Moreno longo bari Sampdoria. <span>Foto SSC Bari</span>
Moreno longo bari Sampdoria. Foto SSC Bari
Calcio

Bari-Mantova 2-0, Longo: «Vittoria per ripagare l’affetto della gente». Lella: «Contento di goal e tre punti»

Il mister: «Successo meritato, abbiamo creato tanto e concesso poco». Possanzini: «Partita decisa dagli episodi»

Primo successo per il Bari nell'era di mister Moreno Longo. I biancorossi si impongono 2-0 al San Nicola contro il Mantova, grazie alle reti di Lella e Mantovani.

Nel post gara Longo commenta: «Una partita che il Bari ha vinto meritatamente. Affrontavamo una squadra complicata, che ci avrebbe costretti a fare delle pressioni offensive sempre corrette. Mensah davanti ti obbliga a lavorare sporco nel duello; sono contento di come la squadra ha interpretato la partita, ha avuto il coraggio di pressare alto e ha creato numerose occasioni da goal concedendo poco. Il Mantova è abituata a creare molto in fase offensiva, la squadra ha dimostrato maturità e crescita, affrontando con coraggio uno degli avversari più in forma del campionato. Era una partita molto delicata per noi, cercavamo questa vittoria. Non è mai semplice entrare in campo e fare la prestazione quando sei obbligato a vincere; bravi i ragazzi a pensare al momento, a viverlo con passione e coraggio. I nostri due goal su calcio piazzato? In passato siamo usciti penalizzati in maniera severa dagli episodi, pur facendo delle buone prestazioni. Oggi voglio elogiare i ragazzi, perché oltre ai goal su calcio piazzato meritavano il vantaggio anche prima. Oggi voglio parlare della prestazione di squadra, non potevamo fare delle pressioni singole sbagliate; dovevamo farlo con organizzazione, oggi elogio tutti perché la pressione è stata fatta con coralità. Oggi il Mantova è stato ben imbrigliato proprio dall'atteggiamento corale. Abbiamo bisogno di quanti più giocatori possibili per determinare: oggi lo hanno fatto Lella e Mantovani, mi auguro che ce ne saranno altri. L'importante è trovare uomini che abbiano la capacità di decidere queste partite. Falletti? Abbiamo insistito per portarlo a Bari, il mercato di agosto ci ha rinforzati nell'ultimo giorno. A livello numerico sono arrivati giocatori importanti, Falletti e Lella hanno disputato un'ottima partita come tutti, anche i subentrati. Saco è entrato bene, come gli altri, ma faccio i complimenti anche a chi non è entrato; ho visto partecipazione dalla panchina, è segnale di un gruppo che sia ta formando. Abbiamo bisogno di un'anima, il calcio non è fatto solo di tattica, tecnica e idee, ma anche di rapporti e relazioni; i ragazzi sono sempre più coesi, solo con quel tipo di gruppo possono arrivare risultati. La vittoria mi mancava molto, come l'ossigeno. Viviamo di risultati, il resto sono chiacchiere. Ci tenevo per le tante persone di Bari che mi hanno accolto in una maniera inaspettata, senza che avessi dato nulla. Quella è la cosa che mi ha stupito di più, ho avuto grandi incitamenti dalla gente di Bari che crede nel progetto e in noi come gruppo di lavoro. Era una crescita di responsabilità, volevo contraccambiare l'affetto della gente. Le espulsioni a favore sono state scaturite dal gioco, costringi l'avversario a intervenire per fermare le transizioni. Merito dei ragazzi che hanno creato queste situazioni, quando le crei devi tenertele strette. Frosinone? C'è da continuare a lavorare, con umiltà e sacrificio. Recuperiamo energie e andiamo a Frosinone a fare un'altra grande partita, loro sono una grande del campionato ferita».

Nunzio Lella, autore del goal del vantaggio, dice: «Sono contento, soprattutto di aver fatto goal ma anche di aver portato a casa i tre punti. C'è da dare merito a tutta la squadra, una prova positiva da parte di tutti. Io faccio ciò che il mister mi chiede: posso giocare, andare in profondità o altre cose. Con Longo c'è un bel rapporto, il mister mi parla e mi chiede di fare determinate cose. Io lo rispetto molto, lui rispetta me; è bello che ci sia questa sintonia. Penso più a vincere, lasciare il segno per le vittorie e le prestazioni; il goal fa piacere, ma preferisco vincere. Sono un giocatore che si inserisce, ma preferisco comunque la vittoria. Con Falletti c'è un bel rapporto, ci cerchiamo molto; ha qualità incredibili, un piede fantastico, io ho l'inserimento e possiamo aiutare la squadra. Consacrazione? Cerco di dare il massimo e fare tutto quello che posso. Quest'anno è importante, cercherò di dare una marcia in più. Mi sono allenato con giocatori veramente forti, ho imparato qualcosa da loro. Il goal è stato un sogno, in curva ci sono anche i miei amici; è stato veramente bello. Ho sognato, però sono uno che lavora tanto e queste situazioni se le crea. Mi piace farmi vedere in campo e aiutare i compagni; spero di fare altre mille prestazioni così. Le idee del mister mi piacciono tantissimo, a me piace sia muovermi sia avere la palla al piede per palleggiare e aiutare la squadra. Faccio vedere tanta grinta, ma mi piace anche aiutare i compagni in fase di palleggio. Il mister ci ha parlato e ha detto che è la strada giusta, nelle altre partite abbiamo seminato tanto e raccolto meno. Il gruppo c'è, in allenamento diamo il cento per cento; credo si stia creando qualcosa di bello. La dedica? Sicuramente alla mia famiglia e alla mia ragazza, e anche a mister Mario Cardinali che non c'è più e ora starà festeggiando come un pazzo».

Davide Possanzini, tecnico del Mantova, non nasconde un po' di amarezza: «Una partita equilibrata, abbiamo fatto il nostro gioco. Nel primo tempo abbiamo giocato con troppa timidezza, ma nella ripresa abbiamo fatto una buona partita e siamo stati padroni del campo. Oggi hanno deciso gli episodi, due situazioni peraltro su cui siamo abbastanza bravi. Dobbiamo lavorare per fare i 90' con il piglio del secondo tempo. Mi brucia perdere, ma la partita è stata fatta discretamente, con molto equilibrio. Quando prendi goal così hai delle colpe, ma per il resto della partita abbiamo provato a giocare a calcio, siamo riusciti a mettere il Bari in difficoltà in alcuni momenti. Sono abbastanza soddisfatto, i ragazzi anche in dieci hanno fatto girare la palla. Siamo nuovi in questa categoria, ci può stare un po' di timidezza. I ragazzi se la devono togliere velocemente, perché sono bravi e dobbiamo essere propositivi sempre. Le squadre che ci affrontano ci rispettano, dobbiamo esserne consapevoli senza essere presuntuosi; l'esperienza è la miglior maestra. Espulsione di Trimboli? Non l'ho ancora vista, ma non è quello l'episodio su cui devo concentrarmi io. Se l'arbitro ha deciso così vuol dire che lo ha ritenuto un fallo pericoloso».
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