Calcio
Bari-Acireale 1-1, Cornacchini: «Approccio sbagliato, buona la reazione». Iadaresta: «Contento del goal»
Il mister nel post gara: «Un avversario che non andava affrontato così». Il centravanti: «Con intelligenza superato un momento difficile»
Bari - domenica 24 febbraio 2019
17.47
«Abbiamo sbagliato l'approccio, ci siamo mossi poco e avevamo poca velocità nel giro-palla. Poteva anche finire 0-0 il primo tempo ma ci sarebbe comunque stato qualcosa di sbagliato. Ci siamo abbassati troppo con i mediani e ci siamo mossi poco davanti, quando ci sono giocatori con struttura fisica non bisogna dare riferimenti. Con lo svantaggio si è complicato, ma con questo secondo tempo meritavamo la vittoria». Mister Cornacchini analizza così il pareggio in casa del suo Bari contro l'Acireale, che ferma i biancorossi sul punteggio di 1-1.
«L'Acireale non andava affrontato così, mi aspettavo che facesse qualcosa in più - continua il mister. Ci siamo adeguati all'andamento blando e lento; la nostra qualità è la corsa. Quando si soffermano a protestare e non corrono mi dà fastidio. Però la risposta della ripresa è stata importante, volevamo riprendere la partita e non c'è stata gara. Un pizzico di fortuna ci voleva».
A riprendere la partita nella ripresa Pasquale Iadaresta, bomber finora rimasto in secondo piano nelle scelte del mister. «Iadaresta non è una comparsa, ha dato una risposta importantissima - l'endorsement del mister. Il suo acquisto è stato determinato da situazioni come quella di oggi, ci mancava uno che facesse a sportellate. Lo devo sfruttare per quello che serve, non posso far giocare tutti insieme». C'è spazio per un'analisi anche sugli altri singoli. Ha stupito il cambio alla mezz'ora di Bianchi: «Ha fatto benissimo la settimana scorsa e questa - spiega Cornacchini. Non aveva iniziato bene e ho fatto un cambio tattico con un giocatore più propositivo che mettesse tanti cross. Pozzebon non è fuori contesto; le valutazioni le faccio per quello che vedo in settimana. Bisogna lavorare con intensità, sono tutti bravi ma ognuno va trattato in maniera diversa. Vado dietro a sensazioni che ho durante la settimana, sono sicuro che nel primo tempo anche con Simeri sarebbe stata la stessa cosa».
A far discutere anche l'arbitraggio del signor Zamagni, che ha espulso Brienza e non concesso almeno un rigore ai biancorossi che sembrava netto. «A volte per far vedere che non c'è sudditanza possono sbagliare al contrario - la spiegazione del tecnico. L'ammonizione di Mattera mi è sembrata esagerata, la doppia di Ciccio non so se ci poteva stare o meno. Il rigore lo vorrei rivedere, la partita poteva cambiare».
Resta il fatto che il Bari, nel momento del massimo vantaggio, dà l'impressione di rilassarsi un po'. L'analisi di Cornacchini: « Mi darebbe fastidio se l'approccio sbagliato fosse stato causa del vantaggio; fosse così sarebbe un limite. Nessuno ci regala niente, dobbiamo faticare fino alla fine. Il campionato è ancora lungo, dobbiamo avere la mentalità di una squadra che non si accontenta mai», conclude il tecnico.
Soddisfatto a metà anche Iadaresta, autore di un goal che però porta solo un pareggio: «Mi fa piacere perché il primo goal al San Nicola è un'emozione ed è stato importante - dice l'attaccante. Oggi la fortuna non è stata dalla nostra, ma abbiamo fatto un grande secondo tempo. Nel primo tempo l'Acireale si è difesa bene, nella ripresa abbiamo alzato i ritmi. La gestione dell'arbitro poteva essere più felice, non se l'è sentita di prendersi delle responsabilità. La prima ammonizione di Brienza non era necessaria, poi c'erano un paio di falli di mano in area. Speriamo di recuperare questi due punti nel tempo. Dedico il goal alla mia famiglia che ha sofferto con me in questo periodo».
Per lui un po' di spazio dopo tanta panchina. L'ex Latina ha saputo cogliere al volo un'occasione molto importante: «Con i miei compagni d'attacco c'è grande stima. Ci diamo una mano, io do consigli essendo più grande di Simeri e Pozzebon. Alla fine questa cosa può far del bene a tutti e tre; in passato ho già vissuto queste situazioni ed è uno stimolo per migliorarsi. Le mie caratteristiche servivano al Bari per completare l'attacco. Non è stato un periodo facile perché sono sempre stato abituato a giocare e far goal. È evidente che la squadra preferisca un calcio di profondità, poi quando capitano circostanze come oggi le mie capacità possono essere utili. L'intelligenza ti aiuta a capire e superare questi problemi».
Chi sorride, invece, è Romano, il tecnico dell'Acireale. La sua squadra prende un punto importantissimo a Bari e si conferma migliore compagine in questo girone di ritorno: «Il Bari ha buttato palloni in area cercando di sfruttare la presenza di Iadaresta. Abbiamo sbagliato qualche ripartenza, se Sanna avesse tirato invece di passarla a Manfrellotti avremmo fatto goal. I ragazzi però hanno fatto una gara gagliarda, non si può paragonare il budget dell'Acireale e quello del Bari. Il grande merito va a noi perché abbiamo chiuso gli spazi, in fase di non possesso ci siamo ritirati nel 30 metri, abbiamo chiuso le linee di passaggio e limitato Brienza. Anche Madonia ha fatto una grande partita, nella ripresa è calato un po'. La società mi ha chiesto la salvezza, poi con il lavoro e la disponibilità dei ragazzi abbiamo trovato quadratura ed entusiasmo. Vogliamo regalare a questa splendida tifoseria il sogno dei playoff. Sono contento per loro, per noi e per la proprietà che non ci sta facendo mancare niente. Con la Turris cercheremo di vincere. È una buona squadra, senza il Bari sarebbero primi. In questo momento tutti devono rispettarci perché abbiamo fatto un cammino da squadra importante. Bari ha un organico importantissimo, una piazza che non centra nulla con la categoria, nemmeno con la Lega Pro», conclude il tecnico siciliano.
«L'Acireale non andava affrontato così, mi aspettavo che facesse qualcosa in più - continua il mister. Ci siamo adeguati all'andamento blando e lento; la nostra qualità è la corsa. Quando si soffermano a protestare e non corrono mi dà fastidio. Però la risposta della ripresa è stata importante, volevamo riprendere la partita e non c'è stata gara. Un pizzico di fortuna ci voleva».
A riprendere la partita nella ripresa Pasquale Iadaresta, bomber finora rimasto in secondo piano nelle scelte del mister. «Iadaresta non è una comparsa, ha dato una risposta importantissima - l'endorsement del mister. Il suo acquisto è stato determinato da situazioni come quella di oggi, ci mancava uno che facesse a sportellate. Lo devo sfruttare per quello che serve, non posso far giocare tutti insieme». C'è spazio per un'analisi anche sugli altri singoli. Ha stupito il cambio alla mezz'ora di Bianchi: «Ha fatto benissimo la settimana scorsa e questa - spiega Cornacchini. Non aveva iniziato bene e ho fatto un cambio tattico con un giocatore più propositivo che mettesse tanti cross. Pozzebon non è fuori contesto; le valutazioni le faccio per quello che vedo in settimana. Bisogna lavorare con intensità, sono tutti bravi ma ognuno va trattato in maniera diversa. Vado dietro a sensazioni che ho durante la settimana, sono sicuro che nel primo tempo anche con Simeri sarebbe stata la stessa cosa».
A far discutere anche l'arbitraggio del signor Zamagni, che ha espulso Brienza e non concesso almeno un rigore ai biancorossi che sembrava netto. «A volte per far vedere che non c'è sudditanza possono sbagliare al contrario - la spiegazione del tecnico. L'ammonizione di Mattera mi è sembrata esagerata, la doppia di Ciccio non so se ci poteva stare o meno. Il rigore lo vorrei rivedere, la partita poteva cambiare».
Resta il fatto che il Bari, nel momento del massimo vantaggio, dà l'impressione di rilassarsi un po'. L'analisi di Cornacchini: « Mi darebbe fastidio se l'approccio sbagliato fosse stato causa del vantaggio; fosse così sarebbe un limite. Nessuno ci regala niente, dobbiamo faticare fino alla fine. Il campionato è ancora lungo, dobbiamo avere la mentalità di una squadra che non si accontenta mai», conclude il tecnico.
Soddisfatto a metà anche Iadaresta, autore di un goal che però porta solo un pareggio: «Mi fa piacere perché il primo goal al San Nicola è un'emozione ed è stato importante - dice l'attaccante. Oggi la fortuna non è stata dalla nostra, ma abbiamo fatto un grande secondo tempo. Nel primo tempo l'Acireale si è difesa bene, nella ripresa abbiamo alzato i ritmi. La gestione dell'arbitro poteva essere più felice, non se l'è sentita di prendersi delle responsabilità. La prima ammonizione di Brienza non era necessaria, poi c'erano un paio di falli di mano in area. Speriamo di recuperare questi due punti nel tempo. Dedico il goal alla mia famiglia che ha sofferto con me in questo periodo».
Per lui un po' di spazio dopo tanta panchina. L'ex Latina ha saputo cogliere al volo un'occasione molto importante: «Con i miei compagni d'attacco c'è grande stima. Ci diamo una mano, io do consigli essendo più grande di Simeri e Pozzebon. Alla fine questa cosa può far del bene a tutti e tre; in passato ho già vissuto queste situazioni ed è uno stimolo per migliorarsi. Le mie caratteristiche servivano al Bari per completare l'attacco. Non è stato un periodo facile perché sono sempre stato abituato a giocare e far goal. È evidente che la squadra preferisca un calcio di profondità, poi quando capitano circostanze come oggi le mie capacità possono essere utili. L'intelligenza ti aiuta a capire e superare questi problemi».
Chi sorride, invece, è Romano, il tecnico dell'Acireale. La sua squadra prende un punto importantissimo a Bari e si conferma migliore compagine in questo girone di ritorno: «Il Bari ha buttato palloni in area cercando di sfruttare la presenza di Iadaresta. Abbiamo sbagliato qualche ripartenza, se Sanna avesse tirato invece di passarla a Manfrellotti avremmo fatto goal. I ragazzi però hanno fatto una gara gagliarda, non si può paragonare il budget dell'Acireale e quello del Bari. Il grande merito va a noi perché abbiamo chiuso gli spazi, in fase di non possesso ci siamo ritirati nel 30 metri, abbiamo chiuso le linee di passaggio e limitato Brienza. Anche Madonia ha fatto una grande partita, nella ripresa è calato un po'. La società mi ha chiesto la salvezza, poi con il lavoro e la disponibilità dei ragazzi abbiamo trovato quadratura ed entusiasmo. Vogliamo regalare a questa splendida tifoseria il sogno dei playoff. Sono contento per loro, per noi e per la proprietà che non ci sta facendo mancare niente. Con la Turris cercheremo di vincere. È una buona squadra, senza il Bari sarebbero primi. In questo momento tutti devono rispettarci perché abbiamo fatto un cammino da squadra importante. Bari ha un organico importantissimo, una piazza che non centra nulla con la categoria, nemmeno con la Lega Pro», conclude il tecnico siciliano.