Calcio
Bari-Cittanovese 3-0, Cornacchini: «Stiamo crescendo». Di Cesare: «Preferisco fatti alle parole»
Il mister: «Dobbiamo migliorare nel palleggio». Di Cesare: «Bello tornare al goal. Gruppo forte per la categoria»
Bari - domenica 30 settembre 2018
17.54
Il Bari in questo avvio di campionato è una macchina da guerra. La vittoria per 3-0 al San Nicola sulla Cittanovese lancia i biancorossi in vetta alla classifica del gruppo I a punteggio pieno. Soddisfatto nel post gara il mister Giovanni Cornacchini: «Non era facile vincere di nuovo in casa, contro squadre che danno tutto. Abbiamo aspettato un po' ma alla fine i valori sono venuti fuori. È una squadra che sale alla distanza; le squadre che ci affrontano all'inizio danno l'anima. Dobbiamo migliorare nel palleggio. Se riusciamo a fare questo anche in ripartenza siamo bravi. Ci vuole pazienza, il goal si può fare anche alla prima. Qualche pericolo possiamo correrlo, ma quando le energie vengono meno ci sono dei giocatori che fanno la differenza con una condizione atletica in netto miglioramento. Abbiamo rischiato poco, ma dobbiamo interpretarla meglio».
Bene i singoli, su cui si sofferma l'allenatore biancorosso in sala stampa: «Neglia ha attaccato benissimo la profondità, per questo dobbiamo leggere meglio alcune situazioni, dobbiamo migliorare ad esempio nella gestione delle palle in verticale. Abbiamo giocato con un 442 finto; la Cittanovese aveva un uomo fisso su Bolzoni e c'era bisogno di lui e Hamlili nel ruolo di mediano: in mezzo al campo macinano i chilometri. Bollino è partito da trequartista, poi l'ho messo a destra. Si è dato da fare, i suoi errori sono figli di una condizione ancora in ritardo. A livello tecnico ha grandi capacità. Feola sta crescendo moltissimo; in questo momento non c'è da cambiare nulla».
Un pensiero anche sui tanti giovani della squadra e sul rapporto con i veterani: «Sui giovani devo lavorare di più; vanno allenati per certi tipi di giocata - dice Cornacchini. Gli errori li fanno tutti, e anche lì è questione di allenamento. Di Cesare è un giocatore importante; ai più esperti ho chiesto di trascinare il gruppo e vivere lo spogliatoio in maniera diversa. I giovani hanno bisogno dei loro consigli. Questo pubblico non è da Serie D; al momento lo siamo noi».
Contento anche Valerio Di Cesare, autore della seconda rete e ispiratore nel primo tempo con il calcio di rigore procurato e trasformato da Simeri. «Questo goal è stato importante per mettere al sicuro la partita - dice il difensore biancorosso. Per me segnare è più bello perché faccio il difensore. A me piace ogni tanto sganciarmi e andare avanti, ma non lo faccio ancora molto perché non sto ancora benissimo fisicamente. L'ultima partita per me è stata il 12 maggio, per questo devo lavorare ancora tanto. Ho giocato mercoledì e oggi; sono contento ma la condizione migliore è ancora lontana».
Per lui l'occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dopo l'addio a Bari di due anni e mezzo fa: «La scelta di tornare a Bari è stata difficile - ammette il difensore romano. Lasciare Parma mi è costato tanto, lì ho vinto due campionati. Ho dovuto fare una scelta; mi è capitata questa opportunità per continuare quello che avevo lasciato incompiuto due anni e mezzo fa. A me non piace chiacchierare tanto; il fatto di essere tornato qui parla per me. In passato su di me sono state dette tante falsità anche sulla mia persona, non solo sul piano tecnico. Ringrazio chi mi ha mandato via perché a Parma ho avuto la possibilità di vincere due campionati e guadagnarmi la promozione in Serie A. Spero di fare qui la stessa cosa».
Di Cesare è uno dei veterani della squadra, in un ottimo cocktail fra gioventù ed esperienza: «Siamo un bel gruppo con giovani di qualità e siamo forti per questa categoria. Fuori casa troveremo delle difficoltà in campi brutti e stretti. Ora sembra tutto facile ma la strada è ancora lunga», conclude Di Cesare.
Bene i singoli, su cui si sofferma l'allenatore biancorosso in sala stampa: «Neglia ha attaccato benissimo la profondità, per questo dobbiamo leggere meglio alcune situazioni, dobbiamo migliorare ad esempio nella gestione delle palle in verticale. Abbiamo giocato con un 442 finto; la Cittanovese aveva un uomo fisso su Bolzoni e c'era bisogno di lui e Hamlili nel ruolo di mediano: in mezzo al campo macinano i chilometri. Bollino è partito da trequartista, poi l'ho messo a destra. Si è dato da fare, i suoi errori sono figli di una condizione ancora in ritardo. A livello tecnico ha grandi capacità. Feola sta crescendo moltissimo; in questo momento non c'è da cambiare nulla».
Un pensiero anche sui tanti giovani della squadra e sul rapporto con i veterani: «Sui giovani devo lavorare di più; vanno allenati per certi tipi di giocata - dice Cornacchini. Gli errori li fanno tutti, e anche lì è questione di allenamento. Di Cesare è un giocatore importante; ai più esperti ho chiesto di trascinare il gruppo e vivere lo spogliatoio in maniera diversa. I giovani hanno bisogno dei loro consigli. Questo pubblico non è da Serie D; al momento lo siamo noi».
Contento anche Valerio Di Cesare, autore della seconda rete e ispiratore nel primo tempo con il calcio di rigore procurato e trasformato da Simeri. «Questo goal è stato importante per mettere al sicuro la partita - dice il difensore biancorosso. Per me segnare è più bello perché faccio il difensore. A me piace ogni tanto sganciarmi e andare avanti, ma non lo faccio ancora molto perché non sto ancora benissimo fisicamente. L'ultima partita per me è stata il 12 maggio, per questo devo lavorare ancora tanto. Ho giocato mercoledì e oggi; sono contento ma la condizione migliore è ancora lontana».
Per lui l'occasione di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, dopo l'addio a Bari di due anni e mezzo fa: «La scelta di tornare a Bari è stata difficile - ammette il difensore romano. Lasciare Parma mi è costato tanto, lì ho vinto due campionati. Ho dovuto fare una scelta; mi è capitata questa opportunità per continuare quello che avevo lasciato incompiuto due anni e mezzo fa. A me non piace chiacchierare tanto; il fatto di essere tornato qui parla per me. In passato su di me sono state dette tante falsità anche sulla mia persona, non solo sul piano tecnico. Ringrazio chi mi ha mandato via perché a Parma ho avuto la possibilità di vincere due campionati e guadagnarmi la promozione in Serie A. Spero di fare qui la stessa cosa».
Di Cesare è uno dei veterani della squadra, in un ottimo cocktail fra gioventù ed esperienza: «Siamo un bel gruppo con giovani di qualità e siamo forti per questa categoria. Fuori casa troveremo delle difficoltà in campi brutti e stretti. Ora sembra tutto facile ma la strada è ancora lunga», conclude Di Cesare.