Calcio
Bari-Lecco 3-1: Iachini: «Qui per far tornare il sereno. Voglio una squadra di “carogne”»
Il mister: «Lavorato su tattica e personalità». Benali: «Ci tenevamo alla vittoria in casa»
Bari - sabato 10 febbraio 2024
19.31
Buona la prima per mister Beppe Iachini, che all'esordio sulla panchina del Bari vince 3-1 sul Lecco al San Nicola, mostrando già qualcosa del suo gioco e della sua visione del calcio.
«Il mio modo di vivere la partita è così, la squadra deve essere figlia dell'allenatore - spiega il mister. Dobbiamo continuare, l'approccio è stato concentrato e aggressivo. Abbiamo sbagliato qualche palla in uscita, ma abbiamo margini di crescita. La squadra è rimasta compatta, abbiamo concesso poco; solo qualcosa quando siamo rimasti in dieci alla fine. Sono dettagli si cui dobbiamo continuare a lavorare, c'è tanta strada da fare».
Ancora Iachini: «Io porto ciò che l'esperienza mi ha insegnato, cerco di lavorare su ognuno di loro. È il gruppo che va in campo, non il singolo; i ragazzi dovevano farsi conoscere, noi dovevamo dare organizzazione di gioco in entrambe le fasi. Abbiamo fatto buone cose, sulle altre dobbiamo essere più precisi. Abbiamo lavorato sul piano psicologico, ho chiesto ai ragazzi di essere forti sul piano della personalità per i nostri tifosi. Ho cercato di dare a tutti lo sprint e la fiducia di cui i ragazzi avevano bisogno in questo momento. Sul campo ho cercato di trasmettere organizzazione tattica, abbiamo iniziato il lavoro e ora dobbiamo andare avanti».
Il mister racconta le sue emozioni così: «C'è stata un po' di emozione nel ricordo di quando ero piccolo. Mio nonno è dentro di me, ma purtroppo non ha potuto godere della mia carriera ed è il rammarico grande che ho nel cuore. Lui era un valoroso combattente, era paracadutista della Folgore nella Seconda guerra mondiale. Mi auguro un giorno di potergli regalare qualcosa di bello. San Nicola? Peccato per la contestazione, ma siamo qui per far tornare il sereno con organizzazione e mentalità. Lavoreremo per far sì che i tifosi facciano quello che hanno sempre fatto. Siamo noi che portiamo entusiasmo ai tifosi, non viceversa».
Unica brutta notizia, l'infortunio di Sibilli nel finale: «Quando ci sono le nubi l'incidente è sempre dietro l'angolo. Sibilli ha ricevuto una brutta entrata e si è fatto male alla caviglia, siamo rimasti in inferiorità numerica. Vediamo cosa si è fatto, poi il piano tattico si farà di volta in volta. Di Cesare? Si toccava, ho preferito non rischiare e ho dovuto sprecare uno slot per il cambio salvagente, che mi tengo sempre. L'importante è che per Sibilli non sia nulla di grave».
Il tecnico continua così: «Ho visto i ragazzi in partita fino all'ultimo secondo, ho visto tante cose buone ma ci sono margini di crescita. L'obiettivo è affrontare ogni partita al meglio, trovare la nostra strada con la mentalità e l'organizzazione di gioco, per vincere più partite possibili. In casa e fuori per me niente cambia, cercheremo di diventare squadra in tutto. Soprattutto nel primo tempo abbiamo sbagliato qualche palla in uscita o il controllo orientato, andremo a lavorare sui dettagli; in quattro giorni, però, i ragazzi sono stati bravi anche nel vincere i duelli e nell'avere attenzione sui piazzati. Dobbiamo diventare una squadra di "carogne"».
Sui singoli, Iachini aggiunge: «Stiamo aspettando tutti gli effettivi. Benali l'ho allenato molto giovane, a Palermo in serie A. Maiello? Viene da un crociato, ma ha grande cuore e volontà; cercheremo, senza far danni, di farlo rientrare perché ci può dare una mano come tutti. Da ogni calciatore mi aspetto una grande mano. Chi non è entrato non è perché non ha la mia considerazione, quando si è chiamati bisogna rispondere presente. Menez? A me è capitato Ribery alla Fiorentina. La gestione di questi giocatori è diversa, viene trattato come tutti gli altri ma ho fatto molti colloqui con lui; mi sembra che i segnali ci siano, è un giocatore di qualità e dobbiamo aspettarci tanto da lui. Dobbiamo conciliare la sua qualità con l'età e i problemi fisici. A lui e a Maiello voglio fare i complimenti, non tutti i calciatori avrebbero fatto come loro per recuperare prima. Questi sono segnali che per me valgono ancora di più, Menez a 36 anni con un contratto avrebbe potuto fregarsene, ma in tre mesi è tornato in campo e questo significa che sei un campione. Farsi mettere il crociato sintetico per rientrare e dare una mano ai compagni è segno di qualità. Però non ha ancora fatto niente. Puscas? L'esperienza mi ha insegnato che chi arriva a gennaio, senza aver giocato mai, deve trovare la condizione. All'intervallo avrei potuto fare una scelta diversa, ma l'esperienza mi ha insegnato che bisogna pazientare. Siamo stati premiati, ma dobbiamo lavorare sulla lega di gioco e sulla difesa della palla. Deve crescere».
Il mister conclude: «Il lavoro più duro è stato quello tattico, dovevo dare indicazioni sulle fasi di gioco. Ho visto dei ragazzi abbattuti sul piano psicologico, ho premuto sulla personalità e sulla testa alta nella gestione del pallone. I ragazzi sono stati bravi, ma non abbiamo fatto ancora niente».
Sorrisi anche per Benali, autore del primo goal del pomeriggio: «Un risultato cercato e voluto, ci tenevamo a partire con una vittoria in casa. Era fondamentale vincere, una prestazione buonissima; abbiamo tirato tanto in porta e subito poco. Ora bisogna già pensare alla prossima. Il mister voleva una squadra compatta, ci ha trasmesso in pochi giorni i suoi concetti; oggi si è vista una squadra che accompagnava l'azione, con tanti uomini dentro l'area. Ora bisogna continuare a migliorare. Il goal? L'ho vista rimbalzare perfettamente, mi sono coordinato bene. La squadra ha sempre messo il massimo in campo, oggi eravamo più compatti; il mister in pochi giorni ha curato la fase difensiva, essendo più corti è più facile arrivare sui palloni. Rinnovo di contratto? Fa piacere, la società mi ha dato fiducia come mister Marino, che ringrazio. Questa è una piazza splendida, ci tengo a far bene. Il ruolo? È diversi rispetto a quello che ho fatto in carriera, ma con gli anni migliori prendendo qualcosa da compagni e allenatori, mettendoci del mio. Il ruolo mi piace molto, sei sempre al centro del gioco; mi sto trovando bene. La squadra è sempre stata unita, oggi tenevamo molto alla vittoria dopo delle settimane pesanti quando la porti a casa è una grandissima soddisfazione, gli abbracci erano per il risultato. Maiello? È un giocatore forte, giocarci insieme fa piacere; io sono a disposizione dell'allenatore, ci sono mille cose che si possono inventare. È stata una settimana molto pesante, con tanti video e doppi allenamenti; siamo contenti a mettere in campo i concetti del mister, tre giorni non sono tanti e anche per lui non è facile. Non ci siamo fissati obiettivi, il mister ci ha trasmesso la concentrazione. Pensiamo partita dopo partita, pensiamo di settimana in settimana. Contestazione? Ci possiamo solo concentrare sul campo, non è una cosa sotto il nostro controllo. Noi possiamo solo dare il massimo per rappresentare una grande tifoseria. In questo campionato ci è mancata la costanza, buone partite alternate a prestazioni meno buone. L'obiettivo è affrontare la prossima alla grande e fare i punti».
«Il mio modo di vivere la partita è così, la squadra deve essere figlia dell'allenatore - spiega il mister. Dobbiamo continuare, l'approccio è stato concentrato e aggressivo. Abbiamo sbagliato qualche palla in uscita, ma abbiamo margini di crescita. La squadra è rimasta compatta, abbiamo concesso poco; solo qualcosa quando siamo rimasti in dieci alla fine. Sono dettagli si cui dobbiamo continuare a lavorare, c'è tanta strada da fare».
Ancora Iachini: «Io porto ciò che l'esperienza mi ha insegnato, cerco di lavorare su ognuno di loro. È il gruppo che va in campo, non il singolo; i ragazzi dovevano farsi conoscere, noi dovevamo dare organizzazione di gioco in entrambe le fasi. Abbiamo fatto buone cose, sulle altre dobbiamo essere più precisi. Abbiamo lavorato sul piano psicologico, ho chiesto ai ragazzi di essere forti sul piano della personalità per i nostri tifosi. Ho cercato di dare a tutti lo sprint e la fiducia di cui i ragazzi avevano bisogno in questo momento. Sul campo ho cercato di trasmettere organizzazione tattica, abbiamo iniziato il lavoro e ora dobbiamo andare avanti».
Il mister racconta le sue emozioni così: «C'è stata un po' di emozione nel ricordo di quando ero piccolo. Mio nonno è dentro di me, ma purtroppo non ha potuto godere della mia carriera ed è il rammarico grande che ho nel cuore. Lui era un valoroso combattente, era paracadutista della Folgore nella Seconda guerra mondiale. Mi auguro un giorno di potergli regalare qualcosa di bello. San Nicola? Peccato per la contestazione, ma siamo qui per far tornare il sereno con organizzazione e mentalità. Lavoreremo per far sì che i tifosi facciano quello che hanno sempre fatto. Siamo noi che portiamo entusiasmo ai tifosi, non viceversa».
Unica brutta notizia, l'infortunio di Sibilli nel finale: «Quando ci sono le nubi l'incidente è sempre dietro l'angolo. Sibilli ha ricevuto una brutta entrata e si è fatto male alla caviglia, siamo rimasti in inferiorità numerica. Vediamo cosa si è fatto, poi il piano tattico si farà di volta in volta. Di Cesare? Si toccava, ho preferito non rischiare e ho dovuto sprecare uno slot per il cambio salvagente, che mi tengo sempre. L'importante è che per Sibilli non sia nulla di grave».
Il tecnico continua così: «Ho visto i ragazzi in partita fino all'ultimo secondo, ho visto tante cose buone ma ci sono margini di crescita. L'obiettivo è affrontare ogni partita al meglio, trovare la nostra strada con la mentalità e l'organizzazione di gioco, per vincere più partite possibili. In casa e fuori per me niente cambia, cercheremo di diventare squadra in tutto. Soprattutto nel primo tempo abbiamo sbagliato qualche palla in uscita o il controllo orientato, andremo a lavorare sui dettagli; in quattro giorni, però, i ragazzi sono stati bravi anche nel vincere i duelli e nell'avere attenzione sui piazzati. Dobbiamo diventare una squadra di "carogne"».
Sui singoli, Iachini aggiunge: «Stiamo aspettando tutti gli effettivi. Benali l'ho allenato molto giovane, a Palermo in serie A. Maiello? Viene da un crociato, ma ha grande cuore e volontà; cercheremo, senza far danni, di farlo rientrare perché ci può dare una mano come tutti. Da ogni calciatore mi aspetto una grande mano. Chi non è entrato non è perché non ha la mia considerazione, quando si è chiamati bisogna rispondere presente. Menez? A me è capitato Ribery alla Fiorentina. La gestione di questi giocatori è diversa, viene trattato come tutti gli altri ma ho fatto molti colloqui con lui; mi sembra che i segnali ci siano, è un giocatore di qualità e dobbiamo aspettarci tanto da lui. Dobbiamo conciliare la sua qualità con l'età e i problemi fisici. A lui e a Maiello voglio fare i complimenti, non tutti i calciatori avrebbero fatto come loro per recuperare prima. Questi sono segnali che per me valgono ancora di più, Menez a 36 anni con un contratto avrebbe potuto fregarsene, ma in tre mesi è tornato in campo e questo significa che sei un campione. Farsi mettere il crociato sintetico per rientrare e dare una mano ai compagni è segno di qualità. Però non ha ancora fatto niente. Puscas? L'esperienza mi ha insegnato che chi arriva a gennaio, senza aver giocato mai, deve trovare la condizione. All'intervallo avrei potuto fare una scelta diversa, ma l'esperienza mi ha insegnato che bisogna pazientare. Siamo stati premiati, ma dobbiamo lavorare sulla lega di gioco e sulla difesa della palla. Deve crescere».
Il mister conclude: «Il lavoro più duro è stato quello tattico, dovevo dare indicazioni sulle fasi di gioco. Ho visto dei ragazzi abbattuti sul piano psicologico, ho premuto sulla personalità e sulla testa alta nella gestione del pallone. I ragazzi sono stati bravi, ma non abbiamo fatto ancora niente».
Sorrisi anche per Benali, autore del primo goal del pomeriggio: «Un risultato cercato e voluto, ci tenevamo a partire con una vittoria in casa. Era fondamentale vincere, una prestazione buonissima; abbiamo tirato tanto in porta e subito poco. Ora bisogna già pensare alla prossima. Il mister voleva una squadra compatta, ci ha trasmesso in pochi giorni i suoi concetti; oggi si è vista una squadra che accompagnava l'azione, con tanti uomini dentro l'area. Ora bisogna continuare a migliorare. Il goal? L'ho vista rimbalzare perfettamente, mi sono coordinato bene. La squadra ha sempre messo il massimo in campo, oggi eravamo più compatti; il mister in pochi giorni ha curato la fase difensiva, essendo più corti è più facile arrivare sui palloni. Rinnovo di contratto? Fa piacere, la società mi ha dato fiducia come mister Marino, che ringrazio. Questa è una piazza splendida, ci tengo a far bene. Il ruolo? È diversi rispetto a quello che ho fatto in carriera, ma con gli anni migliori prendendo qualcosa da compagni e allenatori, mettendoci del mio. Il ruolo mi piace molto, sei sempre al centro del gioco; mi sto trovando bene. La squadra è sempre stata unita, oggi tenevamo molto alla vittoria dopo delle settimane pesanti quando la porti a casa è una grandissima soddisfazione, gli abbracci erano per il risultato. Maiello? È un giocatore forte, giocarci insieme fa piacere; io sono a disposizione dell'allenatore, ci sono mille cose che si possono inventare. È stata una settimana molto pesante, con tanti video e doppi allenamenti; siamo contenti a mettere in campo i concetti del mister, tre giorni non sono tanti e anche per lui non è facile. Non ci siamo fissati obiettivi, il mister ci ha trasmesso la concentrazione. Pensiamo partita dopo partita, pensiamo di settimana in settimana. Contestazione? Ci possiamo solo concentrare sul campo, non è una cosa sotto il nostro controllo. Noi possiamo solo dare il massimo per rappresentare una grande tifoseria. In questo campionato ci è mancata la costanza, buone partite alternate a prestazioni meno buone. L'obiettivo è affrontare la prossima alla grande e fare i punti».