Speciale
Viaggio nell'ex Carrefour a Bari, tra vetri rotti, murales e ossa
La struttura, chiusa dal 2009, è ormai solo lo scheletro di ciò che era, e versa in condizioni rischiose
Bari - sabato 16 marzo 2019
C'era una volta il Carrefour al San Paolo di Bari ma ora, dove fino al 2009 i baresi e non solo facevano shopping, rimane solo lo scheletro di una struttura, che si staglia inquietante nella zona industriale. In via Accolti Gil, a pochi passi dalla sede di Amtab, e facilmente raggiungibile dalla tangenziale all'uscita di Barimax, rimane quel che resta di una immensa struttura commerciale, fagocitata dalla crisi che ha colpito la catena di cui faceva parte, e che ha visto l'altro negozio, quello in viale Pasteur, essere assorbito dalla Coop.
Inaugurato in pompa magna nel 2003, la struttura ebbe un costo di circa 20 milioni di euro, parte dei quali, circa 10, erano fondi pubblici. Ventimila metri quadri l'area a disposizione per il commercio, con due piani destinati al parcheggio, uno a piano terra e uno interrato. Alla chiusura nel 2009, dopo solo 6 anni, si contavano circa 15 milioni di euro di perdite e 147 dipendenti rimasero da oggi a domani senza lavoro, poterono sfruttare solo pochi mesi di mobilità per poi trovarsi con un pugno di mosche.
Avvicinandosi alla struttura si possono ancora intravedere i cartelli che indicano gli accessi per le auto, completamente ricoperti dalla vegetazione che cresce senza che nessuno provveda ad eliminarla. Entrare è anche troppo facile, ma nel viale che un tempo portava all'ingresso dell'ipermercato ora si trovano solo sterpaglie e vetri rotti. Diversi i tombini ormai senza alcuna protezione, che aprono voragini pericolose per chiunque si avventuri all'interno.
Negli anni scorsi diverse sono state le denunce alla polizia municipale, a causa di persone che utilizzavano la struttura ormai dismessa come dormitorio, o per coloro che hanno approfittato dell'abbandono dei luoghi per rubare tutto quanto fosse possibile rubare. La struttura era di proprietà della Inserco srl, azienda di Martignacco in provincia di Udine, e diverse volte negli anni successivi alla chiusura sia la polizia locale che il Consorzio Area Sviluppo Industriale hanno scritto loro per chiedere che l'area venisse ripulita e bonificata. Lettere rimaste senza risposta dato che la stessa Inserco navigava in cattive acque, al punto che nel 2010 è stato dichiarato il fallimento, procedura conclusasi nel 2016. Successivamente, la licenza dell'ex Carrefour è stata acquistata da Bari Immobiliare, che avrebbe dovuto provvedere a demolire quel che restava dell'ipermercato, ma che sembra non avere in programma tale azione.
E l'ultimo esposto per la pericolosità dell'immobile risale al maggio 2018, quando il Comitato Stop Centri Commerciali, che lotta da anni contro i grandi centri, ha denunciato per l'ennesima volta la situazione in cui versa la struttura, con una nota scritta alla Ripartizione Urbanistica e Edilizia Privata, al sindaco Antonio Decaro, al presidente del consiglio comunale, Cavone, e al comando della Polizia Municipale.
Ma oggi, a distanza di quasi un anno da tale richiesta, nulla è cambiato. L'accesso alla struttura è pericolosamente facile, diversi sono gli accessi che qualcuno ha forzato per entrare, per terra sono visibili anche ossa che ci auguriamo siano di animale, e su alcuni muri sono visibili scritte e murales. Una struttura fantasma e che incute timore, quel che resta di un glorioso passato commerciale e che ora è solo una bomba ecologica molto pericolosa.
Inaugurato in pompa magna nel 2003, la struttura ebbe un costo di circa 20 milioni di euro, parte dei quali, circa 10, erano fondi pubblici. Ventimila metri quadri l'area a disposizione per il commercio, con due piani destinati al parcheggio, uno a piano terra e uno interrato. Alla chiusura nel 2009, dopo solo 6 anni, si contavano circa 15 milioni di euro di perdite e 147 dipendenti rimasero da oggi a domani senza lavoro, poterono sfruttare solo pochi mesi di mobilità per poi trovarsi con un pugno di mosche.
Avvicinandosi alla struttura si possono ancora intravedere i cartelli che indicano gli accessi per le auto, completamente ricoperti dalla vegetazione che cresce senza che nessuno provveda ad eliminarla. Entrare è anche troppo facile, ma nel viale che un tempo portava all'ingresso dell'ipermercato ora si trovano solo sterpaglie e vetri rotti. Diversi i tombini ormai senza alcuna protezione, che aprono voragini pericolose per chiunque si avventuri all'interno.
Negli anni scorsi diverse sono state le denunce alla polizia municipale, a causa di persone che utilizzavano la struttura ormai dismessa come dormitorio, o per coloro che hanno approfittato dell'abbandono dei luoghi per rubare tutto quanto fosse possibile rubare. La struttura era di proprietà della Inserco srl, azienda di Martignacco in provincia di Udine, e diverse volte negli anni successivi alla chiusura sia la polizia locale che il Consorzio Area Sviluppo Industriale hanno scritto loro per chiedere che l'area venisse ripulita e bonificata. Lettere rimaste senza risposta dato che la stessa Inserco navigava in cattive acque, al punto che nel 2010 è stato dichiarato il fallimento, procedura conclusasi nel 2016. Successivamente, la licenza dell'ex Carrefour è stata acquistata da Bari Immobiliare, che avrebbe dovuto provvedere a demolire quel che restava dell'ipermercato, ma che sembra non avere in programma tale azione.
E l'ultimo esposto per la pericolosità dell'immobile risale al maggio 2018, quando il Comitato Stop Centri Commerciali, che lotta da anni contro i grandi centri, ha denunciato per l'ennesima volta la situazione in cui versa la struttura, con una nota scritta alla Ripartizione Urbanistica e Edilizia Privata, al sindaco Antonio Decaro, al presidente del consiglio comunale, Cavone, e al comando della Polizia Municipale.
Ma oggi, a distanza di quasi un anno da tale richiesta, nulla è cambiato. L'accesso alla struttura è pericolosamente facile, diversi sono gli accessi che qualcuno ha forzato per entrare, per terra sono visibili anche ossa che ci auguriamo siano di animale, e su alcuni muri sono visibili scritte e murales. Una struttura fantasma e che incute timore, quel che resta di un glorioso passato commerciale e che ora è solo una bomba ecologica molto pericolosa.