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Calcio
Bari-Cremonese 1-1, Longo: «Insulti a Dorval? È stato Vazquez, inaccettabile nel 2025»
Il mister: «Una cosa come “negro di merda" non la dici a nessuno. Fischi? Non belli, ma li accettiamo»
Bari - sabato 15 febbraio 2025
20.06
Finisce 1-1 tra Bari e Cremonese al San Nicola, con i biancorossi che recuperano al 93' con l'autorete di Bianchetti il vantaggio iniziale di Valoti.
Ma a tenere banco nel post gara è l'ennesimo caso di razzismo nel calcio; vittima ancora Dorval, già bersagliato a Reggio Emilia da cori e insulti inaccettabili. Stavolta, però, le offese razziste arrivano direttamente dal campo, come ha spiegato mister Moreno Longo nel post gara: «Caso Dorval? Mi dispiace per il ragazzo, e anche fare il nome di Vazquez ma sono costretto a farlo. Non si può stare più zitti, "negro di merda" non lo dici a nessuno. A furia di stare zitti e mettere la polvere sotto il tappeto non si risolve niente. Difendo a spada tratta il mio giocatore, nel 2025 non si può parlare di queste cose».
Parlando dei fischi finali che hanno accompagnato l'uscita della squadra dal campo, Longo commenta così: «Andiamo avanti per la nostra strada, pensiamo positivo; non ci fanno piacere i fischi, ma se è quello che ha voluto il pubblico va bene. Non perdiamo di vista la realtà, guardiamo i nomi e non possiamo pensare di prendere a pallonate la Cremonese. Loro hanno giocatori top, quando trovi queste squadre non è una passeggiata; noi abbiamo lottato. Se vai via con i fischi dopo un pareggio preso con il cuore non è una bella cosa, ma lo accettiamo».
Analizzando invece il match, Longo spiega: «Un secondo tempo in cui l'errore di Radunovic aveva compromesso quello che avevamo invertito con gli ingressi di Bonfanti e Lella. Eravamo riusciti a essere una squadra migliore, poi questo ennesimo errore è venuto fuori nel nostro momento migliore; sono errori singoli, gravi, che non ti puoi permettere contro la Cremonese. I ragazzi non hanno accettato la sconfitta, pareggio ottenuto con merito proprio per questo spirito mostrato fino alla fine. Volevamo lavorare sulla profondità di Lasagna, con Pereiro e Bellomo sotto per innescarlo con la loro qualità. Facevamo fatica a trovare i tempi dell'innesco su Lasagna, la situazione non stava pagando ed era giusto intervenire subito; lo avrei fatto dopo mezz'ora, ma a inizio secondo tempo chi è subentrato l'ha fatto molto bene. Pereiro non l'ho messo per dargli minuti, le scelte le facciamo per questioni tecniche; anche se non sei al top, nella prima mezz'ora devi fare fuoco e fiamme. Dobbiamo migliorare l'impatto sulla partita, in termini di corsa e propositività; la rabbia agonistica non può mancare, nella prima mezz'ora non l'abbiamo avuta, le pressioni non sono state fatte con la ferocia giusta. Il cerchio finale vive di emozioni, a caldo non è mai consigliato parlare ma ci sono dei momenti che li vive solo chi è dentro il campo. È stata un'analisi della partita. . Noi dobbiamo guardarci ancora alle spalle, dietro vanno forte e la classifica è cortissima. Se avessimo perso avremmo guardato dietro in vista di Mantova; la squadra non deve perdere l'ambizione di raggiungere i playoff, ma sempre con il rispetto che impone questo categoria. Gli equilibri sono sottilissimi, possiamo ambire a qualcosa di più ma a patto che facciamo tante cose fatte bene. Lavoriamo non allo stesso modo nelle due catene, a destra non riusciamo a trovare la stessa giocata che sviluppiamo meglio a sinistra. Oliveri in quella fase ha una predisposizione differente, Favasuli ci sta dando tantissimo in fase difensiva e sta cercando di migliorare negli ultimi trenta metri. Vicari? Penso sia il suo solito problema all'adduttore».
Ma a tenere banco nel post gara è l'ennesimo caso di razzismo nel calcio; vittima ancora Dorval, già bersagliato a Reggio Emilia da cori e insulti inaccettabili. Stavolta, però, le offese razziste arrivano direttamente dal campo, come ha spiegato mister Moreno Longo nel post gara: «Caso Dorval? Mi dispiace per il ragazzo, e anche fare il nome di Vazquez ma sono costretto a farlo. Non si può stare più zitti, "negro di merda" non lo dici a nessuno. A furia di stare zitti e mettere la polvere sotto il tappeto non si risolve niente. Difendo a spada tratta il mio giocatore, nel 2025 non si può parlare di queste cose».
Parlando dei fischi finali che hanno accompagnato l'uscita della squadra dal campo, Longo commenta così: «Andiamo avanti per la nostra strada, pensiamo positivo; non ci fanno piacere i fischi, ma se è quello che ha voluto il pubblico va bene. Non perdiamo di vista la realtà, guardiamo i nomi e non possiamo pensare di prendere a pallonate la Cremonese. Loro hanno giocatori top, quando trovi queste squadre non è una passeggiata; noi abbiamo lottato. Se vai via con i fischi dopo un pareggio preso con il cuore non è una bella cosa, ma lo accettiamo».
Analizzando invece il match, Longo spiega: «Un secondo tempo in cui l'errore di Radunovic aveva compromesso quello che avevamo invertito con gli ingressi di Bonfanti e Lella. Eravamo riusciti a essere una squadra migliore, poi questo ennesimo errore è venuto fuori nel nostro momento migliore; sono errori singoli, gravi, che non ti puoi permettere contro la Cremonese. I ragazzi non hanno accettato la sconfitta, pareggio ottenuto con merito proprio per questo spirito mostrato fino alla fine. Volevamo lavorare sulla profondità di Lasagna, con Pereiro e Bellomo sotto per innescarlo con la loro qualità. Facevamo fatica a trovare i tempi dell'innesco su Lasagna, la situazione non stava pagando ed era giusto intervenire subito; lo avrei fatto dopo mezz'ora, ma a inizio secondo tempo chi è subentrato l'ha fatto molto bene. Pereiro non l'ho messo per dargli minuti, le scelte le facciamo per questioni tecniche; anche se non sei al top, nella prima mezz'ora devi fare fuoco e fiamme. Dobbiamo migliorare l'impatto sulla partita, in termini di corsa e propositività; la rabbia agonistica non può mancare, nella prima mezz'ora non l'abbiamo avuta, le pressioni non sono state fatte con la ferocia giusta. Il cerchio finale vive di emozioni, a caldo non è mai consigliato parlare ma ci sono dei momenti che li vive solo chi è dentro il campo. È stata un'analisi della partita. . Noi dobbiamo guardarci ancora alle spalle, dietro vanno forte e la classifica è cortissima. Se avessimo perso avremmo guardato dietro in vista di Mantova; la squadra non deve perdere l'ambizione di raggiungere i playoff, ma sempre con il rispetto che impone questo categoria. Gli equilibri sono sottilissimi, possiamo ambire a qualcosa di più ma a patto che facciamo tante cose fatte bene. Lavoriamo non allo stesso modo nelle due catene, a destra non riusciamo a trovare la stessa giocata che sviluppiamo meglio a sinistra. Oliveri in quella fase ha una predisposizione differente, Favasuli ci sta dando tantissimo in fase difensiva e sta cercando di migliorare negli ultimi trenta metri. Vicari? Penso sia il suo solito problema all'adduttore».