michele mignani
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Calcio

Bari-Paganese 1-1, Mignani: «C'è rammarico, ma il secondo tempo mi è piaciuto». Maita: «Ora testa a Messina»

Il tecnico: «Abbiamo preso goal per troppa voglia di chiuderla. Errori nostri». Grassadonia: «Complimenti agli avversari, punto guadagnato»

«C'è rammarico, perché sono state due partite in una e per certi versi mi è piaciuto più il secondo tempo del primo. Abbiamo dato la possibilità all'arbitro di farci rimanere in dieci, poi i rigori si fanno e si sbagliano. La squadra ha tenuto bene il campo in 10 e ha provato a vincerla anche dopo il 90'. Le partite sono sporche a volte, dopo averla incanalata nel modo giusto dovevamo chiuderla e non cascare in situazioni spiacevoli. Se avessimo fatto il 2-0 avremmo dato una bella mazzata alla partita. Abbiamo sbagliato l'ultimo passaggio, io esigo che non succeda». Così mister Michele Mignani al termine della partita pareggiata 1-1 dal suo Bari contro la Paganese al San Nicola.

Vantaggio di Botta al 2', pari di Firenze al 30' della ripresa, ma sul finire del primo tempo i due episodi decisivi: espulsione per Bianco e rigore fallito da Antenucci. «Abbiamo provato a organizzare la squadra che mantenesse il vantaggio, con due attaccanti bravi a tener palla e ripartire – analizza Mignani. Abbiamo concesso un tiro da fuori e qualche palla inattiva, poi siamo stati pericolosi nella loro area. La Paganese non è al massimo della condizione ma è esperta, dei miei ho apprezzato la condizione e la voglia di vincere. Il rammarico più grosso non è il rigore sbagliato ma essere rimasti in 10 e aver preso goal in contropiede per troppa voglia. Ci siamo proposti a destra con Mallamo e Belli, loro sono ripartiti proprio da lì. Abbiamo sbagliato, ma vanno fatti i complimenti alla Paganese che ha sfruttato il tre contro due».

E sull'espulsione di Bianco, il tecnico aggiunge: «I miei giocatori sono mediamente esperti, non so cos'è successo però se uno sta distante dall'avversario due metri non succede niente. Non do la croce addosso a nessuno, l'arbitro ha giudicato diversamente il fallo di Bianco e quello di Murolo, protagonista di un gioco violento».

Esordio dal 1' amaro per Di Gennaro, fuori dopo appena 12' di gioco. Sul regista, sui singoli e su eventuali cambi di formazione in vista della partita di mercoledì a Messina, Mignani spiega: «Di Gennaro ha avuto un movimento strano del ginocchio, non sembra gonfio ma aspettiamo l'esito degli accertamenti. Mi prendo stasera per riordinare le idee, domani guarderò la condizione di chi ha giocato e valuterò se fare dei cambi a Messina o meno per la partita di mercoledì. A volte gli errori si fanno perché il compagno non fa il movimento, a volte per scelta e a volte per gesto tecnico errato. Botta per quante palle tocca è normale che ne sbagli qualcuna. Si sacrifica molto, come Antenucci, e un po' di lucidità può venire meno».

In conclusione, Mignani aggiunge: «È difficile vincerle tutte, dispiace perché per come si era messa si poteva portare a casa il bottino pieno. Apprezziamo tantissimo gli applausi dei tifosi, che hanno capito che la squadra si è sacrificata e ha provato a vincerle anche uno in meno. Il Bari ha fatto una buona partita in generale, ottima nella ripresa e con delle occasioni sprecate nel primo tempo. Dopo cinque partite è sbagliato abbattersi o esaltarsi, oggi facciamo un pareggio in casa, non siamo riusciti a vincerla ma non l'abbiamo persa. Il campionato è lungo, sarebbe sbagliato valutare negativamente il fatto di non aver fatto i tre punti».
mattia maita

Insoddisfatto anche il centrocampista Mattia Maita, partito da mezzala e poi spostato al centro dopo l'espulsione di Bianco: «Ero a battere il corner, non ho capito cosa è successo in occasione del rosso. Anche in 10 abbiamo gestito bene, cercando di chiudere la partita. Tempo fa perdevamo partite del genere, oggi abbiamo avuto un atteggiamento positivo», dice il 4 biancorosso.

Maita prosegue: «Io sono a disposizione, se c'è da giocare play giocherò lì. Bisogna giocare sempre per vincere, c'è da fare un sacco di punti. Ci aspettavamo qualcosa in più oggi, ma ora siamo già con la testa a Messina. Siamo andati per chiuderla, anche in 10; quell'azione va gestita meglio. La rivedremo. Subire goal al 75' dopo aver avuto tante occasioni per vincerla è dura, ma noi non ci demoralizziamo. Stiamo bene fisicamente, proseguiamo così. Ci prendiamo il punto e andiamo avanti. Cerchiamo di avere una mentalità forte, è importante per vincere. Stiamo sempre sul pezzo».

Per Maita sempre ottime prestazioni, ma manca ancora il goal: «Il goal per me non è un'ossessione, anche se non lo trovo da un po'. Mi devo sbloccare mentalmente, il mister vuole che i centrocampisti facciano goal. Se avessi fatto il 2-0 magari sarebbe finita la partita. Dentro di me provo un po' di rabbia, mi interessa aiutare la squadra. Ci sono tante squadre forti, ci vuole un po' di tempo per far uscire i veri valori. I tifosi? Spero che vengano sempre più numerosi. Stiamo cercando di creare una mentalità vincente, sappiamo che dobbiamo dare tutto».

Più felice è, invece, Gianluca Grassadonia, tecnico della Paganese: «Faccio i complimenti al Bari e a Mignani. Sapevamo di dover venire qui come punto di partenza perché lavoriamo da tre settimane insieme, questo è un punto guadagnato. Dispiace aver preso goal subito, avevamo pensato a un approccio diverso. L'espulsione e il rigore sbagliato ci hanno avvantaggiati, nella ripresa è stato bravo Frattali. Mi auguro che la squadra riparta con la consapevolezza che le partite vanno giocate sempre. Continuiamo a lavorare sempre. Nella ripresa siamo passati al 3-4-1-2 per limitare i centrali del Bari con il play, siamo andati su una impostazione mai provata. Abbiamo avuto occasioni, mi auguro che la squadra capisca che si può crescere, in un campionato dove ci sono delle corazzate. Questo è un punto importante per capire che dobbiamo giocare sempre le partite, in qualsiasi stadio. Se il Bari avesse fatto il 2-0 si sarebbe complicata la partita, ma a me interessa che la Paganese capisca che si deve giocare sempre, in qualsiasi condizione», dice il tecnico campano.
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