Calcio
Bari-Ascoli 0-2, Mignani: «Non abbiamo dato ritmo». Di Cesare: «Classica partita di B»
Botta e risposta tra il capitano e Dionisi: «Dopo 15 anni che fa così non può chiedere scusa», dice il difensore dei galletti
Bari - sabato 15 ottobre 2022
19.30
Prima sconfitta stagionale per il Bari, che davanti agli oltre 31mila del San Nicola perde 0-2 per mano dell'Ascoli, con le reti di Simic e Dionisi.
«L'Ascoli è stato bravo a toglierci spazi e a fare densità davanti alla difesa. Noi non siamo stati bravi e brillanti, in una partita senza ritmo, un po' per colpa nostra un po' perché loro sono stati bravi a fare goal su palla inattiva. Dovevamo essere più reattivi, perché si è messa ancora più in salita. Ci siamo fatti un po' prendere dall'ansia. Dovevamo provare ad alzare il ritmo, ma la partita è stata spezzettata e non aggiungo altro», il commento di Mignani nel post gara.
Sui cambi, Mignani spiega: «Rifarei le stesse scelte, Bellomo era stato molto propositivo e aveva fatto un buon primo tempo. Ho pensato che avremmo avuto ancora meno spazio, ho voluto inserire giocatori bravi nello stretto: ho pensato a Salcedo e Botta, poi sullo 0-0 volevo mettere due attaccanti più strutturati ma ho preferito sostituite un centrocampista con un centrocampista. La prova di Ceter è difficile da valutare, in 20' con pochi spazi. Per tutti gli attaccanti è stata più difficile delle altre, devi fraseggiare nello stretto e devi avere qualità. Per questo ho pensato a Salcedo, Botta, Cangiano e D'Errico, però la sostituzione di Di Cesare mi ha tolto un cambio».
Quanto ha pesato l'assenza dell'infortunato Maiello? Mignani la legge così: «Maiello ha avuto un risentimento muscolare, mi auguro sia lieve ma non lo possiamo sapere senza fare indagini. Maita è più portatore di palla, gli avevo chiesto di portarla meno ma non posso snaturare un calciatore. Non siamo stati bravi a creare situazioni pericolose, potevamo farlo su palle inattive perché ne abbiamo calciate tante. Nel complesso, abbiamo fatto una partita normale, ed eravamo abituati a fare partite migliori. Abbiamo rischiato quasi mai, senza però creare tanto; con Antenucci, comunque, abbiamo avuto un'occasione. Con meno spazi, fai fatica a a leggere le situazioni; quando gli altri non sono piazzati devi dare ritmo e velocizzare le giocate. Abbiamo sbagliato tanto, non ci siamo mossi per dare soluzioni a chi aveva la palla, che l'ha tenuta un secondo di troppo permettendo agli avversari di chiuderci gli spazi. L'Ascoli è venuto qui per fare una partita con una determinata intensità, per colpa nostra e delle tante interruzioni non siamo riusciti a dare il nostro ritmo».
Ancora Mignani: «L'Ascoli ha i suoi meriti, hanno fatto una partita d'attesa per ripartire. Ci sono riusciti poco, non abbiamo concesso molto. Noi abbiamo trovato già difficoltà nell'essere pericolosi, non mi ricordo di grossi rischi nostri ma non abbiamo trovato soluzioni per far male. Non voglio pensare che dopo 9 partite ci siano tensione e nervosismo, c'era voglia di dare soddisfazione a questa meravigliosa gente. Quando non riesci a fare quello che vuoi puoi innervosirti, ma non deve succedere».
Fortunatamente per il Bari, già mercoledì si torna in campo, a Parma per la coppa Italia: «Siamo contenti di giocare mercoledì, in una competizione importante e contro una squadra forte che ci dà la possibilità di rimetterci alla prova. Ora ritroviamo la condizione e andiamo a giocare la coppa Italia», conclude Mignani.
Nel dopo partita continuano le storie tese tra Federico Dionisi e Valerio Di Cesare, che già in campo non se le sono mandare a dire. «Di Cesare si è trascinato più del dovuto questa partita, io non chiedo scusa: io do l'anima per la mia squadra, Valerio dà l'anima per la sua. Le cose che succedono in campo finiscono lì: ci sta, fischia l'arbitro e finisce lì», ha detto Dionisi. «Se da 15 anni hai sempre lo stesso comportamento, non puoi chiedere scusa. Io la chiudo qua», la risposta di capitan Di Cesare. «È stata una classica partita di serie B, con una squadra che si chiude, lotta e va sulle seconde palle - prosegue Di Cesare nella sua analisi. Se l'avessimo sbloccata, sarebbe stata un'altra partita. Non abbiamo giocato come le altre, ma c'è anche l'avversario che ci ha tolto le linee di passaggio. Dispiace, giocavamo davanti a 30mila persone e volevamo dargli una soddisfazione. Dobbiamo migliorare, ma quando affronti una squadra chiusa ti possono creare problemi. Queste partite le vinci per un episodio, come ci è capitato con Antenucci e Vicari; non l'abbiamo buttata dentro. Al San Nicola troveremo spesso squadre chiuse, oggi abbiamo trovato una squadra che non ci concedeva profondità e dovevamo portare a casa almeno lo 0-0. A volte ci ha detto bene, oggi ci ha detto male. Dispiace saltare partite di mercoledì e di sabato, ma andiamo avanti. Non abbiamo avuto ansia, volevamo vincerla a tutti i costi e ci siamo fatti prendere dalla frenesia. L'Ascoli è rimasto dietro, non ci ha lasciato campo; dobbiamo migliorare perché affronteremo altre squadre così. Potevamo fare meglio, ma ci sono gli avversari che te la rendono più difficile; nel primo tempo, comunque, abbiamo creato i presupposti per sbloccarla e ci è andata un po' male».
Mister Bucchi, tecnico dell'Ascoli, commenta così la partita dei suoi: «La vittoria di un gruppo straordinario, lo spirito si è visto in tutti gli episodi. La strada sembrava in salita, credo che ci fosse un doppio giallo per Di Cesare, il primo goal è stato annullato in maniera dubbia. Lo stadio pieno e gli episodi non ci hanno scalfito. Tranne il tiro di Anrtenucci dopo 3', il nostro portiere non ha fatto una parata. Siamo venuti qui con una squadra che non aveva mai perso e abbiamo trovato la vittoria. Dionisi e Gondo hanno corso dietro tutti i giocatori del Bari, è lo spirito giusto; tutti hanno voglia di sacrificarsi. Le nostre individualità devono essere innescate dal gioco di squadra. Vedevo la squadra benissimo in campo, mi sarebbe dispiaciuto riuscire a vincerla; siamo andati oltre gli episodi subiti in precedenza. L'emergenza è sempre un'opportunità, per capire chi ha lo spirito giusto per questa squadra: ho avuto le risposte che speravo di avere.
Gioia anche per Mirko Eramo, barese di nascita tornato al San Nicola con la maglia dei bianconeri marchigiani: «La risposta che dovevamo dare innanzitutto a noi. Siamo con il mister e le sue idee, non ci sono mai stati tra di noi dubbi sulla nostra qualità. Una partita che vale più dei 3 punti, soprattutto per il morale. Nel primo tempo siamo stati attenti e concentrati, nella ripresa ci siamo sbloccati e abbiamo attaccato con pericolosità; abbiamo portato a casa una vittoria importante. Oggi affrontavamo la squadra più in forma del campionato, una partita difficile ed era la migliore che potessimo affrontare. Io sono barese, è sempre emozionante vedere il Bari; lo seguo sempre e faccio il tifo per loro, fa un effetto speciale vedere tutta questa gente allo stadio. Bari è speciale per i numeri che riesce a creare in serie B, ma anche in serie C avere 20mila spettatori non è da tutti. Oggi per il Bari è stato un incidente di percorso, la squadra ha identità e continuerà sulla strada giusta. Sono stato vicinissimo a tornare a Bari, avevo chiuso l'accordo con Polito ma mister Sottil non ha voluto mandarmi via. Io, però, farò sempre il tifo per il Bari».
Dopo la polemica con Di Cesare, il capitano dei marchigiani Dionisi prosegue: «Non ho capito perché è stato annullato il mio goal, credevo fosse regolare. Dispiace perché siamo stati bravi a crederci, venivamo da un periodo così. Dovevamo dare delle risposte, che sono arrivate. L'importante è aver chiuso la partita, meritavamo una vittoria così, sofferta contro una grande squadra. Tre punti fondamentali, per il gruppo significa tanto: a tratti abbiamo fatto discrete partite, avevamo bisogno di qualche evento positivo. Ce l'abbiamo messa tutta, la vittoria è arrivata. Abbiamo sofferto, anche quando ci hanno messi sotto; non abbiamo preso goal, abbiamo dato una risposta a noi stessi».
«L'Ascoli è stato bravo a toglierci spazi e a fare densità davanti alla difesa. Noi non siamo stati bravi e brillanti, in una partita senza ritmo, un po' per colpa nostra un po' perché loro sono stati bravi a fare goal su palla inattiva. Dovevamo essere più reattivi, perché si è messa ancora più in salita. Ci siamo fatti un po' prendere dall'ansia. Dovevamo provare ad alzare il ritmo, ma la partita è stata spezzettata e non aggiungo altro», il commento di Mignani nel post gara.
Sui cambi, Mignani spiega: «Rifarei le stesse scelte, Bellomo era stato molto propositivo e aveva fatto un buon primo tempo. Ho pensato che avremmo avuto ancora meno spazio, ho voluto inserire giocatori bravi nello stretto: ho pensato a Salcedo e Botta, poi sullo 0-0 volevo mettere due attaccanti più strutturati ma ho preferito sostituite un centrocampista con un centrocampista. La prova di Ceter è difficile da valutare, in 20' con pochi spazi. Per tutti gli attaccanti è stata più difficile delle altre, devi fraseggiare nello stretto e devi avere qualità. Per questo ho pensato a Salcedo, Botta, Cangiano e D'Errico, però la sostituzione di Di Cesare mi ha tolto un cambio».
Quanto ha pesato l'assenza dell'infortunato Maiello? Mignani la legge così: «Maiello ha avuto un risentimento muscolare, mi auguro sia lieve ma non lo possiamo sapere senza fare indagini. Maita è più portatore di palla, gli avevo chiesto di portarla meno ma non posso snaturare un calciatore. Non siamo stati bravi a creare situazioni pericolose, potevamo farlo su palle inattive perché ne abbiamo calciate tante. Nel complesso, abbiamo fatto una partita normale, ed eravamo abituati a fare partite migliori. Abbiamo rischiato quasi mai, senza però creare tanto; con Antenucci, comunque, abbiamo avuto un'occasione. Con meno spazi, fai fatica a a leggere le situazioni; quando gli altri non sono piazzati devi dare ritmo e velocizzare le giocate. Abbiamo sbagliato tanto, non ci siamo mossi per dare soluzioni a chi aveva la palla, che l'ha tenuta un secondo di troppo permettendo agli avversari di chiuderci gli spazi. L'Ascoli è venuto qui per fare una partita con una determinata intensità, per colpa nostra e delle tante interruzioni non siamo riusciti a dare il nostro ritmo».
Ancora Mignani: «L'Ascoli ha i suoi meriti, hanno fatto una partita d'attesa per ripartire. Ci sono riusciti poco, non abbiamo concesso molto. Noi abbiamo trovato già difficoltà nell'essere pericolosi, non mi ricordo di grossi rischi nostri ma non abbiamo trovato soluzioni per far male. Non voglio pensare che dopo 9 partite ci siano tensione e nervosismo, c'era voglia di dare soddisfazione a questa meravigliosa gente. Quando non riesci a fare quello che vuoi puoi innervosirti, ma non deve succedere».
Fortunatamente per il Bari, già mercoledì si torna in campo, a Parma per la coppa Italia: «Siamo contenti di giocare mercoledì, in una competizione importante e contro una squadra forte che ci dà la possibilità di rimetterci alla prova. Ora ritroviamo la condizione e andiamo a giocare la coppa Italia», conclude Mignani.
Nel dopo partita continuano le storie tese tra Federico Dionisi e Valerio Di Cesare, che già in campo non se le sono mandare a dire. «Di Cesare si è trascinato più del dovuto questa partita, io non chiedo scusa: io do l'anima per la mia squadra, Valerio dà l'anima per la sua. Le cose che succedono in campo finiscono lì: ci sta, fischia l'arbitro e finisce lì», ha detto Dionisi. «Se da 15 anni hai sempre lo stesso comportamento, non puoi chiedere scusa. Io la chiudo qua», la risposta di capitan Di Cesare. «È stata una classica partita di serie B, con una squadra che si chiude, lotta e va sulle seconde palle - prosegue Di Cesare nella sua analisi. Se l'avessimo sbloccata, sarebbe stata un'altra partita. Non abbiamo giocato come le altre, ma c'è anche l'avversario che ci ha tolto le linee di passaggio. Dispiace, giocavamo davanti a 30mila persone e volevamo dargli una soddisfazione. Dobbiamo migliorare, ma quando affronti una squadra chiusa ti possono creare problemi. Queste partite le vinci per un episodio, come ci è capitato con Antenucci e Vicari; non l'abbiamo buttata dentro. Al San Nicola troveremo spesso squadre chiuse, oggi abbiamo trovato una squadra che non ci concedeva profondità e dovevamo portare a casa almeno lo 0-0. A volte ci ha detto bene, oggi ci ha detto male. Dispiace saltare partite di mercoledì e di sabato, ma andiamo avanti. Non abbiamo avuto ansia, volevamo vincerla a tutti i costi e ci siamo fatti prendere dalla frenesia. L'Ascoli è rimasto dietro, non ci ha lasciato campo; dobbiamo migliorare perché affronteremo altre squadre così. Potevamo fare meglio, ma ci sono gli avversari che te la rendono più difficile; nel primo tempo, comunque, abbiamo creato i presupposti per sbloccarla e ci è andata un po' male».
Mister Bucchi, tecnico dell'Ascoli, commenta così la partita dei suoi: «La vittoria di un gruppo straordinario, lo spirito si è visto in tutti gli episodi. La strada sembrava in salita, credo che ci fosse un doppio giallo per Di Cesare, il primo goal è stato annullato in maniera dubbia. Lo stadio pieno e gli episodi non ci hanno scalfito. Tranne il tiro di Anrtenucci dopo 3', il nostro portiere non ha fatto una parata. Siamo venuti qui con una squadra che non aveva mai perso e abbiamo trovato la vittoria. Dionisi e Gondo hanno corso dietro tutti i giocatori del Bari, è lo spirito giusto; tutti hanno voglia di sacrificarsi. Le nostre individualità devono essere innescate dal gioco di squadra. Vedevo la squadra benissimo in campo, mi sarebbe dispiaciuto riuscire a vincerla; siamo andati oltre gli episodi subiti in precedenza. L'emergenza è sempre un'opportunità, per capire chi ha lo spirito giusto per questa squadra: ho avuto le risposte che speravo di avere.
Gioia anche per Mirko Eramo, barese di nascita tornato al San Nicola con la maglia dei bianconeri marchigiani: «La risposta che dovevamo dare innanzitutto a noi. Siamo con il mister e le sue idee, non ci sono mai stati tra di noi dubbi sulla nostra qualità. Una partita che vale più dei 3 punti, soprattutto per il morale. Nel primo tempo siamo stati attenti e concentrati, nella ripresa ci siamo sbloccati e abbiamo attaccato con pericolosità; abbiamo portato a casa una vittoria importante. Oggi affrontavamo la squadra più in forma del campionato, una partita difficile ed era la migliore che potessimo affrontare. Io sono barese, è sempre emozionante vedere il Bari; lo seguo sempre e faccio il tifo per loro, fa un effetto speciale vedere tutta questa gente allo stadio. Bari è speciale per i numeri che riesce a creare in serie B, ma anche in serie C avere 20mila spettatori non è da tutti. Oggi per il Bari è stato un incidente di percorso, la squadra ha identità e continuerà sulla strada giusta. Sono stato vicinissimo a tornare a Bari, avevo chiuso l'accordo con Polito ma mister Sottil non ha voluto mandarmi via. Io, però, farò sempre il tifo per il Bari».
Dopo la polemica con Di Cesare, il capitano dei marchigiani Dionisi prosegue: «Non ho capito perché è stato annullato il mio goal, credevo fosse regolare. Dispiace perché siamo stati bravi a crederci, venivamo da un periodo così. Dovevamo dare delle risposte, che sono arrivate. L'importante è aver chiuso la partita, meritavamo una vittoria così, sofferta contro una grande squadra. Tre punti fondamentali, per il gruppo significa tanto: a tratti abbiamo fatto discrete partite, avevamo bisogno di qualche evento positivo. Ce l'abbiamo messa tutta, la vittoria è arrivata. Abbiamo sofferto, anche quando ci hanno messi sotto; non abbiamo preso goal, abbiamo dato una risposta a noi stessi».