Politica
Zone di Tutela, Mauro Gargano: «Necessario ascoltare il territorio»
Il presidente del Comitato Salvaguardia Zona Umbertina ai nostri microfoni spiega la situazione dopo il consiglio di ieri
Bari - mercoledì 4 aprile 2018
15.31
La discussione che non c'è stata in consiglio comunale sulle zone di tutela continua oggi ad avere i suoi strascichi. I cittadini, e i comitati che chiedono a gran voce che Bari si uniformi ad altri comuni italiani, e non rimanga come sempre indietro, pretendono che la questione non rimanga lettera morta. D'altronde, l'incontro dello scorso 30 marzo era stato molto fruttuoso, e cittadini e istituzioni insieme avevano potuto e voluto discutere dell'argomento. Abbiamo voluto sentire il presidente del Comitato Salvaguardia Zona Umbertina, l'avvocato Mauro Gargano, per capire ora come andranno le cose e quali possono essere gli scenari futuri in merito.
«Siamo delusi da quanto accaduto in consiglio comunale – dice ai nostri microfoni Gargano – non mi aspettavo un esito del genere. L'incontro del 30 faceva presagire il meglio, e nella stessa mattinata di ieri ero anche stato contattato dall'amministrazione comunale. Credevo ci fosse un interesse a discutere nel merito della questione, analizzarla tecnicamente, una volontà di vedere tutto quanto il materiale tecnico da noi acquisito. In aula inoltre non eravamo presenti solo noi come comitato, c'era anche Letizia Liberatore del Comitato Cittadini Attivi del Libertà, e molti commercianti interessati alla questione».
«Qualcosa deve essersi inceppato tra la mattina e il pomeriggio – prosegue – e alla fine abbiamo visto andare in scena la cattiva politica invece della discussione che ci aspettavamo, quel modo di fare politica che ha portato molta gente ad allontanarsene e che non dovrebbe venire fuori. Mi dispiace che per posizioni che plausibilmente si possono definire di bandiera oggi ci sia stato questo esito che non fa bene a nessuno».
«Mi auguro che la questione non finisca qui – sottolinea – che ci sia dall'amministrazione comunale la reale volontà di discutere del problema. Da parte nostra a novembre del 2017 abbiamo presentato una diffida al sindaco, alla quale non abbiamo avuto risposta, e che era in pratica il testo della monotematica di ieri. A livello legale ora ci sarebbe la possibilità di fare ricorso al TAR, ma non è certo questo che vogliamo. A caldo, dopo quanto accaduto, non vogliamo prendere decisioni, perché rischiano di essere sbagliate».
«Quello andato in scena è stato uno spettacolo deleterio – conclude il presidente – soprattutto perché è accaduto di fronte a noi cittadini. Queste beghe politiche fanno solo male al territorio, invece il territorio va ascoltato in una prospettiva dialogante e non conflittuale».
«Siamo delusi da quanto accaduto in consiglio comunale – dice ai nostri microfoni Gargano – non mi aspettavo un esito del genere. L'incontro del 30 faceva presagire il meglio, e nella stessa mattinata di ieri ero anche stato contattato dall'amministrazione comunale. Credevo ci fosse un interesse a discutere nel merito della questione, analizzarla tecnicamente, una volontà di vedere tutto quanto il materiale tecnico da noi acquisito. In aula inoltre non eravamo presenti solo noi come comitato, c'era anche Letizia Liberatore del Comitato Cittadini Attivi del Libertà, e molti commercianti interessati alla questione».
«Qualcosa deve essersi inceppato tra la mattina e il pomeriggio – prosegue – e alla fine abbiamo visto andare in scena la cattiva politica invece della discussione che ci aspettavamo, quel modo di fare politica che ha portato molta gente ad allontanarsene e che non dovrebbe venire fuori. Mi dispiace che per posizioni che plausibilmente si possono definire di bandiera oggi ci sia stato questo esito che non fa bene a nessuno».
«Mi auguro che la questione non finisca qui – sottolinea – che ci sia dall'amministrazione comunale la reale volontà di discutere del problema. Da parte nostra a novembre del 2017 abbiamo presentato una diffida al sindaco, alla quale non abbiamo avuto risposta, e che era in pratica il testo della monotematica di ieri. A livello legale ora ci sarebbe la possibilità di fare ricorso al TAR, ma non è certo questo che vogliamo. A caldo, dopo quanto accaduto, non vogliamo prendere decisioni, perché rischiano di essere sbagliate».
«Quello andato in scena è stato uno spettacolo deleterio – conclude il presidente – soprattutto perché è accaduto di fronte a noi cittadini. Queste beghe politiche fanno solo male al territorio, invece il territorio va ascoltato in una prospettiva dialogante e non conflittuale».