Calcio
Bari-Gela 2-1, Cornacchini: «Abbiamo voluto questa vittoria dopo una settimana complicata»
Iadaresta: «La vittoria del campionato sarà una liberazione». Gli ospiti recriminano, Sicignano: «Continue provocazioni dai biancorossi»
Bari - domenica 31 marzo 2019
18.19
Di nervi, di carattere, di cuore: il Bari ribalta il risultato e batte 2-1 il Gela, dopo essere rimasto in 10 per il rosso ad Aloisi in occasione del rigore trasformato da Ragosta. Si chiude con un successo importante una settimana di polemiche e misteri. Alla fine il Gela ha giocato, ma il Bari ha vinto: «Una vittoria importante per come si era messa - dice nel post gara il tecnico biancorosso Giovanni Cornacchini. In 10 e in svantaggio dopo 35' ti crea difficoltà. Qualche ragazzo giovane sente di più la pressione. Sapevo che si poteva ribaltare, ne sono stato convinto dopo il palo del Gela. Era complicata: tutta la settimana si è parlato di una partita a rischio e un po' ti destabilizza. Essere sempre primi poi ti porta via energie. Ci stanno partite più difficili perché l'obiettivo è quasi arrivato. Subentra un po' di stress, che però non ci deve essere».
Un primo tempo in chiaroscuro per il Bari, vicino al goal con Neglia e poi punito per l'ingenuità di Aloisi. Nella ripresa, dopo l'autorete di La Vardera il goal del subentrato Iadaresta per strappare una vittoria di platino, che avvicina i biancorossi al traguardo promozione. «Non siamo partiti bene, siamo andati in sofferenza dal punto di vista fisico - dice Cornacchini. Abbiamo finito bene invece, vuol dire che abbiamo forza e tanta voglia. Loro in 11 hanno finito con i crampi. Neglia ha avuto una bella palla nel primo tempo, non era molto lucido. Man mano che la partita è andata avanti siamo venuti fuori bene. Quando ce ne sono un paio in difficoltà dal punto di vista fisico qualche difficoltà in più c'è. La squadra ha voluta la vittoria, nel secondo tempo siamo stati meglio in campo. Iadaresta? Si sta adattando molto bene a un certo tipo di gioco. Non volevo sprecare la carta all'inizio, poi le cose sono andate bene».
Il tecnico glissa, invece, sull'arbitraggio e sulle polemiche mosse dal Gela, che ha parlato addirittura di minacce rivolte dai calciatori del Bari. «Aloisi ha commesso un'ingenuità, non è nervosismo. Mattera lo stesso. Ci sono dei momenti della stagione in cui le cose vanno così. Forse sono un po' troppo di parte, quello che vedo io non è quello che vedono gli arbitri. Per me si poteva fare qualcosa di diverso dal punto di vista dell'arbitraggio. Ho visto un Gela che ha fatto un'onesta partita, a volte volevano perdere tempo. Del resto non m'interessa». Il tecnico sorvola anche sulle voci che vorrebbero un avvicendamento in panchina per la Serie C: «Non mi dà fastidio che vengano fuori altri nomi. Ho fatto le foto di tutto quello che è uscito su di me, le terrò per la fine. È una cosa normale», conclude il mister.
Soddisfatto anche il match-winner Iadaresta, uomo della provvidenza con tre reti (due decisive) da subentrato. «Spero di continuare così - dice l'ariete biancorossi. È una bellissima sensazione, soprattutto nel momento decisivo della stagione. È stata una partita molto faticosa. In settimana abbiamo provato varie soluzioni, me lo aspettavo. Da quando sono arrivato ho capito che il mister predilige un certo tipo di gioco ma è molto elastico e sa leggere le partite. Sarebbe un problema se non sentissi la stima del mister, ma non è così. Ogni opportunità la affronto con entusiasmo. Io lavoro per avere un minutaggio diverso. Non è facile per me subentrare, ma ho capito qual è il ruolo dei calciatori in questa squadra. Ci sono dei momenti, il mister usa una strategia che ha portato risultati. Ci sono stati momenti difficili, ma siamo duri e resistiamo. Sin dall'inizio il mister è stato chiaro; l'importate è che il Bari vinca. Mi sto impegnando per applicarmi nelle cose che il tecnico vuole. Proteste del Gela? Chiacchere. Giocare in uno stadio così è un piacere, questa piccola dialettica non dà fastidio a nessuno».
Secondo Iadaresta la sconfitta di Torre del Greco è stata la svolta per la cavalcata-promozione. «La partita con la Turris ha dato molto fastidio; un passo falso in un percorso molto positivo - continua il numero 18. Forse ci è servita da stimolo, questo si saprà a breve. Non tutti i mali vengono per nuocere. C'è la voglia di chiudere i giochi: oltre alla vittoria del campionato che sarà una liberazione ci sarà l'opportunità di giocare la poule scudetto per dare lustro a questa società».
Dal Gela, come detto, arrivano però pesanti polemiche sul - presunto - comportamento antisportivo del Bari in campo. «In campo qualcuno si è lamentato della nostra situazione, ma mi sembra strano che non sappiano che non dipende da noi - dice il capitano gelese Sigignano. Abbiamo fatto una prestazione maiuscola perché facciamo sempre il nostro dovere. Sentirsi dire queste cose dà fastidio. Sapevamo che avremmo trovato questa squadra, con 4 calciatori tecnici davanti e poi con Iadaresta, il rammarico è non aver trovato il raddoppio con il palo di Sowe. Siamo una squadra giovane, difficile venire a Bari e giocare la partita a viso aperto. Se assalti all'arma bianca davanti ti fanno male. Le nostre caratteristiche sono la corsa e il contropiede. Dobbiamo fare tutte partite del genere; dobbiamo essere più maliziosi. Siamo in una situazione di classifica in cui non possiamo sbagliare niente».
«Una partita molto accesa, con contrasti duri - dice l'autore del goal Ragosta. Nessuno vuole fare brutte figure. La società ci ha fatti venire a giocare: noi calciatori facciamo il nostro dovere. Con tutti i problemi che ci sono non possiamo dire nulla contro la società che ci ha fatto giocare a Bari una partita importante. Peccato per il risultato. Conosco la maggior parte dei calciatori del Bari; ci sta nel calcio, sono cose di gioco. Non è successo nulla al di fuori del rettangolo di gioco siamo tutti amici. Porterò via un bel ricordo; venire a giocare su questi campi ti dà gioia e motivazione. Difficilmente rivedremo il Bari in questa categoria. La squadra è stata molto indebolita, sono tanti i giovani. La società ha fatto determinate scelte, io sono rimasto. Il 5 maggio tireremo le somme».
Un primo tempo in chiaroscuro per il Bari, vicino al goal con Neglia e poi punito per l'ingenuità di Aloisi. Nella ripresa, dopo l'autorete di La Vardera il goal del subentrato Iadaresta per strappare una vittoria di platino, che avvicina i biancorossi al traguardo promozione. «Non siamo partiti bene, siamo andati in sofferenza dal punto di vista fisico - dice Cornacchini. Abbiamo finito bene invece, vuol dire che abbiamo forza e tanta voglia. Loro in 11 hanno finito con i crampi. Neglia ha avuto una bella palla nel primo tempo, non era molto lucido. Man mano che la partita è andata avanti siamo venuti fuori bene. Quando ce ne sono un paio in difficoltà dal punto di vista fisico qualche difficoltà in più c'è. La squadra ha voluta la vittoria, nel secondo tempo siamo stati meglio in campo. Iadaresta? Si sta adattando molto bene a un certo tipo di gioco. Non volevo sprecare la carta all'inizio, poi le cose sono andate bene».
Il tecnico glissa, invece, sull'arbitraggio e sulle polemiche mosse dal Gela, che ha parlato addirittura di minacce rivolte dai calciatori del Bari. «Aloisi ha commesso un'ingenuità, non è nervosismo. Mattera lo stesso. Ci sono dei momenti della stagione in cui le cose vanno così. Forse sono un po' troppo di parte, quello che vedo io non è quello che vedono gli arbitri. Per me si poteva fare qualcosa di diverso dal punto di vista dell'arbitraggio. Ho visto un Gela che ha fatto un'onesta partita, a volte volevano perdere tempo. Del resto non m'interessa». Il tecnico sorvola anche sulle voci che vorrebbero un avvicendamento in panchina per la Serie C: «Non mi dà fastidio che vengano fuori altri nomi. Ho fatto le foto di tutto quello che è uscito su di me, le terrò per la fine. È una cosa normale», conclude il mister.
Soddisfatto anche il match-winner Iadaresta, uomo della provvidenza con tre reti (due decisive) da subentrato. «Spero di continuare così - dice l'ariete biancorossi. È una bellissima sensazione, soprattutto nel momento decisivo della stagione. È stata una partita molto faticosa. In settimana abbiamo provato varie soluzioni, me lo aspettavo. Da quando sono arrivato ho capito che il mister predilige un certo tipo di gioco ma è molto elastico e sa leggere le partite. Sarebbe un problema se non sentissi la stima del mister, ma non è così. Ogni opportunità la affronto con entusiasmo. Io lavoro per avere un minutaggio diverso. Non è facile per me subentrare, ma ho capito qual è il ruolo dei calciatori in questa squadra. Ci sono dei momenti, il mister usa una strategia che ha portato risultati. Ci sono stati momenti difficili, ma siamo duri e resistiamo. Sin dall'inizio il mister è stato chiaro; l'importate è che il Bari vinca. Mi sto impegnando per applicarmi nelle cose che il tecnico vuole. Proteste del Gela? Chiacchere. Giocare in uno stadio così è un piacere, questa piccola dialettica non dà fastidio a nessuno».
Secondo Iadaresta la sconfitta di Torre del Greco è stata la svolta per la cavalcata-promozione. «La partita con la Turris ha dato molto fastidio; un passo falso in un percorso molto positivo - continua il numero 18. Forse ci è servita da stimolo, questo si saprà a breve. Non tutti i mali vengono per nuocere. C'è la voglia di chiudere i giochi: oltre alla vittoria del campionato che sarà una liberazione ci sarà l'opportunità di giocare la poule scudetto per dare lustro a questa società».
Dal Gela, come detto, arrivano però pesanti polemiche sul - presunto - comportamento antisportivo del Bari in campo. «In campo qualcuno si è lamentato della nostra situazione, ma mi sembra strano che non sappiano che non dipende da noi - dice il capitano gelese Sigignano. Abbiamo fatto una prestazione maiuscola perché facciamo sempre il nostro dovere. Sentirsi dire queste cose dà fastidio. Sapevamo che avremmo trovato questa squadra, con 4 calciatori tecnici davanti e poi con Iadaresta, il rammarico è non aver trovato il raddoppio con il palo di Sowe. Siamo una squadra giovane, difficile venire a Bari e giocare la partita a viso aperto. Se assalti all'arma bianca davanti ti fanno male. Le nostre caratteristiche sono la corsa e il contropiede. Dobbiamo fare tutte partite del genere; dobbiamo essere più maliziosi. Siamo in una situazione di classifica in cui non possiamo sbagliare niente».
«Una partita molto accesa, con contrasti duri - dice l'autore del goal Ragosta. Nessuno vuole fare brutte figure. La società ci ha fatti venire a giocare: noi calciatori facciamo il nostro dovere. Con tutti i problemi che ci sono non possiamo dire nulla contro la società che ci ha fatto giocare a Bari una partita importante. Peccato per il risultato. Conosco la maggior parte dei calciatori del Bari; ci sta nel calcio, sono cose di gioco. Non è successo nulla al di fuori del rettangolo di gioco siamo tutti amici. Porterò via un bel ricordo; venire a giocare su questi campi ti dà gioia e motivazione. Difficilmente rivedremo il Bari in questa categoria. La squadra è stata molto indebolita, sono tanti i giovani. La società ha fatto determinate scelte, io sono rimasto. Il 5 maggio tireremo le somme».