Politica
Voto di scambio, botta e risposta a Bari dopo la denuncia di Laforgia
Stamattina Romito e Gemmato, durante la visita del ministro Zangrillo, hanno voluto dire la loro
Bari - mercoledì 19 giugno 2024
18.46
La polemica a Bari sulla questione voto di scambio non si placa. E dopo le parole di Michele Laforgia di lunedì sera, quando durante l'evento all'Officina degli Esordi aveva dichiarato di aver fatto denunce in tal senso durante l'ultima campagna elettorale, arrivano le risposte di Fabio Romito e Marcello Gemmato, che hanno detto la loro questa mattina durante la visita, al comitato del candidato di centrodestra, del ministro Zangrillo.
«Di chi parla? Di che persone parla? Di quali partiti parla? Perché noi siamo pronti a mettere la seconda firma accanto alla sua denuncia qualora fosse di destra, di sinistra, di sopra, di sotto», ha dichiarato il sottosegretario e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato.
«Noi siamo abituati a prendere il consenso onestamente e non comprando i voti – ha aggiunto Gemmato -. Se la dichiarazione di Laforgia dev'essere solo un maquillage o per la sua credibilità, visto che l'avvocato Laforgia ha detto di essere in discontinuità con quella sinistra, gli chiediamo oggi cosa sia cambiato».
«Non vorrei – ha concluso Gemmato - che questa sua esposizione fosse frutto di un voler riprendere una credibilità che ha perso agli occhi degli elettori, degli amici, agli occhi nostri, visto che noi stimiamo tutti i candidati sindaco, ma soprattutto chi è lineare nella vita dal punto di vista politico, etico e comportamentale».
Romito dal canto suo ha sottolineato che Leccese e Laforgia «parlano l'uno riferendo che è stato negli uffici giudiziari per firmare una denuncia a tal proposito e l'altro in maniera generica di questo odioso fenomeno. Sarò la sua seconda firma se queste notizie dovessero essere verificate. Abbiamo assistito in campagna elettorale dei comportamenti assolutamente indecenti, anche da parte di chi ha governato la cosa pubblica, di chi ha ricoperto dei ruoli di responsabilità e ci sono diverse forme di condizionamento del voto, anche quella di esercitare la propria funzione istituzionale per convincere gli elettori a sostenerlo».
«Saremmo felici di sapere - ha concluso il candidato del centrodestra - in che modo sono stati sostituiti 200 presidenti di seggio che la mattina delle elezioni hanno dato la propria indisponibilità a presiedere un peggio. Come sono stati scelti? Con quali caratteristiche, quale metodo, con quale procedura trasparente? Perché, a mia memoria i 200 presidenti di seggio sono stati cambiati e sostituiti dall'ufficio di gabinetto del sindaco. Guarda caso, se io ricordo bene, l'ex ufficio della quale candidato sindaco del centrosinistra di Bari. Se sto dicendo delle inesattezze sono pronto ad essere corretto».
A queste parole non poteva di certo non rispondere Laforgia, che in una nota ha dichiarato: «Dalle nostre parti non abbiamo particolari problemi di coscienza, né di credibilità. Sarà per questo che non abbiamo dimestichezza con il maquillage e tantomeno con il bianchetto, che altri usano per nascondere il simbolo della Lega, il partito del candidato sindaco della destra».
«Di chi parla? Di che persone parla? Di quali partiti parla? Perché noi siamo pronti a mettere la seconda firma accanto alla sua denuncia qualora fosse di destra, di sinistra, di sopra, di sotto», ha dichiarato il sottosegretario e coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Marcello Gemmato.
«Noi siamo abituati a prendere il consenso onestamente e non comprando i voti – ha aggiunto Gemmato -. Se la dichiarazione di Laforgia dev'essere solo un maquillage o per la sua credibilità, visto che l'avvocato Laforgia ha detto di essere in discontinuità con quella sinistra, gli chiediamo oggi cosa sia cambiato».
«Non vorrei – ha concluso Gemmato - che questa sua esposizione fosse frutto di un voler riprendere una credibilità che ha perso agli occhi degli elettori, degli amici, agli occhi nostri, visto che noi stimiamo tutti i candidati sindaco, ma soprattutto chi è lineare nella vita dal punto di vista politico, etico e comportamentale».
Romito dal canto suo ha sottolineato che Leccese e Laforgia «parlano l'uno riferendo che è stato negli uffici giudiziari per firmare una denuncia a tal proposito e l'altro in maniera generica di questo odioso fenomeno. Sarò la sua seconda firma se queste notizie dovessero essere verificate. Abbiamo assistito in campagna elettorale dei comportamenti assolutamente indecenti, anche da parte di chi ha governato la cosa pubblica, di chi ha ricoperto dei ruoli di responsabilità e ci sono diverse forme di condizionamento del voto, anche quella di esercitare la propria funzione istituzionale per convincere gli elettori a sostenerlo».
«Saremmo felici di sapere - ha concluso il candidato del centrodestra - in che modo sono stati sostituiti 200 presidenti di seggio che la mattina delle elezioni hanno dato la propria indisponibilità a presiedere un peggio. Come sono stati scelti? Con quali caratteristiche, quale metodo, con quale procedura trasparente? Perché, a mia memoria i 200 presidenti di seggio sono stati cambiati e sostituiti dall'ufficio di gabinetto del sindaco. Guarda caso, se io ricordo bene, l'ex ufficio della quale candidato sindaco del centrosinistra di Bari. Se sto dicendo delle inesattezze sono pronto ad essere corretto».
A queste parole non poteva di certo non rispondere Laforgia, che in una nota ha dichiarato: «Dalle nostre parti non abbiamo particolari problemi di coscienza, né di credibilità. Sarà per questo che non abbiamo dimestichezza con il maquillage e tantomeno con il bianchetto, che altri usano per nascondere il simbolo della Lega, il partito del candidato sindaco della destra».