Bari Spezia. <span>Foto SSC Bari</span>
Bari Spezia. Foto SSC Bari
Calcio

Bari, dalla crisi di Natale alla ripartenza di fine anno

I biancorossi tirano fuori la migliore prestazione del 2024 e battono lo Spezia per tamponare l'emorragia

La migliore prestazione del 2024, per contrastare la contingenza della crisi natalizia con tre sconfitte consecutive, ma soprattutto per riscattare un anno orribile, quasi a rasentare la tragedia. Il Bari batte 2-0 lo Spezia al San Nicola nella prima di ritorno e ultima dell'anno solare, e si rimette in carreggiata dopo un Natale da dimenticare.
La squadra di Longo reagisce con personalità, orgoglio e qualità alle tre sconfitte contro Pisa, Sudtirol e Palermo, mandando al tappeto una delle squadre più in forma del campionato, con al passivo solo una sconfitta fino all'inciampo del San Nicola.
Per questa ripartenza del Bari va dato grande merito va dato a Longo e ai suoi, che con una prova fin dalle prime battute di grande intensità costringe lo Spezia a stravolgere il suo piano di gioco. La squadra di mister D'Angelo finisce alle corde sotto i colpi dei galletti, che tra la fine del primo tempo e l'inizio della ripresa assestano l'uno-due micidiale, con lo zampino di un Falletti finalmente decisivo e ispirato. Il fantasista uruguaiano prima si procura e trasforma il rigore del vantaggio, poi propisia l'autorete di Wisniewski per chiudere i conti.
Era il contributo che Longo e tutto il gruppo biancorosso aspettavano dal trequartista sudamericano, finalmente capace di incidere e determinare nelle partite importanti. Fortunato e coraggioso (per ammissione dello stesso Falletti) il tecnico piemontese a puntare sull'ex Ternana al posto di Sibilli, dopo la prestazione a tratti sconcertante di Palermo. Così come indovinata è la scelta della difesa, quasi inedita per la squalifica di Pucino e l'esclusione di Vicari. Simic giganteggia per cancellare Pio Esposito, il ritrovato Obaretin mette guinzaglio e museruola a Soleri, e Mantovani comanda la retroguardia con personalità e leadership, andando anche più volte al tiro e dando un grande contributo in fase di impostazione.
La differenza, però, la fa la prova a centrocampo di un gigantesco Maita, rinfrancato dai gradi di capitano, accanto al solito Benali, perfetto nel soffocare Salvatore Esposito nella cabina di regia dei liguri.
Non è, però, tutto oro quello che luccica sotto il tiepido sole di fine anno. Il fatto che, fino al minuto 85', Longo operi solo un cambio (Novakovich per l'esausto Falletti) è un messaggio chiaro alla società e all'area mercato della SSC Bari: le alternative scarseggiano, e i titolari devono tirare la carretta anche oltre il limite. Lasagna spremuto fino al finale di gara, Maita e Benali che arrivano con la spia della riserva accesa, Lella tenuto in campo anche se continua a non convincere: è molto chiaro che Longo faccia fatica a trovare più di 15 elementi su cui contare, perché tutto il resto è quasi solo di contorno.
La soluzione sarebbe intervenire concretamente sul mercato invernale, ma le parole di Magalini in conferenza stampa post partita non lasciano grandi speranze. Il direttore sportivo ha fatto capire che se il termine "autogestione" non può essere usato perché sgradito alla piazza, comunque è il caso di rassegnarsi a una certa austerità anche nella sessione di riparazione.
Insomma, è lecito pensare dalla ripresa del 12 gennaio in poi toccherà ancora a Longo e al suoi ragazzi fare gli straordinari per dare un senso a questa stagione, cercando di inserirsi nella lotta playoff al posto di qualche big che dovesse continuare a non mantenere le aspettative. La sensazione è che sarà così ancora per un po', almeno finché l'indigesta questione della multiproprietà non troverà una soluzione, in un senso o nell'altro.
  • ssc bari
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