Calcio
Bari-Fidelis Andria 0-0, Mignani: «Volevamo regalare una gioia ai tifosi, siamo rammaricati»
Il tecnico: «Ci riproveremo già domenica prossima». Maiello: «Complimenti all’avversario, ci ha messo in difficoltà»
Bari - domenica 27 marzo 2022
20.37
Festa rimandata: il Bari non va oltre lo 0-0 con la Fidelis Andria davanti ai 24.332 spettatori del San Nicola e ancora non può dirsi matematicamente promosso in serie B. «C'erano tutti i presupposti per festeggiare - dice mister Michele Mignani nel post partita. Negli occhi dei ragazzi vedevo la voglia di regalare una gioia alla nostra gente, non ce l'abbiamo fatta e questo è il nostro più grande dispiacere. La squadra ha dato tutto, ma non è bastato; non posso rimproverare nulla, ci metteremo sotto per raggiungere il più presto possibile l'obiettivo».
Il tecnico continua: «Una difficoltà avuta è stata a livello tattico, il loro schieramento non ci dava la possibilità di essere aggressivi e allora abbiamo provato ad abbassarci. Loro cercavano i calciatori fra le linee che ci davano fastidio, abbiamo provato a tenere Galano e D'Errico più aperti, poi nel secondo tempo si poteva cambiare prima ma non ho avuto il pensiero di cambiare modulo. Potevo tornare con il trequartista e due punte, ma Botta non era al meglio; ho pensato a mille cose, ma poi ho sperato che una giocata potesse darci la gioia. Maita l'ho visto stanco, è stato uno dei motivi per cui l'ho sostituito. Bianco e Citro sono entrati molto bene, sono mancati i goal dalla panchina ma i subentrati hanno fatto bene. Dovevamo fare meglio, ma ci abbiamo provato. Non è mai scontato vincere queste partite, ma ci abbiamo creduto con l'entusiasmo del pubblico».
Mignani dice ancora: «Potevo mettere anche quattro attaccanti, ma non è detto che se ne tragga beneficio. Volevo mantenere l'equilibrio perché in ripartenza possono farti male, anche se soprattutto nel secondo tempo abbiamo concesso molto poco. Abbiamo provato ad arrivare vicini alla porta avversaria, ma abbiamo creato poco. Ogni volta che mi giro in panchina ho delle idee, ma per come volevo finire la partita non aveva logica fare entrare uno come Scavone. Al di là del piccolo grande rammarico, mi porto dietro il fatto che in una giornata non brillantissima la squadra ha mantenuto equilibrio, ha rischiato poco aspettando di trovare il guizzo. Un segno di maturità. Sono tanto rammaricato, come i tifosi e i ragazzi. Ma se mi avessero detto che a quattro giornate dalla fine saremmo arrivati in queste condizioni gli avrei dato del matto. Non sempre le cose vanno come vorresti; ci metteremo sotto per fare quel che dobbiamo fare la prossima settimana».
Amareggiato è anche il commento di Raffaele Maiello: «Non eravamo i soliti, non siamo riusciti a fare la gare che volevamo. In una partita complicata è mancata la scelta giusta negli ultimi metri; quello fa la differenza, soprattutto quando non sei brillante e la posta è alta. La squadra ha fatto il massimo per regalare a questa gente, che ha dimostrato di appartenere a un'altra categoria. Manca comunque poco, prepariamoci per chiuderla domenica. Oggi abbiamo trovato la prima squadra che ci ha messo veramente in difficoltà nel gioco. Una buona squadra, va dato merito all'Andria se il Bari non è stato brillante come il solito. Ogni partita ha una storia a sé, più si avvicina il finale di campionato più i punti pesano per tutti. Il Bari è comunque a +10 a quattro partite dalla fine; già da domenica proveremo a regalare una gioia ai tifosi e alla società. La mia avventura a Bari? Mi è servito un po' di tempo per ambientarmi in una categoria nuova, non era facile entrare in una squadra già formata. Poi sono entrato negli schemi del mister e meglio di così non poteva andare. Stadio pieno? La tifoseria merita altre categorie, siamo rammaricati perché volevamo festeggiare oggi con la nostra gente».
Mister Di Leo, tecnico della Fidelis Andria, commenta: «Per i ragazzi è stata una bellissima esperienza, non hanno subito l'emozione di giocare davanti a questo pubblico. Nel primo tempo abbiamo dimostrato grande spessore tecnico. Abbiamo tanti giovani, Monterosi da centrale ha giocato con una padronanza assoluta; anche se abbiamo sofferto fino al 95' siamo riusciti a portare a casa il quarto risultato utile consecutivo. Nella ripresa abbiamo pagato un po' di stanchezza, il Bari ha fatto la partita ma ha creato poco anche perché noi ci siamo difesi bene».
Il tecnico continua: «Una difficoltà avuta è stata a livello tattico, il loro schieramento non ci dava la possibilità di essere aggressivi e allora abbiamo provato ad abbassarci. Loro cercavano i calciatori fra le linee che ci davano fastidio, abbiamo provato a tenere Galano e D'Errico più aperti, poi nel secondo tempo si poteva cambiare prima ma non ho avuto il pensiero di cambiare modulo. Potevo tornare con il trequartista e due punte, ma Botta non era al meglio; ho pensato a mille cose, ma poi ho sperato che una giocata potesse darci la gioia. Maita l'ho visto stanco, è stato uno dei motivi per cui l'ho sostituito. Bianco e Citro sono entrati molto bene, sono mancati i goal dalla panchina ma i subentrati hanno fatto bene. Dovevamo fare meglio, ma ci abbiamo provato. Non è mai scontato vincere queste partite, ma ci abbiamo creduto con l'entusiasmo del pubblico».
Mignani dice ancora: «Potevo mettere anche quattro attaccanti, ma non è detto che se ne tragga beneficio. Volevo mantenere l'equilibrio perché in ripartenza possono farti male, anche se soprattutto nel secondo tempo abbiamo concesso molto poco. Abbiamo provato ad arrivare vicini alla porta avversaria, ma abbiamo creato poco. Ogni volta che mi giro in panchina ho delle idee, ma per come volevo finire la partita non aveva logica fare entrare uno come Scavone. Al di là del piccolo grande rammarico, mi porto dietro il fatto che in una giornata non brillantissima la squadra ha mantenuto equilibrio, ha rischiato poco aspettando di trovare il guizzo. Un segno di maturità. Sono tanto rammaricato, come i tifosi e i ragazzi. Ma se mi avessero detto che a quattro giornate dalla fine saremmo arrivati in queste condizioni gli avrei dato del matto. Non sempre le cose vanno come vorresti; ci metteremo sotto per fare quel che dobbiamo fare la prossima settimana».
Amareggiato è anche il commento di Raffaele Maiello: «Non eravamo i soliti, non siamo riusciti a fare la gare che volevamo. In una partita complicata è mancata la scelta giusta negli ultimi metri; quello fa la differenza, soprattutto quando non sei brillante e la posta è alta. La squadra ha fatto il massimo per regalare a questa gente, che ha dimostrato di appartenere a un'altra categoria. Manca comunque poco, prepariamoci per chiuderla domenica. Oggi abbiamo trovato la prima squadra che ci ha messo veramente in difficoltà nel gioco. Una buona squadra, va dato merito all'Andria se il Bari non è stato brillante come il solito. Ogni partita ha una storia a sé, più si avvicina il finale di campionato più i punti pesano per tutti. Il Bari è comunque a +10 a quattro partite dalla fine; già da domenica proveremo a regalare una gioia ai tifosi e alla società. La mia avventura a Bari? Mi è servito un po' di tempo per ambientarmi in una categoria nuova, non era facile entrare in una squadra già formata. Poi sono entrato negli schemi del mister e meglio di così non poteva andare. Stadio pieno? La tifoseria merita altre categorie, siamo rammaricati perché volevamo festeggiare oggi con la nostra gente».
Mister Di Leo, tecnico della Fidelis Andria, commenta: «Per i ragazzi è stata una bellissima esperienza, non hanno subito l'emozione di giocare davanti a questo pubblico. Nel primo tempo abbiamo dimostrato grande spessore tecnico. Abbiamo tanti giovani, Monterosi da centrale ha giocato con una padronanza assoluta; anche se abbiamo sofferto fino al 95' siamo riusciti a portare a casa il quarto risultato utile consecutivo. Nella ripresa abbiamo pagato un po' di stanchezza, il Bari ha fatto la partita ma ha creato poco anche perché noi ci siamo difesi bene».