Scuola e Lavoro
Vertenza ex OM, ancora niente cassa integrazione. I sindacati: «Istituzioni si mobilitino»
Le sigle confederali annunciano una manifestazione il 20 dicembre a Bari. Discorso immobile: «Ancora nessuna locazione»
Bari - lunedì 17 dicembre 2018
20.33
Rimane ancora sospesa la vertenza ex OM Carrelli elevatori. A due mesi dalla firma dell'accordo con Selektica per la reindustrializzazione del sito e l'assunzione della maggior parte dei dipendenti rimasti al palo dopo il fallimento di Tua Industries, continuano ad arrivare brutte notizie per il lavoratori. Almeno fino a gennaio 2019 gli operai non potranno avere accesso alla cassa integrazione; una situazione che si aggrava dal momento che l'ultimo sussidio ricevuto dai dipendenti dell'azienda fallita porta data dicembre 2017. Le sigle sindacali confederali Fim Cisl, Uilm e Fiom Cgil, nelle loro sezioni baresi, hanno annunciato una nuova manifestazione per il 20 dicembre in piazza Prefettura a Bari.
«Riteniamo di aver fatto tutti i passaggi necessari per risolvere la vertenza, a partire da incontro del 15 novembre al ministero del Lavoro - dice Gianfranco Micchetti, segretario di Fim Cisl Bari. Aspettiamo ancora risposte che non sono arrivate». Anche dal ministro per il Sud Barbara Lezzi non sono arrivate le risposte sulla cassa integrazione che aspettano i lavoratori. Le inadempienze di Tua Industries, infatti, fanno sì che gli operai non possano accedere alla cassa integrazione, ma si aspetta ancora che le istituzioni sblocchino l'accesso alla cassa integrazione in deroga. Sta di fatto che per i 165 operai, dopo essere rimasti con un pugno di mosche in mano nel 2018, non c'è ancora nessuna certezza anche in relazione ai sussidi da ricevere nel 2019. Le assunzioni promesse da Selektica, infatti, non partirebbero prima di gennaio 2020. «La curatrice fallimentare nutre dei dubbi sulla cassa integrazione in deroga; aspettiamo il suo parere ma se non arriva il prima possibile si prospetta un altro anno di miseria», dice ancora Micchetti.
«Si tratta di una vertenza surreale: basta poco per risolverla ma al momento del dunque qualcuno fa un passo indietro. La curatela aspetta da parte del ministero la procedura sulla fattibilità della cassa in deroga, ma da parte del ministro Lezzi c'è stato solo un impegno verbale - fa eco Riccardo Falcetta, segretario provinciale Uilm. Non riusciamo a capire perché agli ex Om non venga concessa, lì dove invece è stata garantita in altre situazioni». «Le parti in causa si armino di senso di responsabilità; quelli della cassa integrazione in deroga sono soldi della Regione che stanno lì e che andrebbero ben spesi con questa forma di ammortizzatore sociale», prosegue Saverio Gramegna, segretario Fiom Cgil.
Capitolo capannone: ancora nulla di fatto. Il preliminare di locazione a oggi non c'è, e all'assenza di un documento scritto si aggiunge l'ostracismo da parte del liquidatore di Tua Industries. «Chi si occupa della procedura di liquidazione di Tua - continua Micchetti - è disponibile a venire a Bari solo a gennaio per il passaggio dell'immobile al Comune di Modugno. Sarebbe troppo tardi, visto che i termini sono fissati per il 22 dicembre. Basterebbe nominare persona in loco per adempiere a questa procedura, ma anche in questo caso non abbiamo ricevuto alcuna risposta».
Il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, secondo il segretario Uilm Bari Falcetta «A oggi non ha fatto ancora il preliminare di locazione, limitandosi a dare adito a scambi su Facebook che creano solo altra confusione». «Da sette anni - prosegue Gramegna stiamo portando avanti una partita possibile solo perché abbiamo creduto nel progetto di reindustrializzazione. Tutte le forze politiche in campo dovrebbero fare corpo unico, perché in questa situazione polemica fra partiti è pura follia. Chi rappresenta Modugno si mobiliti per dare quel sito a chi vorrebbe farne qualcosa».
«Al prefetto consegneremo il mandato di portare il termine di soluzione - conclude Andrea Toma, segreteria generale Uil Puglia. Il governo deve intervenire per mettere ordine fra le varie volontà politiche».
«Riteniamo di aver fatto tutti i passaggi necessari per risolvere la vertenza, a partire da incontro del 15 novembre al ministero del Lavoro - dice Gianfranco Micchetti, segretario di Fim Cisl Bari. Aspettiamo ancora risposte che non sono arrivate». Anche dal ministro per il Sud Barbara Lezzi non sono arrivate le risposte sulla cassa integrazione che aspettano i lavoratori. Le inadempienze di Tua Industries, infatti, fanno sì che gli operai non possano accedere alla cassa integrazione, ma si aspetta ancora che le istituzioni sblocchino l'accesso alla cassa integrazione in deroga. Sta di fatto che per i 165 operai, dopo essere rimasti con un pugno di mosche in mano nel 2018, non c'è ancora nessuna certezza anche in relazione ai sussidi da ricevere nel 2019. Le assunzioni promesse da Selektica, infatti, non partirebbero prima di gennaio 2020. «La curatrice fallimentare nutre dei dubbi sulla cassa integrazione in deroga; aspettiamo il suo parere ma se non arriva il prima possibile si prospetta un altro anno di miseria», dice ancora Micchetti.
«Si tratta di una vertenza surreale: basta poco per risolverla ma al momento del dunque qualcuno fa un passo indietro. La curatela aspetta da parte del ministero la procedura sulla fattibilità della cassa in deroga, ma da parte del ministro Lezzi c'è stato solo un impegno verbale - fa eco Riccardo Falcetta, segretario provinciale Uilm. Non riusciamo a capire perché agli ex Om non venga concessa, lì dove invece è stata garantita in altre situazioni». «Le parti in causa si armino di senso di responsabilità; quelli della cassa integrazione in deroga sono soldi della Regione che stanno lì e che andrebbero ben spesi con questa forma di ammortizzatore sociale», prosegue Saverio Gramegna, segretario Fiom Cgil.
Capitolo capannone: ancora nulla di fatto. Il preliminare di locazione a oggi non c'è, e all'assenza di un documento scritto si aggiunge l'ostracismo da parte del liquidatore di Tua Industries. «Chi si occupa della procedura di liquidazione di Tua - continua Micchetti - è disponibile a venire a Bari solo a gennaio per il passaggio dell'immobile al Comune di Modugno. Sarebbe troppo tardi, visto che i termini sono fissati per il 22 dicembre. Basterebbe nominare persona in loco per adempiere a questa procedura, ma anche in questo caso non abbiamo ricevuto alcuna risposta».
Il sindaco di Modugno, Nicola Magrone, secondo il segretario Uilm Bari Falcetta «A oggi non ha fatto ancora il preliminare di locazione, limitandosi a dare adito a scambi su Facebook che creano solo altra confusione». «Da sette anni - prosegue Gramegna stiamo portando avanti una partita possibile solo perché abbiamo creduto nel progetto di reindustrializzazione. Tutte le forze politiche in campo dovrebbero fare corpo unico, perché in questa situazione polemica fra partiti è pura follia. Chi rappresenta Modugno si mobiliti per dare quel sito a chi vorrebbe farne qualcosa».
«Al prefetto consegneremo il mandato di portare il termine di soluzione - conclude Andrea Toma, segreteria generale Uil Puglia. Il governo deve intervenire per mettere ordine fra le varie volontà politiche».