Cronaca
Valenzano, cibi scaduti e maltrattamenti nella comunità per minori. Due indagati
Sotto la lente d'ingrandimento della Procura la direttrice della struttura e un educatore
Provincia - giovedì 3 ottobre 2019
10.38
Cibi scaduti, violenza fisica, docce fredde e sedativi: queste le condizioni in cui versavano gli ospiti di una comunità di recupero per minorenni a Valenzano, comune alle porte di Bari. Su quello che avveniva nella struttura hanno indagato i militari della guardia di finanza.
La Procura di Bari ha ipotizzato il reato di maltrattamenti per la direttrice e legale rappresentante della cooperativa, e per un educatore interno della struttura. A quest'ultimo è contestato anche il reato di truffa. Ai due indagati è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari; verranno sentiti dai pm per esporre la propria versione dei fatti.
Quattro dei minori ospiti hanno testimoniato su ciò che accadeva in comunità. Secondo la ricostruzione della Procura, i ragazzi venivano rinchiusi per giorni nelle loro stanze, i più insubordinati venivano mandati andare a letto senza cena o a fare docce gelide. Alcuni erano costretti a curare il giardino, lavare i piatti e pulire la struttura, raccogliere le uova delle galline, allevate all'interno del centro, pulire i pollai.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, ad alcuni dei minori ospiti della comunità sarebbero stati somministrati tranquillanti come En, Risperdal o Depakin; alcuni medicinali sarebbero stati somministrati dopo la data di scadenza.
La Procura di Bari ha ipotizzato il reato di maltrattamenti per la direttrice e legale rappresentante della cooperativa, e per un educatore interno della struttura. A quest'ultimo è contestato anche il reato di truffa. Ai due indagati è stato notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari; verranno sentiti dai pm per esporre la propria versione dei fatti.
Quattro dei minori ospiti hanno testimoniato su ciò che accadeva in comunità. Secondo la ricostruzione della Procura, i ragazzi venivano rinchiusi per giorni nelle loro stanze, i più insubordinati venivano mandati andare a letto senza cena o a fare docce gelide. Alcuni erano costretti a curare il giardino, lavare i piatti e pulire la struttura, raccogliere le uova delle galline, allevate all'interno del centro, pulire i pollai.
Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, ad alcuni dei minori ospiti della comunità sarebbero stati somministrati tranquillanti come En, Risperdal o Depakin; alcuni medicinali sarebbero stati somministrati dopo la data di scadenza.