Scuola e Lavoro
Vertenza ex Om a Bari, M5S: «Necessario fare qualcosa di concreto»
I consiglieri regionali pentastellati pretendono risposte, venerdì un nuovo corteo e forse l'inizio di uno sciopero della fame
Bari - mercoledì 20 giugno 2018
18.29
La vertenza dei 170 operai ex Om Carrelli continua a far parlare la politica e non solo. Venerdì, come comunicato qualche giorno fa, si svolgerà un nuovo corteo, a cui sono stati invitati a partecipare tutti i disoccupati e tutti coloro che hanno a cuore le sorti delle 170 famiglie ormai da 6 mesi senza reddito e senza ammortizzatori sociali. Nel frattempo lunedì scorso si sono chiusi gli incontri tra la task force regionale guidata da Leo Caroli e le aziende che sembrano essere interessate alla reindustrializzazione del sito e all'assunzione degli operai. Lunedì prossimo invece, il 25 giugno, ci sarà un incontro proprio tra la task force guidata da Caroli e i sindacati, come richiesto da UGL Metalmeccanici. Nel frattempo arriva anche la presa di posizione del Movimento 5 Stelle sulla vicenda.
«Da tempo chiediamo chiarezza sul futuro degli operai ex OM Carrelli - dichiarano i consiglieri regionali Antonella Laricchia, Gianluca Bozzetti e Grazia Di Bari - e lo scorso marzo abbiamo depositato una richiesta di audizione in VI Commissione del Presidente della Task Force regionale, Leo Caroli, del curatore fallimentare della Tua Industries, Enzo Pacella, e di Alessandra Giovetti, curatrice fallimentare di Tua Autoworks. Sono trascorsi 3 mesi e, nonostante le sollecitazioni al presidente Santorsola, l'audizione non è ancora stata calendarizzata. Ancora una volta ne chiediamo l'immediata convocazione».
«Dalla stampa apprendiamo di una possibile conclusione positiva della trattativa - continuano - ma gli operai hanno bisogno di certezze dopo le tante promesse. I lavoratori vivono questa situazione da anni, e addirittura vedono respinte le loro richieste alle agenzie interinali perché risultano già assunti. Il tempo dei proclami e degli spot elettorali è finito, il governo regionale adesso deve fare qualcosa di concreto per loro. Il Consiglio deve essere aggiornato sugli sviluppi del tavolo della task force regionale e sui possibili acquirenti, informazioni che auspichiamo non giungano solo a cose fatte come è accaduto finora».
Gli operai d'altronde sono stanchi della situazione, di questa specie di limbo in cui non sono licenziati, ma non sono nemmeno occupati, non possono avere ammortizzatori sociali a causa dell'insolvenza della Tua industries, e allo stesso tempo non posso chiedere la disoccupazione, perché ancora assunti pur non avendo lavorato un solo giorno lo scorso anno. Una situazione disperata che li ha portati a minacciare lo sciopero della fame, a partire da venerdì, se non dovessero esserci risposte concrete.
«Sono 7 anni che aspettiamo di avere una soluzione per riprendere a lavorare - dice esasperato uno degli operai - da dicembre siamo senza reddito ed in mano ad un giudice fallimentare che aspetta il 23 luglio per dare l'esito dell'asta, ma nel frattempo stiamo morendo di fame. Abbiamo difficoltà con le banche per il mutuo, e siamo costretti a rivolgerci alla chiesa per avere qualcosa da mangiare. Mi vergogno di tutto questo, purtroppo nessuno ci aiuta».
«Da tempo chiediamo chiarezza sul futuro degli operai ex OM Carrelli - dichiarano i consiglieri regionali Antonella Laricchia, Gianluca Bozzetti e Grazia Di Bari - e lo scorso marzo abbiamo depositato una richiesta di audizione in VI Commissione del Presidente della Task Force regionale, Leo Caroli, del curatore fallimentare della Tua Industries, Enzo Pacella, e di Alessandra Giovetti, curatrice fallimentare di Tua Autoworks. Sono trascorsi 3 mesi e, nonostante le sollecitazioni al presidente Santorsola, l'audizione non è ancora stata calendarizzata. Ancora una volta ne chiediamo l'immediata convocazione».
«Dalla stampa apprendiamo di una possibile conclusione positiva della trattativa - continuano - ma gli operai hanno bisogno di certezze dopo le tante promesse. I lavoratori vivono questa situazione da anni, e addirittura vedono respinte le loro richieste alle agenzie interinali perché risultano già assunti. Il tempo dei proclami e degli spot elettorali è finito, il governo regionale adesso deve fare qualcosa di concreto per loro. Il Consiglio deve essere aggiornato sugli sviluppi del tavolo della task force regionale e sui possibili acquirenti, informazioni che auspichiamo non giungano solo a cose fatte come è accaduto finora».
Gli operai d'altronde sono stanchi della situazione, di questa specie di limbo in cui non sono licenziati, ma non sono nemmeno occupati, non possono avere ammortizzatori sociali a causa dell'insolvenza della Tua industries, e allo stesso tempo non posso chiedere la disoccupazione, perché ancora assunti pur non avendo lavorato un solo giorno lo scorso anno. Una situazione disperata che li ha portati a minacciare lo sciopero della fame, a partire da venerdì, se non dovessero esserci risposte concrete.
«Sono 7 anni che aspettiamo di avere una soluzione per riprendere a lavorare - dice esasperato uno degli operai - da dicembre siamo senza reddito ed in mano ad un giudice fallimentare che aspetta il 23 luglio per dare l'esito dell'asta, ma nel frattempo stiamo morendo di fame. Abbiamo difficoltà con le banche per il mutuo, e siamo costretti a rivolgerci alla chiesa per avere qualcosa da mangiare. Mi vergogno di tutto questo, purtroppo nessuno ci aiuta».