Attualità
Un solo paziente vaccinato in rianimazione da febbraio ad agosto, lo studio del Policlinico di Bari
I soggetti presi in esame ricoverati nel periodo considerato presso Anestesia e Rianimazione II, reparto dedicato alle cure intensive dei pazienti positivi al tampone
Bari - lunedì 25 ottobre 2021
17.55
Un solo paziente su 265 ricoverati in Rianimazione aveva ricevuto il ciclo completo di vaccinazione anti-SARS-CoV-2: è dello 0,38% la percentuale di vaccinati finiti in Terapia intensiva al Policlinico di Bari da febbraio ad agosto del 2021. È quanto emerso dallo studio scientifico condotto da Silvio Tafuri, professore ordinario di Igiene e responsabile della control room Policlinico Bari; Pasquale Stefanizzi, ricercatore di Igiene e Medicina preventiva e medico della control room; Salvatore Grasso, direttore della Rianimazione II del Policlinico di Bari; Lidia Dalfino, medico Rianimazione II, Giacomo Riformato, collaboratore di Igiene, e dagli specializzandi in Igiene e Medicina preventiva Marcello Putignano e Annamaria Lobifaro.
Lo studio ha indagato lo stato vaccinale dei pazienti affetti da infezione da SARS-COV-2 ricoverati presso l'unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione II del Policlinico di Bari, allo scopo di studiare il rapporto tra completamento del ciclo vaccinale e probabilità di ospedalizzazione. La popolazione di studio è stata costituita dai 265 pazienti ricoverati dal 1° febbraio 2021 al 31 agosto 2021 presso Anestesia e Rianimazione II del Policlinico di Bari, reparto dedicato alle cure intensive dei pazienti positivi al tampone naso-faringeo. I dati relativi ai pazienti ospedalizzati sono stati estratti dal sistema informatizzato di gestione dei ricoveri del Policlinico di Bari, mentre le informazioni circa lo stato vaccinale degli stessi sono state estrapolate dall'anagrafe vaccinale informatizzata regionale GIAVA.
Nel periodo di studio, sono stati ricoverati presso l'unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione II dell'Azienda 265 pazienti, di cui 182 maschi e 83 femmine. L'età media dei pazienti ricoverati era pari a 62,9 anni (range 18- 97). Il numero di nuovi accessi è stato pari a 38 nel mese di febbraio, 116 nel mese di marzo, 74 nel mese di aprile, 15 nel mese di maggio, 8 nel mese di giugno, 3 nel mese di luglio e 11 nel mese di agosto. Un solo paziente (0,38%) aveva ricevuto il ciclo completo di vaccinazione anti-SARS-CoV-2, il 1,5% (4/265) aveva ricevuto un ciclo incompleto e il 98,1% (260/265) non aveva ricevuto alcuna dose di vaccino. Il paziente sottoposto al ciclo vaccinale completo presentava in anamnesi un tumore linfatico maligno; il fallimento vaccinale è pertanto imputabile alla ridotta risposta immunitaria dovuta alla condizione patologica di base.
I pazienti sottoposti alla prima dose di vaccino sono risultati positivi al tampone naso-faringeo in media 12,3 giorni (range 6-21) dopo la vaccinazione. Nel periodo di studio, è deceduto il 37,7% dei pazienti ricoverati presso la Rianimazione, di cui il 72% maschi e il 28% femmine. L'età media dei pazienti deceduti è pari a 69,3 anni (range 44-90). Il numero di decessi è stato pari a 9 nel mese di febbraio, 34 nel mese di marzo, 31 nel mese di aprile, 21 nel mese di maggio, 2 nel mese di giugno, 2 nel mese di luglio e 1 nel mese di agosto. Nessuno dei pazienti deceduti era stato vaccinato prima del ricovero.
I dati, è la conclusione a cui arrivano gli autori dello studio, descrivono una netta prevalenza, nell'unità operativa oggetto di studio, di pazienti non vaccinati. Peraltro, i pazienti precedentemente vaccinati erano stati sottoposti a un ciclo di vaccinazione incompleto o presentavano condizioni tali da inficiare la risposta all'immunizzazione attiva.
Lo studio ha indagato lo stato vaccinale dei pazienti affetti da infezione da SARS-COV-2 ricoverati presso l'unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione II del Policlinico di Bari, allo scopo di studiare il rapporto tra completamento del ciclo vaccinale e probabilità di ospedalizzazione. La popolazione di studio è stata costituita dai 265 pazienti ricoverati dal 1° febbraio 2021 al 31 agosto 2021 presso Anestesia e Rianimazione II del Policlinico di Bari, reparto dedicato alle cure intensive dei pazienti positivi al tampone naso-faringeo. I dati relativi ai pazienti ospedalizzati sono stati estratti dal sistema informatizzato di gestione dei ricoveri del Policlinico di Bari, mentre le informazioni circa lo stato vaccinale degli stessi sono state estrapolate dall'anagrafe vaccinale informatizzata regionale GIAVA.
Nel periodo di studio, sono stati ricoverati presso l'unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione II dell'Azienda 265 pazienti, di cui 182 maschi e 83 femmine. L'età media dei pazienti ricoverati era pari a 62,9 anni (range 18- 97). Il numero di nuovi accessi è stato pari a 38 nel mese di febbraio, 116 nel mese di marzo, 74 nel mese di aprile, 15 nel mese di maggio, 8 nel mese di giugno, 3 nel mese di luglio e 11 nel mese di agosto. Un solo paziente (0,38%) aveva ricevuto il ciclo completo di vaccinazione anti-SARS-CoV-2, il 1,5% (4/265) aveva ricevuto un ciclo incompleto e il 98,1% (260/265) non aveva ricevuto alcuna dose di vaccino. Il paziente sottoposto al ciclo vaccinale completo presentava in anamnesi un tumore linfatico maligno; il fallimento vaccinale è pertanto imputabile alla ridotta risposta immunitaria dovuta alla condizione patologica di base.
I pazienti sottoposti alla prima dose di vaccino sono risultati positivi al tampone naso-faringeo in media 12,3 giorni (range 6-21) dopo la vaccinazione. Nel periodo di studio, è deceduto il 37,7% dei pazienti ricoverati presso la Rianimazione, di cui il 72% maschi e il 28% femmine. L'età media dei pazienti deceduti è pari a 69,3 anni (range 44-90). Il numero di decessi è stato pari a 9 nel mese di febbraio, 34 nel mese di marzo, 31 nel mese di aprile, 21 nel mese di maggio, 2 nel mese di giugno, 2 nel mese di luglio e 1 nel mese di agosto. Nessuno dei pazienti deceduti era stato vaccinato prima del ricovero.
I dati, è la conclusione a cui arrivano gli autori dello studio, descrivono una netta prevalenza, nell'unità operativa oggetto di studio, di pazienti non vaccinati. Peraltro, i pazienti precedentemente vaccinati erano stati sottoposti a un ciclo di vaccinazione incompleto o presentavano condizioni tali da inficiare la risposta all'immunizzazione attiva.