Moreno Longo
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Calcio

Bari-Cittadella, Longo: «Avversario ostico. Con società unità di intenti»

Conferenza stampa del tecnico biancorosso alla vigilia del match contro i veneti

Conferenza stampa di mister Moreno Longo, alla viglia del match che vedrà opposto il suo Bari al Cittadella. Di seguito le dichiarazioni dell'allenatore piemontese spacchettate per argomenti.

L'AVVERSARIO
«Col Cittadella dovremo fare una buona partita, perché lo reputiamo una squadra veramente ostica da affrontare, che non muore mai, che tira fuori sempre prestazioni di spessore nei momenti difficili. Hanno vinto a Palermo, Modena e Brescia, quindi stiamo parlando di una squadra che dovremo affrontare col piglio giusto, mettendo in campo le stesse loro caratteristiche, con un DNA di aggressività, fatto di seconde palle, eguagliando la loro mentalità. Io mi accontenterei di chiuderla anche al 90°, poi è normale che l'obiettivo è cercare di fare una partita perfetta di una squadra che va in vantaggio e poi fa il secondo e la chiude col terzo. Ma va rispettato l'avversario, sperando di capitalizzare tutto ciò che crei, ma dobbiamo ogni volta fare i conti con l'avversario. In serie B è una cosa molto rara, perché le partite sono apertissime e se fossi un appassionato mi collegherei sempre nell'ultimo quarto d'ora, perché succede sempre qualcosa».

FALLETTI E MAIELLO
«Falletti e Maiello (scherza) non sono mai andati via. Sono sempre stati con noi e credo che ci sia la possibilità che qualcuno di loro possa giocare. Non è mia consuetudine dare la formazione il giorno prima, la squadra sa cosa deve fare perché proviamo in allenamento, ma la formazione la comunico un'ora e mezza prima della partita. Comunque sono ufficialmente disponibili al 100%, altrimenti sarebbero nella lista infortunati, ma nelle prossime ore tante cose possono cambiare. Ripeto, non è mia abitudine comunicare prima la formazione».

VICARI ASSENTE
«Sì, mancherà solo Vicari, mentre il resto della squadra è a disposizione, eccetto Matino. Vicari ha interrotto un allenamento e le sue condizioni sono state valutate. Il giorno dopo non ha preso parte al nuovo allenamento, poi abbiamo aspettato fino ad oggi perché era giusto valutare con ecografia dilazionata nelle 48 ore per un esito veritiero. Non c'è nessuna lesione e c'è un edema che andrà riassorbito».

L'ATTACCO ED IL MODULO
«Prima della partita il modulo non lo diciamo mai. Non perché possa dare chissà quale vantaggio per vincere la partita. Vi dico che non lo scegliamo in base a terzi fattori. Speriamo domani di fare la scelta giusta sia nel modo, che nel modulo con cui affronteremo il Cittadella».

MAITA, LELLA, COLI SACO
«Il pensiero su Maita e Lella insieme in un centrocampo a due l'ho fatto, così come sto valutando Coli Saco che è un ragazzo che sta crescendo. Uno come Maiello da play ci darebbe più geometrie e qualità in fase d'uscita, ma potrei valutare anche qualcuno con più prestanza fisica».

LE PARTITE IN CASA
«È un nostro obiettivo fare più punti in casa, ma non deve diventare un'ossessione, nel senso che i punti valgono allo stesso modo anche fuori. Ribadisco, se mi dicessero "facciamo 4 punti in due partite, uno in casa e tre fuori" lo accetterei volentieri. Quindi è normale che davanti al nostro pubblico sarebbe molto più bello, sappiamo che vincere in casa è importante e che il pubblico del San Nicola può darci moltissimo sotto questo aspetto».

LA DIFESA
«Non credo sia corta la coperta, perché al di là dell'infortunio di Matino, normalmente abbiamo 5 calciatore per 3 posti. Quindi riusciamo a trovare sempre la possibilità di spostare alcuni calciatori. Il ballottaggio non sarebbe tra Simic ed Obaretin, ma tra quest'ultimo e Mantovani, semmai, poiché Mantovani è capace di giocare in tutti e tre i ruoli e Simic lo vedo centrale. Non siamo comunque in emergenza».

SALUTE DELLA SQUADRA
«Lo stato di forma del gruppo effettivamente bisogna vederla dopo la sosta, che ti spezza il ritmo. Dobbiamo essere bravi a ripartire con il piede giusto. La sosta preferirei sempre averla nel momento negativo, invece arriviamo da un momento in cui la squadra viaggiava. Le undici partite senza perdere? Non ci sono da fare paragoni con l'anno di Antonio Conte, lì parliamo di un Bari fortissimo che poi vinse il campionato, noi dobbiamo solo pensare a lavorare e a mettere dentro più cose positive possibili, pensando alla nostra realtà. La nostra realtà è fatta di lavoro, in un percorso per ora iniziato bene. Ma dobbiamo essere umili e cercare la continuità che è importante in questa categoria».

COESIONE DEL GRUPPO
«Quando il gruppo diventa squadra, si possono fare grandissime cose. Il gruppo lo vedo come un insieme di persone che lavora in maniera a sé stante, mentre la squadra è qualcosa che mette il "noi" davanti all'"io". Sono ragazzi che stanno bene insieme e lavorano sodo. Questo è un buon punto di partenza per alimentare obiettivi e fare ottime cose. Ma la coesione va alimentata settimanalmente».

I COMPLIMENTI DI DE LAURENTIIS
«Fanno piacere, ma quelli che contano sono quelli che arrivano alla fine del percorso. Credo che io sono l'allenatore, ma il merito va a loro, grazie alla loro disponibilità ed all'aiuto esterno si possono fare grandi casi. Ecco, questo gruppo mi ha sempre dimostrato valori umani notevoli. Nel calcio quello che hai fatto conta poco, poi dobbiamo essere focalizzati sulla prossima partita».

CLASSIFICA BUGIARDA
«Sono d'accordo con il presidente quando dice che qualche punto lo abbiamo lasciato per strada per il tipo di prestazioni fatte. Poi devo pensarla così da allenatore, se non lo abbiamo fatto perché ci è mancato qualcosa. Se non vinci partite che dovevi vincere, poi devi andarteli a prendere in altre gare e nessuno te li regala».

NOVAKOVICH
«Al di là delle sue qualità fisiche, dà disponibilità facendo le due fasi con grande facilità. Al di là dei gol delle ultime partite, aiuta la squadra nella fase di non possesso. Noi coinvolgiamo tutti nella fase difensiva, dove non possiamo permetterci di avere uno o due giocatori che non danno una mano. Oltre alle qualità da attaccante che sta dimostrando, lui mette in campo anche queste qualità».

I PLAYOFF
«All'interno del Bari c'è unità di intenti, lo ribadisco. In fatto di obiettivi, se il Bari oggi avesse 6-7 punti dall'ottava, direi che potremmo pensare esclusivamente ai playoff. Oggi però in 3-4 punti ci sono dieci/dodici squadre e quindi in questo momento il percorso è migliorato, ma dobbiamo ancora guadagnarci la possibilità di stare in una fascia alta. Posso venire qui e dire quello che voglio, ma sarà il campo a dirci la verità. Il presidente dice una cosa sacrosanta, perché il Bari con qualche punto in più che ha lasciato per strada e non si può dire che non avremmo meritato. Ma io sono un ambizioso, sono arrivato a Bari non per vivacchiare e lavorerà giorno e notte, ma il percorso ci indicherà dove andremo. I playoff saranno il nostro sogno, ma con grande attenzione, se perdi una partita in B ti ritrovi giù. Quindi con grande attenzione».

MOMENTO DECISIVO PER LA STAGIONE?
«Nel calcio il momento decisivo è sempre. Adesso arrivano sette partite ed ogni volta sappiamo che è un momento decisivo. Dobbiamo giocarci ogni volta tutte le carte, sapendo che è un esame ogni volta».

CONSOLIDAMENTO DEL PROGETTO
«Da questo punto di vista sono sereno perché per portare avanti il progetto l'unica cosa che ti crea problemi è il tempo, preoccupazione più grande per un allenatore. Per il resto vedo la volontà della società il voler mettere in atto una costruzione mattone dopo mattone e credo ci sia la possibilità di farlo. So che questa cosa potrebbe dare dei benefici non solo a me come allenatore, ma alla società. La programmazione deve far parte di qualsiasi progetto aziendale».
















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