Calcio
Bari, continua il fattore X. Il derby contro il Foggia finisce 1-1
Quarto pareggio consecutivo per i biancorossi. Apre l'autorete di Gyomber, risponde Nenè
Bari - sabato 21 aprile 2018
17.04
Il Bari non riesce proprio a guarire dalla pareggite. Anche nel derby in casa del Foggia i biancorossi escono con un pari che non serve a nulla, anzi allontana definitivamente Grosso e i suoi dal vertice della classifica, e vale l'aggancio del Venezia a quota 57 in classifica al settimo posto in classifica (il Cittadella, ottavo, è a -2).
Allo Zaccheria finisce 1-1, deciso da due errori delle rispettive difese: all'autorete di Gyomber risponde Nenè, favorito da una papera clamorosa dell'ex Guarna. Nemmeno l'assenza dei tifosi biancorossi è servita da stimolo, quasi da antibiotico, al Bari per invertire una rotta che a suon di segni X sta facendo uscire i biancorossi dalla zona playoff e dal sogno promozione.
Le Scelte
Grosso se la gioca confermando il 4-3-3 ma con diversi interpreti nuovi rispetto alla sfida infrasettimanale col Novara. In difesa, davanti a Micai, torna Sabelli nel ruolo di terzino a destra, con Balkovec dall'altra parte. Nel mezzo Marrone e Gyomber sono i due centrali. A centrocampo l'assenza più pesante è quella dello squalificato Henderson, sostituito da Grosso con l'ingresso dal 1' di Tello, che completa la mediana insieme e capitan Basha e a Iocolano. In avanti si rivede Nenè dopo la panchina di mercoledì, coadiuvato sulle fasce da Galano e Improta, schierati a piedi invertiti.
Stroppa risponde schierando il suo Foggia con la veste tattica migliore e gli interpreti più in forma. Nel 3-5-3 di partenza, davanti all'ex Guarna prendono posto Calabresi, Camporese e Loiacono (entrambi ex) a comporre la linea difensiva. Folto e con tanta qualità il centrocampo: Zambelli e Kragl agiscono da esterni a tutta fascia, lasciando all'ex Greco il ruolo di regista centrale e alla coppia Agazzi-Deli le posizione da mezze ali. In avanti il tecnico dei Satanelli non si schioda dalla sua coppia goal titolare, composta da Mazzeo e Nicastro.
Regalo e controregalo
Dopo la suggestiva coreografia della Curva Sud foggiana che accoglie le due squadre in campo, al fischio d'inizio dell'arbitro Chiffi è subito il Bari a cercar d'imporre la sua legge. Al 3' Camporese è costretto a un intervento pericoloso ma pulito e con tempismo perfetto per fermare Tello entrato pericolosamente in area dopo una buona azione corale. Smaltito l'impatto non facilissimo con il derby, il Foggia inizia a macinare il suo gioco, a guadagnare campo e a farsi pericoloso soprattutto sul settore di destra, dove Zambelli è una specie di folletto che mette in crisi il macchinoso Balkovec. Il più pericoloso in avanti è Nicastro, che ci prova prima (13') con una rovesciata e poi (20') sparando di poco fuori un destro da posizione favorevole. Sono solo i prodromi del vantaggio foggiano, che arriva al 23' in circostanze piuttosto fortunose: Zambelli è devastante sulla destra, e il suo cross nel mezzo è deviato alle spalle di Micai dallo sfortunato Gyomber, intervenuto nel tentativo di anticipare il suo diretto marcatore. È la mazzata che manda sotto i tacchetti il morale del Bari, ma per fortuna di Grosso e dei suoi ci pensano proprio i cugini foggiani a ricambiare il regalo e riportare le cose in equilibrio. Al 29' Guarna (altro ex) rinvia sciaguratamente sui piedi di Nenè invece che su quelli di Camporese; l'attaccante brasiliano non se lo fa ripetere due volte, ringrazia e spedisce in rete il pallone dell'1-1.
Calma stanca
Il brio di cui vive la partita nel primo tempo è un lontano miraggio nelle ripresa, quando il primo caldo dell'anno e la stanchezza accumulata iniziano a farsi sentire e a lasciare strascichi. Il Bari prova a farsi vivo solo con qualche contropiede, il migliore dei quali al 21', quando Tello (luci e ombre nel suo ritorno da titolare) serve Iocolano che, però, conclude centralmente addosso a Guarna, che stavolta fa il suo dovere. Il Foggia colleziona solo una quantità di angoli a vuoto, prima e dopo l'inizio della girandola di cambi. Inizia Stroppa gettando nella mischia Agnelli, Beretta e l'atro ex Tonucci (fuori Greco, Nicastro e Camporese), poi risponde Grosso con gli ingressi di Busellato, Floro Flores e Cissè (al posto di Iocolano, Nenè e Galano, ancora impalpabile). Nel finale Mazzeo chiama al grande intervento Micai per deviare in calcio d'angolo una conclusione insidiosa; l'ultimo sussulto del match arriva proprio dal neo entrato Floro Flores, che al 90' interviene su un calcio di punizione calciato da Balkovec, ma la sua conclusione di testa s'impenna e finisce di poco sopra la traversa. Poco più tardi ci prova anche Cissè, ma la sua conclusione è sbilenca ed esce abbondantemente a lato. Dopo 6' di recupero, al fischio finale dei signor Chiffi è pari e patta: il Bari esce dal derby con un punto che serve a poco per la classifica, ma almeno dà morale viste tutte le difficoltà degli ultimi giorni.
Allo Zaccheria finisce 1-1, deciso da due errori delle rispettive difese: all'autorete di Gyomber risponde Nenè, favorito da una papera clamorosa dell'ex Guarna. Nemmeno l'assenza dei tifosi biancorossi è servita da stimolo, quasi da antibiotico, al Bari per invertire una rotta che a suon di segni X sta facendo uscire i biancorossi dalla zona playoff e dal sogno promozione.
Le Scelte
Grosso se la gioca confermando il 4-3-3 ma con diversi interpreti nuovi rispetto alla sfida infrasettimanale col Novara. In difesa, davanti a Micai, torna Sabelli nel ruolo di terzino a destra, con Balkovec dall'altra parte. Nel mezzo Marrone e Gyomber sono i due centrali. A centrocampo l'assenza più pesante è quella dello squalificato Henderson, sostituito da Grosso con l'ingresso dal 1' di Tello, che completa la mediana insieme e capitan Basha e a Iocolano. In avanti si rivede Nenè dopo la panchina di mercoledì, coadiuvato sulle fasce da Galano e Improta, schierati a piedi invertiti.
Stroppa risponde schierando il suo Foggia con la veste tattica migliore e gli interpreti più in forma. Nel 3-5-3 di partenza, davanti all'ex Guarna prendono posto Calabresi, Camporese e Loiacono (entrambi ex) a comporre la linea difensiva. Folto e con tanta qualità il centrocampo: Zambelli e Kragl agiscono da esterni a tutta fascia, lasciando all'ex Greco il ruolo di regista centrale e alla coppia Agazzi-Deli le posizione da mezze ali. In avanti il tecnico dei Satanelli non si schioda dalla sua coppia goal titolare, composta da Mazzeo e Nicastro.
Regalo e controregalo
Dopo la suggestiva coreografia della Curva Sud foggiana che accoglie le due squadre in campo, al fischio d'inizio dell'arbitro Chiffi è subito il Bari a cercar d'imporre la sua legge. Al 3' Camporese è costretto a un intervento pericoloso ma pulito e con tempismo perfetto per fermare Tello entrato pericolosamente in area dopo una buona azione corale. Smaltito l'impatto non facilissimo con il derby, il Foggia inizia a macinare il suo gioco, a guadagnare campo e a farsi pericoloso soprattutto sul settore di destra, dove Zambelli è una specie di folletto che mette in crisi il macchinoso Balkovec. Il più pericoloso in avanti è Nicastro, che ci prova prima (13') con una rovesciata e poi (20') sparando di poco fuori un destro da posizione favorevole. Sono solo i prodromi del vantaggio foggiano, che arriva al 23' in circostanze piuttosto fortunose: Zambelli è devastante sulla destra, e il suo cross nel mezzo è deviato alle spalle di Micai dallo sfortunato Gyomber, intervenuto nel tentativo di anticipare il suo diretto marcatore. È la mazzata che manda sotto i tacchetti il morale del Bari, ma per fortuna di Grosso e dei suoi ci pensano proprio i cugini foggiani a ricambiare il regalo e riportare le cose in equilibrio. Al 29' Guarna (altro ex) rinvia sciaguratamente sui piedi di Nenè invece che su quelli di Camporese; l'attaccante brasiliano non se lo fa ripetere due volte, ringrazia e spedisce in rete il pallone dell'1-1.
Calma stanca
Il brio di cui vive la partita nel primo tempo è un lontano miraggio nelle ripresa, quando il primo caldo dell'anno e la stanchezza accumulata iniziano a farsi sentire e a lasciare strascichi. Il Bari prova a farsi vivo solo con qualche contropiede, il migliore dei quali al 21', quando Tello (luci e ombre nel suo ritorno da titolare) serve Iocolano che, però, conclude centralmente addosso a Guarna, che stavolta fa il suo dovere. Il Foggia colleziona solo una quantità di angoli a vuoto, prima e dopo l'inizio della girandola di cambi. Inizia Stroppa gettando nella mischia Agnelli, Beretta e l'atro ex Tonucci (fuori Greco, Nicastro e Camporese), poi risponde Grosso con gli ingressi di Busellato, Floro Flores e Cissè (al posto di Iocolano, Nenè e Galano, ancora impalpabile). Nel finale Mazzeo chiama al grande intervento Micai per deviare in calcio d'angolo una conclusione insidiosa; l'ultimo sussulto del match arriva proprio dal neo entrato Floro Flores, che al 90' interviene su un calcio di punizione calciato da Balkovec, ma la sua conclusione di testa s'impenna e finisce di poco sopra la traversa. Poco più tardi ci prova anche Cissè, ma la sua conclusione è sbilenca ed esce abbondantemente a lato. Dopo 6' di recupero, al fischio finale dei signor Chiffi è pari e patta: il Bari esce dal derby con un punto che serve a poco per la classifica, ma almeno dà morale viste tutte le difficoltà degli ultimi giorni.