Eventi e cultura
Valeria Golino, da Hollywood a Bari, incanta il pubblico del Bifest
L'attrice e regista: ”Volevo fare l'americana ma con Julia Roberts non c'era storia”
Bari - mercoledì 1 maggio 2019
18.26
I ricordi di una lunga e prestigiosa carriera per la quale verrà premiata stasera con il Federico Fellini Platinum Award per l'eccellenza cinematografica, Valeria Golino. L'esordio al cinema nel 1983, con Lina Wertmuller che la scelse, appena sedicenne, per "Scherzo del destino in agguato dietro l'angolo come un brigante da strada". "Fu un caso fortuito. Io facevo la modella già da un paio d'anni e vivevo ad Atene. Un giorno andai a Napoli per vedere mio padre e prima di tornare in Grecia mi fermai a Roma da una mia zia. Ero già per strada pronta a ripartire quando mia zia mi chiamò dal balcone di casa chiedendomi di tornare indietro. Aveva appena parlato al telefono con la sua amica Lina Wertmüller che stava cercando una ragazza della mia età per il suo prossimo film. Feci il provino e mi prese. Sul set la Wertmüller fu cattivissima, me ne diceva di tutti i colori ma poi, nel privato, mi trattava bene!".
A soli 19 anni, l'exploit: alla Mostra del Cinema di Venezia del 1986 Valeria Golino vinse la Coppa Volpi per "Storia d'amore" di Citto Maselli. "Non avevo grandi aspettative" - ha ricordato in proposito – "tanto più che Felice Laudadio, poi Direttore del Bif&st, mi disse che avevo fatto un film bellissimo ma che il premio per la migliore interpretazione quell'anno sarebbe stato sicuramente assegnato a Sabine Azéma. Così tornai a casa e poi giunse la telefonata che mi annunciava il premio. Peccato che quell'anno a Venezia tendevano al risparmio e che la Coppa Volpi consisteva in una semplice targhetta! Mi sono poi rifatta nel 2015 vincendo la 'vera' Coppa con 'Per amor vostro'".
Una Masterclass bella e appassionante quella che si è svolta stamattina al Teatro Petruzzelli con Valeria Golino preceduta dalla proiezione de "Il colore nascosto delle cose" di Silvio Soldini, sollecitata dalle domande di Enrico Magrelli prima e poi del pubblico, l'attrice e regista ha ripercorso le tappe di una carriera lunga e prestigiosa che l'ha vista, tra l'altro, soggiornare per ben dodici anni ad Hollywood. "Fu un grande divertimento, sono stata lì tra i miei 23 e i 35 anni e ho lavorato in 17-18 film, alcuni dei quali molto belli, primo tra tutti 'Rain Man'. Ma so che avrei dovuto fare di più. Mi ero messa in testa, ad un certo punto, di interpretare ruoli di donne americane, non solo straniere e ho fatto tanti provini senza ottenere la parte. Ma che potevo fare di fronte ad attrici come Julia Roberts o Demi Moore e Uma Thurman? Non c'era storia!".
A soli 19 anni, l'exploit: alla Mostra del Cinema di Venezia del 1986 Valeria Golino vinse la Coppa Volpi per "Storia d'amore" di Citto Maselli. "Non avevo grandi aspettative" - ha ricordato in proposito – "tanto più che Felice Laudadio, poi Direttore del Bif&st, mi disse che avevo fatto un film bellissimo ma che il premio per la migliore interpretazione quell'anno sarebbe stato sicuramente assegnato a Sabine Azéma. Così tornai a casa e poi giunse la telefonata che mi annunciava il premio. Peccato che quell'anno a Venezia tendevano al risparmio e che la Coppa Volpi consisteva in una semplice targhetta! Mi sono poi rifatta nel 2015 vincendo la 'vera' Coppa con 'Per amor vostro'".
Una Masterclass bella e appassionante quella che si è svolta stamattina al Teatro Petruzzelli con Valeria Golino preceduta dalla proiezione de "Il colore nascosto delle cose" di Silvio Soldini, sollecitata dalle domande di Enrico Magrelli prima e poi del pubblico, l'attrice e regista ha ripercorso le tappe di una carriera lunga e prestigiosa che l'ha vista, tra l'altro, soggiornare per ben dodici anni ad Hollywood. "Fu un grande divertimento, sono stata lì tra i miei 23 e i 35 anni e ho lavorato in 17-18 film, alcuni dei quali molto belli, primo tra tutti 'Rain Man'. Ma so che avrei dovuto fare di più. Mi ero messa in testa, ad un certo punto, di interpretare ruoli di donne americane, non solo straniere e ho fatto tanti provini senza ottenere la parte. Ma che potevo fare di fronte ad attrici come Julia Roberts o Demi Moore e Uma Thurman? Non c'era storia!".