comunicato di Amiu, infatti, tra il serio e il faceto ricorda al «Caro sporcaccione», che «Ti sarebbe bastata una telefonata al nostro numero verde 800011558 e saremmo venuti noi a ritirarlo. Avresti rispettato le regole, ti saresti dimostrato un cittadino virtuoso e non uno che disprezza Bari e i baresi». E ancora: «Bari è una città bellissima che, però, viene costantemente umiliata da gente come te».
«Se il cittadino - spiega Pate - avesse chiamato il numero verde, noi avremmo preso il biliardo nei pressi della sua abitazione, risparmiandogli anche l'attraversamento o il viaggio. Lo avremmo smaltito molto più facilmente, all'interno di un programma preordinato e organizzato di raccolta degli ingombranti».
Ancora Pate insiste: «Il fenomeno dell'abbandono rifiuti è ancora abbastanza diffuso, spesso vicino al cassonetto. Quello che va ribadito è che il cassonetto, di per sé, non è un luogo dove conferire qualsiasi cosa. I rifiuti vanno conferiti in modo differenziato, e un arredo o un ingombrante non sono rifiuti che possano essere conferiti correttamente semplicemente lasciandoli nei pressi del cassonetto. È una mancanza di rispetto per le operatrici e gli operatori di Amiu, che lavorano tantissimo. In estate, con tanti eventi come Battiti live, ci impegniamo a tenere pulita la città, ma i cittadini ci devono aiutare. Un fatto del genere umilia la città e il lavoro di Amiu, che è complicato e merita più rispetto, nei confronti dell'azienda e della città».
D'altra parte, il costo di un conferimento scorretto ricade sulle casse dell'azienda municipalizzata, che si finanzia con i soldi dei contribuenti baresi. «Per noi - ricorsa Pate - quell'abbandono è un costo, non solo in termini economici ma anche in termini di operazioni straordinarie che, insieme ad altre operazioni straordinarie, ci distolgono da attività ordinarie che devono essere rese alla città».
Però non c'è da scoraggiarsi, perché per un barese "sporcaccione" ce ne sono tanti altri che fanno le cose per bene. «A dispetto di questo abbandono - annuncia Pate - a maggio abbiamo superato quota 1800 ritiri. Con un numero di prenotazione, nelle 24 ore gli operatori Amiu si recano presso il domicilio per ritirare gli ingombranti o gli arredi non più funzionali. Gli ingombranti devono essere conferiti o tramite prenotazione, o portandoli nel centro di raccolta di via Fuzio, presso la nostra sede, o nei centri di raccolta mobile, aperti alternativamente nei diversi giorni settimana, in più zone della città».
«Quella immagine si commenta da sola, con indignazione e rabbia - dice Paolo Pate, presidente di Amiu. Un gesto contro cui tutti quanti dobbiamo combattere, perché rappresenta quella sacca di inciviltà che va a rovinare quanto di buono Bari sta facendo. La nostra è una città in crescita, sempre più attrattiva e con sempre più turisti da tutto il mondo; queste immagini ci fanno capire che c'è da lavorare sulla civiltà, per educare una parte (fortunatamente minoritaria) a seguire le regole e a conferire correttamente i rifiuti».
Il comunicato di Amiu, infatti, tra il serio e il faceto ricorda al «Caro sporcaccione», che «Ti sarebbe bastata una telefonata al nostro numero verde 800011558 e saremmo venuti noi a ritirarlo. Avresti rispettato le regole, ti saresti dimostrato un cittadino virtuoso e non uno che disprezza Bari e i baresi». E ancora: «Bari è una città bellissima che, però, viene costantemente umiliata da gente come te».
«Se il cittadino - spiega Pate - avesse chiamato il numero verde, noi avremmo preso il biliardo nei pressi della sua abitazione, risparmiandogli anche l'attraversamento o il viaggio. Lo avremmo smaltito molto più facilmente, all'interno di un programma preordinato e organizzato di raccolta degli ingombranti».
Ancora Pate insiste: «Il fenomeno dell'abbandono rifiuti è ancora abbastanza diffuso, spesso vicino al cassonetto. Quello che va ribadito è che il cassonetto, di per sé, non è un luogo dove conferire qualsiasi cosa. I rifiuti vanno conferiti in modo differenziato, e un arredo o un ingombrante non sono rifiuti che possano essere conferiti correttamente semplicemente lasciandoli nei pressi del cassonetto. È una mancanza di rispetto per le operatrici e gli operatori di Amiu, che lavorano tantissimo. In estate, con tanti eventi come Battiti live, ci impegniamo a tenere pulita la città, ma i cittadini ci devono aiutare. Un fatto del genere umilia la città e il lavoro di Amiu, che è complicato e merita più rispetto, nei confronti dell'azienda e della città».
D'altra parte, il costo di un conferimento scorretto ricade sulle casse dell'azienda municipalizzata, che si finanzia con i soldi dei contribuenti baresi. «Per noi - ricorsa Pate - quell'abbandono è un costo, non solo in termini economici ma anche in termini di operazioni straordinarie che, insieme ad altre operazioni straordinarie, ci distolgono da attività ordinarie che devono essere rese alla città».
Però non c'è da scoraggiarsi, perché per un barese "sporcaccione" ce ne sono tanti altri che fanno le cose per bene. «A dispetto di questo abbandono - annuncia Pate - a maggio abbiamo superato quota 1800 ritiri. Con un numero di prenotazione, nelle 24 ore gli operatori Amiu si recano presso il domicilio per ritirare gli ingombranti o gli arredi non più funzionali. Gli ingombranti devono essere conferiti o tramite prenotazione, o portandoli nel centro di raccolta di via Fuzio, presso la nostra sede, o nei centri di raccolta mobile, aperti alternativamente nei diversi giorni settimana, in più zone della città».