Scuola e Lavoro
Università di Bari, arriva la Student card per sconti e servizi. Link: «Non sia strumento di controllo»
Dopo la app MyUniBa altre novità per gli iscritti ai corsi accademici dell'ateneo. L'associazione studentesca: «Passo avanti ma non basta»
Bari - lunedì 29 aprile 2019
12.14
Novità in arrivo per gli studenti dell'Università di Bari: a partire dall'anno accademico 2019/2020, sarà attivata la Student Card. L'iniziativa dell'Università di Bari nasce per consentire agli iscritti di essere in possesso di uno strumento d'identificazione dello status di studente e di accedere in modo agevolato a una serie di servizi quali abbonamenti per i trasporti, biblioteca, rete museale, mense universitarie, scontistica.
La carta sarà personale, munita di QRCode, e riporterà alcuni dati identificativi del possessore. La sua validità sarà legata alla durata legale del percorso di studi e potrà essere richiesta al momento dell'immatricolazione.
Una novità che arriva a pochi giorni dall'annuncio della app MyUniBa, già attiva negli store IoS e Android. Sorgono, però, perplessità fra gli studenti. Link Bari accoglie con riserva la notizia: «Vogliamo che questo sia utile per usufruire di ulteriori agevolazioni per i trasporti urbani, per l'accesso alla cultura e di possibilità di usufruire di tanti altri servizi, ma che in alcun modo tale carta diventi un mero strumento di controllo degli studenti, per esempio, sull'accesso alle biblioteche, in quanto riteniamo che l'università pubblica debba essere accessibile a tutte e tutti, senza la necessità di utilizzare un badge identificativo».
L'associazione studentesca auspica, quindi, che questa Student card sia «Solo il primo passo verso una città sempre più a misura di studente, perciò rivendichiamo una carta del soggetto in formazione, ovvero uno strumento che oltre a riconoscere i soggetti in formazione (sia studenti medi che universitari, nonché chiunque studi) preveda fondi riservati per una copertura che assicuri accesso libero, gratuito e/o agevolato agli studenti per fruire di tutto ciò di cui hanno bisogno nel proprio percorso formativo: dai libri di testo, all'abbonamento per i trasporti, al biglietto unico per entrare in tutti gli spazi culturali, dai musei ai cinema nonché la possibilità di introduzione di un reddito di formazione, per agevolare tutti coloro che non riescono a portare avanti gli studi e che vorrebbero emanciparsi dalle proprie condizioni di partenza».
La carta sarà personale, munita di QRCode, e riporterà alcuni dati identificativi del possessore. La sua validità sarà legata alla durata legale del percorso di studi e potrà essere richiesta al momento dell'immatricolazione.
Una novità che arriva a pochi giorni dall'annuncio della app MyUniBa, già attiva negli store IoS e Android. Sorgono, però, perplessità fra gli studenti. Link Bari accoglie con riserva la notizia: «Vogliamo che questo sia utile per usufruire di ulteriori agevolazioni per i trasporti urbani, per l'accesso alla cultura e di possibilità di usufruire di tanti altri servizi, ma che in alcun modo tale carta diventi un mero strumento di controllo degli studenti, per esempio, sull'accesso alle biblioteche, in quanto riteniamo che l'università pubblica debba essere accessibile a tutte e tutti, senza la necessità di utilizzare un badge identificativo».
L'associazione studentesca auspica, quindi, che questa Student card sia «Solo il primo passo verso una città sempre più a misura di studente, perciò rivendichiamo una carta del soggetto in formazione, ovvero uno strumento che oltre a riconoscere i soggetti in formazione (sia studenti medi che universitari, nonché chiunque studi) preveda fondi riservati per una copertura che assicuri accesso libero, gratuito e/o agevolato agli studenti per fruire di tutto ciò di cui hanno bisogno nel proprio percorso formativo: dai libri di testo, all'abbonamento per i trasporti, al biglietto unico per entrare in tutti gli spazi culturali, dai musei ai cinema nonché la possibilità di introduzione di un reddito di formazione, per agevolare tutti coloro che non riescono a portare avanti gli studi e che vorrebbero emanciparsi dalle proprie condizioni di partenza».