Scuola e Lavoro

Università di Bari, riconoscimento internazionale per la professoressa Costabile

Premiate dalla ACM (Association for Computing Machinery) le ricerche della docente barese

Un nuovo, importante, riconoscimento arriva nella "bacheca" dell'Università di Bari. Ad assurgere agli onori delle cronache stavolta è la professoressa Maria Francesca Costabile, docente di interazione uomo-macchina del Dipartimento di Informatica dell'Università di Bari. La docente del dipartimento barese, infatti, sarà la prima italiana a ricevere l'ACM SIGCHI Lifetime Service Award, ambìto e prestigioso riconoscimento tributato dalla ACM (Association for Computing Machinery), associazione internazionale senza scopo di lucro dedicata a scienziati ed educatori di informatica, la cui sede centrale è a New York.

L'ACM è organizzata in Special Interest Groups (SIGs), e SIGCHI è il gruppo speciale di interesse su Computer-Human Interaction (CHI), cui fanno riferimento coloro che, come la Prof.ssa Costabile, si occupano di interazione-uomo macchina. Il premio è attributo annualmente a persone che hanno contribuito con le loro attività alla crescita e al successo della comunità SIGCHI in un notevole numero di anni e che hanno avuto un'influenza significativa su tale comunità. Il premio sarà consegnato nel corso di una cerimonia che si terrà il prossimo 22 aprile a Montreal, nell'ambito del congresso mondiale ACM-CHI 2018.

Oltre alla ricerca, la Prof. Costabile ha svolto un ruolo significativo per l'introduzione della disciplina nei curricula di informatica delle università italiane. Nell'anno accademico 1995-96 ha tenuto per la prima volta in Italia l'insegnamento di interazione uomo-macchina in un corso di laurea in ingegneria informatica. Oggi la Prof.ssa Costabile insegna sia al Corso di Laurea triennale in Informatica sia al Corso di laurea Magistrale in Computer Science, offerto in lingua inglese dall'Università di Bari. Presso il Dipartimento di Informatica ha creato ed è responsabile del laboratorio di ricerca IVU (Interaction Visualization Usability & User experience), che ha varie collaborazioni internazionali.

La disciplina interazione uomo-macchina riguarda il progetto delle interazioni tra le attività umane e i sistemi informatici che le supportano, costruendo le interfacce che consentono tali interazioni. La disciplina è nata agli inizi degli anni ottanta, quando sono apparsi sul mercato i primi personal computer che permettevano ad un individuo di interagire con un programma disponibile sul computer. Subito sono emerse le difficoltà di questa interazione perché via dell'enorme distanza tra il linguaggio dei computer, che parlava un linguaggio tecnico adatto agli informatici, e quello dell'enorme varietà delle persone che invece avevano bisogno di essere supportate nell'esecuzione delle proprie attività, all'epoca essenzialmente di lavoro.

L'interazione uomo-macchina è dunque divenuta una disciplina fondamentale per la progettazione di sistemi interattivi. Il suo principale obiettivo è, infatti, migliorare il dialogo tra computer e persone costruendo interfacce "usabili", cioè più efficaci, semplici e gradevoli da adoperare. I progressi nell'interazione uomo-macchina sono e continuano ad essere essenziali per la diffusione degli strumenti informatici. Grazie a tali progressi oggi le persone hanno il piacere di interagire con strumenti che prima suscitavano più di un timore. Persino le nonne riescono a sfogliare le foto dei nipotini e inviare i messaggi su Facebook o Whatsapp ai figli lontani.

Oggi ogni persona è dotata di uno o più dispositivi, come tablet o cellulari, che offrono programmi di vario tipo e supportano non solo attività di lavoro, ma qualunque attività quotidiana delle persone: di intrattenimento, di richiesta di informazioni, di acquisto di oggetti, ecc.

L'avvento dei dispositivi mobili o indossabili, di strumenti di raccolta di dati, di sensori, di quello che viene cioè definito ubiquitous computing o sistemi pervasivi, ha determinato la necessità di creare nuovi tipi di interazione. Una delle sfide dell'attuale ricerca in interazione uomo-macchina è quella di sperimentare interfacce multisensoriali che consentano alle persone di interagire non solo attraverso la vista e l'udito ma anche utilizzando tatto, gusto e olfatto, aumentando enormemente il tipo di emozioni che queste interazioni suscitano nelle persone.

In Italia la ricerca sull'interazione uomo-macchina è iniziata alla fine degli anni ottanta e la Prof.ssa Costabile è stata insignita di questo premio prestigioso proprio per i ruoli di leader che ha avuto a livello internazionale. Nel 1992 è stata una dei tre fondatori e organizzatori della serie di congressi su Advanced Visual Interfaces (AVI). AVI 1992 è stato il primo convegno internazionale organizzato in Italia da ricercatori di informatica su tematiche di interazione uomo-macchina. Da allora i convegni AVI si tengono ogni due anni e sono diventati un punto di riferimento della comunità internazionale. Su sua iniziativa, sia AVI 1994 che AVI 2016 si sono svolti a Bari.

La Prof.ssa Costabile ha anche curato il programma scientifico dei due più prestigiosi congressi internazionali su interazione uomo-macchina nelle uniche edizioni che si sono svolte in Italia, e precisamente INTERACT 2005 e ACM-CHI 2008. Nel 1995 è stata la promotrice della costituzione del Capitolo Italiano di ACM SIGCHI, ed è stata il Presidente di tale Capitolo, denominato SIGCHI Italy, dal 1996 al 2000.
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