Cronaca
Usura ed estorsioni, oltre cento denunce in provincia di Bari durante il lockdown
Operazione della Gurdia di finanza per rintracciare le attività criminali di alcune famiglie mafiose del territorio
Bari - mercoledì 20 maggio 2020
12.03
Nelle ultime settimane, durante il lockdown per l'emergenza Coronavirus, sono stati deferiti all'autorità giudiziaria oltre 100 soggetti, ritenuti responsabili dei reati di usura ed estorsione in danno di piccoli imprenditori e famiglie in stato di bisogno. Recenti indagini portate a termine dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari, riconducibili a differenti procedimenti penali alcuni dei quali risalenti al periodo precedente al manifestarsi dell'emergenza sanitaria da Covid-19 sul territorio nazionale, hanno consentito di delineare uno scenario allarmante in ordine alla capillarità della diffusione del fenomeno dell'usura nella Provincia di Bari, con particolare riferimento al capoluogo e ai comuni del territorio economicamente più "forti" (Corato, Monopoli, Conversano, Triggiano e Rutigliano).
Tra gli usurai si annoverano figure riconducibili ai sodalizi mafiosi "storici" della città e dell'area metropolitana, "schierate" accanto ad esponenti della c.d. "usura di prossimità", nuovo fenomeno criminale, sovente non collegato alle dinamiche di arricchimento proprie dei clan malavitosi, che fornisce "porta a porta" soldi sporchi, sicuro provento di reati di varia natura o dell'evasione fiscale, a persone in difficoltà economiche, impossibilitate, per i vari motivi, ad usufruire di un fisiologico accesso al credito.
Le attività investigative hanno tratto origine, a seconda dei casi, da coraggiose denunce ai reparti territoriali della Guarda di finanza, o dallo sviluppo di specifiche investigazioni economico-finanziarie attraverso l'analisi delle segnalazioni di operazioni sospette effettuate da intermediari finanziari e da professionisti nell'ambito dei presidi antiriciclaggio di cui al D.Lgs. 231/2007; in tale ultimo contesto l'esecuzione di mirati approfondimenti (accertamenti bancari) sulle vittime, sui loro familiari e sui soggetti denunciati si è rivelata strategica ed efficace.
Lo schema del rapporto usurario, di massima, è sempre il medesimo: contanti contro contanti, con assegni, cambiali o preziosi dati in garanzia, ovvero cambi di assegni; l'usurato riceve un assegno in bianco emesso da altro soggetto usurato e consegna, a sua volta, all'usuraio un suo assegno sempre in bianco maggiorato nell'importo dell'interesse; quest'ultimo assegno verrà poi incassato dall'usuraio ovvero consegnato a un'altra vittima di usura e così via.
Tra gli usurai si annoverano figure riconducibili ai sodalizi mafiosi "storici" della città e dell'area metropolitana, "schierate" accanto ad esponenti della c.d. "usura di prossimità", nuovo fenomeno criminale, sovente non collegato alle dinamiche di arricchimento proprie dei clan malavitosi, che fornisce "porta a porta" soldi sporchi, sicuro provento di reati di varia natura o dell'evasione fiscale, a persone in difficoltà economiche, impossibilitate, per i vari motivi, ad usufruire di un fisiologico accesso al credito.
Le attività investigative hanno tratto origine, a seconda dei casi, da coraggiose denunce ai reparti territoriali della Guarda di finanza, o dallo sviluppo di specifiche investigazioni economico-finanziarie attraverso l'analisi delle segnalazioni di operazioni sospette effettuate da intermediari finanziari e da professionisti nell'ambito dei presidi antiriciclaggio di cui al D.Lgs. 231/2007; in tale ultimo contesto l'esecuzione di mirati approfondimenti (accertamenti bancari) sulle vittime, sui loro familiari e sui soggetti denunciati si è rivelata strategica ed efficace.
Lo schema del rapporto usurario, di massima, è sempre il medesimo: contanti contro contanti, con assegni, cambiali o preziosi dati in garanzia, ovvero cambi di assegni; l'usurato riceve un assegno in bianco emesso da altro soggetto usurato e consegna, a sua volta, all'usuraio un suo assegno sempre in bianco maggiorato nell'importo dell'interesse; quest'ultimo assegno verrà poi incassato dall'usuraio ovvero consegnato a un'altra vittima di usura e così via.