Associazioni
Univox Aps: «Diamo voce a chi sente di non averla». A Bari uno spazio per il dialogo tra giovani ed esperti
La presidente dell'associaizione, Serena De Sandi, spiega questa giovane realtà nata per tutelare la salute mentale
Bari - mercoledì 10 luglio 2024
"Dare voce a chi sente di non averla". È questa la mission dell'associazione di promozione sociale Univox Aps, un progetto, nato durante la pandemia sui social e fortemente voluto da un gruppo di studenti universitari che si pone l'obiettivo di far luce su alcune tematiche ancora poco ascoltate.
Uno spazio itinerante dove ogni testimonianza o racconto è fondamentale per crescere e per migliorarsi. Ed ecco che temi come autolesionismo, salute mentale, ecoansia, bulimia e tanti altri non sono più un tabù o qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi ma diventano un punto di partenza per affrontarli senza sentirsi giudicati.
"Ognuno ha un suo vissuto, molti ne hanno uno difficile - spiega Serena De Sandi, presidente Univox Aps - Per questo Univox intende creare uno spazio di condivisione dove ciascuno si senta libero di esprimersi senza avvertire il peso del giudizio altrui o delle gabbie create dai pregiudizi. I giovani e gli adulti che si affacciano alla nostra realtà per parlare delle loro problematiche hanno un supporto garantito dal dialogo, dalla condivisione e da un team di volontari e di esperti che possono aiutarli a 360°".
Tra gli ambiti quattro assumono un ruolo fondamentale: il benessere seguito da professionisti come psicologi, psichiatri e nutrizionisti; la sostenibilità con i nuovi modi di percepire il mondo e il superamento della paura del cambiamento climatico (eco-ansia); l'aspetto educativo e sociale che coinvolge educatori e docenti impegnati anche nelle scuole e, per finire, l'ambito culturale con una serie di laboratori socio educativi o ricreativi affidati a volontari e agli esperti.
L'idea si è rafforzata nel 2022 quando, a seguito di un'indagine condotta da Ipsos sulla salute mentale e il benessere e promossa dal Gruppo Axa, su un campione di 11mila persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni in 11 Paesi, tra cui l'Italia è emerso che l'Italia, insieme al Giappone, presenta la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di pieno benessere mentale. La ricerca ha poi sottolineato che i soggetti più a rischio sono le donne, complice la disparità di genere avvertita nel quotidiano, e i giovani, che scontano l'effetto di un uso spesso eccessivo di tecnologie e social.
Il progetto formativo, diventato Aps nel 2022, è nato e si è sviluppato su Instagram, una piattaforma che, in tempi di Covid- 19 ha giocato un ruolo fondamentale. Nel tempo il progetto è cresciuto arrivando a contare oltre settanta volontari di età compresa tra i 16 e i 40 anni che, spostandosi dai social subito dopo la fine delle restrizioni, attualmente lavorano sul campo.
"Non servono particolari competenze o qualifiche – continua la presidente – chiunque può essere coinvolto per offrire il suo contributo per la tutela della salute sociale, mentale e fisica dell'essere umano. Ogni contributo è prezioso".
Ci sono ancora oggi tanti temi che rimangono inascoltati o che non possono essere ascoltati per mancanza di competenze specifiche necessarie per superarle per questo "Univox intende promuovere la conoscenza di alcune problematiche dando voce a chi non ne ha e approfondendo tali tematiche con incontri formativi, andando nelle scuole e proponendo una serie di appuntamenti che possano coinvolgere, in un clima informale, giovani ed esperti".
"Nella scuola, conclude la presidente, c'è ancora molto da fare a livello di accettazione e di promozione della salute intesa non solo come mentale e fisica, ma anche e soprattutto, sociale. Creare luoghi di associazione è fondamentale, perché se si cura una persona a livello mentale bisogna anche equipaggiarsi per mantenere un livello di socialità alto".
Uno spazio itinerante dove ogni testimonianza o racconto è fondamentale per crescere e per migliorarsi. Ed ecco che temi come autolesionismo, salute mentale, ecoansia, bulimia e tanti altri non sono più un tabù o qualcosa da nascondere o di cui vergognarsi ma diventano un punto di partenza per affrontarli senza sentirsi giudicati.
"Ognuno ha un suo vissuto, molti ne hanno uno difficile - spiega Serena De Sandi, presidente Univox Aps - Per questo Univox intende creare uno spazio di condivisione dove ciascuno si senta libero di esprimersi senza avvertire il peso del giudizio altrui o delle gabbie create dai pregiudizi. I giovani e gli adulti che si affacciano alla nostra realtà per parlare delle loro problematiche hanno un supporto garantito dal dialogo, dalla condivisione e da un team di volontari e di esperti che possono aiutarli a 360°".
Tra gli ambiti quattro assumono un ruolo fondamentale: il benessere seguito da professionisti come psicologi, psichiatri e nutrizionisti; la sostenibilità con i nuovi modi di percepire il mondo e il superamento della paura del cambiamento climatico (eco-ansia); l'aspetto educativo e sociale che coinvolge educatori e docenti impegnati anche nelle scuole e, per finire, l'ambito culturale con una serie di laboratori socio educativi o ricreativi affidati a volontari e agli esperti.
L'idea si è rafforzata nel 2022 quando, a seguito di un'indagine condotta da Ipsos sulla salute mentale e il benessere e promossa dal Gruppo Axa, su un campione di 11mila persone di età compresa tra i 18 e i 75 anni in 11 Paesi, tra cui l'Italia è emerso che l'Italia, insieme al Giappone, presenta la più bassa percentuale di persone che avvertono uno stato di pieno benessere mentale. La ricerca ha poi sottolineato che i soggetti più a rischio sono le donne, complice la disparità di genere avvertita nel quotidiano, e i giovani, che scontano l'effetto di un uso spesso eccessivo di tecnologie e social.
Il progetto formativo, diventato Aps nel 2022, è nato e si è sviluppato su Instagram, una piattaforma che, in tempi di Covid- 19 ha giocato un ruolo fondamentale. Nel tempo il progetto è cresciuto arrivando a contare oltre settanta volontari di età compresa tra i 16 e i 40 anni che, spostandosi dai social subito dopo la fine delle restrizioni, attualmente lavorano sul campo.
"Non servono particolari competenze o qualifiche – continua la presidente – chiunque può essere coinvolto per offrire il suo contributo per la tutela della salute sociale, mentale e fisica dell'essere umano. Ogni contributo è prezioso".
Ci sono ancora oggi tanti temi che rimangono inascoltati o che non possono essere ascoltati per mancanza di competenze specifiche necessarie per superarle per questo "Univox intende promuovere la conoscenza di alcune problematiche dando voce a chi non ne ha e approfondendo tali tematiche con incontri formativi, andando nelle scuole e proponendo una serie di appuntamenti che possano coinvolgere, in un clima informale, giovani ed esperti".
"Nella scuola, conclude la presidente, c'è ancora molto da fare a livello di accettazione e di promozione della salute intesa non solo come mentale e fisica, ma anche e soprattutto, sociale. Creare luoghi di associazione è fondamentale, perché se si cura una persona a livello mentale bisogna anche equipaggiarsi per mantenere un livello di socialità alto".