Calcio
Bari-Parma 4-0, la gioia di Cheddira dopo la tripletta: «Faccio il mio meglio per la squadra, la mia testa è qui»
Mignani: «Stasera calici in alto per il compleanno biancorosso». Pecchia: «Gli avversari ci sono stati superiori»
Bari - sabato 14 gennaio 2023
17.28
Anche se la Lega B gliene ha "tolto" uno (il primo, convertito in autogol di Balogh), sulla vittoria per 4-0 del Bari contro il Parma scintillano i tre goal realizzati da Walid Cheddira. L'uomo del momento, che si porta a 12 reti stagionali (primato nella classifica cannonieri), anche se lui sente di averne realizzate 13. E non si vuole accontentare: «Ne ho fatti tre, però ero voglioso anche nell'occasione che ho sbagliato. La palla è andata in porta, il Bari ha vinto ed è l'unica cosa che conta. Buffon è un'icona, a me fa piacere avergli fatto tre goal ma non voglio screditare un personaggio che ha fatto il meglio per il calcio», dice "Walino" nel post gara.
Cheddira, mancato un mese e mezzo per l'avventura nel mondiale qatarino del suo Marocco, ha ripreso il discorso da dove l'aveva interrotto: «La parentesi mondiale, con giocatori di grande calibro, mi ha fatto crescere e mi ha dato consapevolezza nei miei mezzi. Cerco di riportarli in campo per aiutare la mia squadra».
Per Cheddira una grande prestazione contro la sua ex squadra, che in estate l'ha ceduto al Bari a titolo definitivo: «Affronto tutte le partite allo stesso modo. Ho iniziato subito forte come tutta la squadra, dovevamo dare un segnale ai tifosi dopo la sconfitta col Genoa. La parentesi Parma è andata così, mi ha preso il diesse Faggiano ma poi ci sono state scelte diverse che vanno rispettate».
Sulle scelte di mister Mignani, l'attaccante italo-marocchino aggiunge: «Il mister ci lascia liberi in attacco, l'importante è che facciamo il lavoro che ci chiede. Siamo tutti bravi giocatori, facciamo del nostro meglio per il bene del Bari. Pensiamo partita dopo partita, questo ci dà forza per affrontare le partite nel modo migliore poi vedremo che succederà».
Infine, un messaggio per i tifosi, preoccupati da una sua possibile partenza a gennaio: «Il mercato è un periodo particolare, ma la mia testa è sul Bari. Ho cercato anche oggi di dare questa impressione, sono tranquillo».
Sorride anche mister Michele Mignani, che nel post gara commenta: «La soddisfazione di oggi è aver vinto in casa. Oggi ci siamo riusciti contro un avversario molto forte sotto tutti gli aspetti. Era la ripresa dopo la sosta, c'erano tanti pensieri, ma i ragazzi sono stati bravi, al di là del risultato che penalizza troppo il Parma. Il calcio è così: siamo partiti bene, cercando di sfruttare quello che ci ha concesso il Parma. Ma se loro l'avessero riaperta sarebbe stata un'altra partita. Io sono contento, la squadra è stata bene in campo ed è arrivata bene al 90': sono tutte notizie positive. Porto grande rispetto per Buffon, ha fatto la storia del calcio italiano, ma oggi purtroppo si è dovuto girare un po' più di quello che era abituato a fare. Nelle partite, vinte o perse, ci sono sempre meriti e demeriti. Loro hanno una mentalità e la mantengono sempre; noi siamo stati bravi a prenderci quello che loro ci hanno concesso. Cogliamo l'occasione per festeggiare perché domani è il 115mo compleanno del Bari, quindi stasera alziamo i calici».
Mignani spiega alcune scelte di formazione: «Pensavo di opporre tre giocatori fisici e di gamba a quella che è una delle squadre più fisiche del campionato. Ho cercato di capire quale potesse essere un vantaggio per noi e ho scelto questi tre attaccanti; Ceter sta bene, poteva essere l'occasione giusta per dargli una possibilità e vederlo dall'inizio. Maiello? Fa spesso il lavoro che ha fatto oggi. Abbina intelligenza tattica a qualità nel possesso: ce lo teniamo stretto, nella speranza che continui a fare prestazioni così. Cambi? Volevo farli prima, ma la squadra stava bene in campo e ho aspettato un po' di più. La soddisfazione più grande per un allenatore è vedere come sono entrati quelli dalla panchina, vuol dire che sono grandi professionisti. Mazzotta? È un ragazzo vero, l'anno scorso ha dato un contributo e quest'anno ha sofferto quando a fine mercato di agosto è stato in dubbio se rimanere o andare via, ma è un uomo e si è allenato bene, si è fatto trovare pronto quando c'è stato bisogno».
Tornando sulla precedente partita (persa in casa contro il Genoa), il mister la relaziona alla vittoria odierna: «Con il Genoa abbiamo perso mezza palla, forse abbiamo lavorato male in quella situazione, ma il calcio è così. Ma anche con il Genoa ho avuto la sensazione che la squadra fosse sul pezzo, forse abbiamo avuto un eccesso di voglia nel recuperare la palla. Oggi è stato il contrario. Oggi la squadra ha fatto bene per 95', sarebbe troppo bello poter allenare anche i primi 5' o gli ultimi 5'».
Il mantra di Mignani, però, rimane lo stesso: "Profilo basso". «Oggi abbiamo aggiornato le partite alla 20ma, ne mancano 18 e non non penso oltre la prossima - conclude il tecnico. Per me non siamo ancora salvi, fino a quando non lo saremo dobbiamo pensare solo a questo. È un campionato difficilissimo, ci possono essere difficoltà da un momento all'altro e l'abilità di un gruppo deve essere andare sopra le difficoltà, le critiche e i momenti difficili. Pensiamo solo al Palermo: sarà una battaglia difficilissima, tra due squadre neopromosse. Io non devo dare le risposte. La squadra deve impegnarsi in allenamento per fare il massimo di quello che può fare. Questa è la risposta: siamo un gruppo che lunedì si ritrova per allenarsi in maniera intensa in vista della partita di domenica».
Fabio Pecchia, allenatore del Parma, commenta: «Non so se abbiamo pagato le fatiche di San Siro, ma il Bari ha vinto con merito. Questa è l'unica volta che mi sento di dire che gli avversari ci sono stati superiori. Vazquez era uscito da due ore di gara in settimana, la difesa era tirata al massimo e volevo mettere più energie. Poi il Bari dopo 6' ha trovato il goal, sul 3-0 hanno chiuso la gara; noi potevamo trovare situazioni migliori in area. Mihaila? Poche recriminazioni sulle scelte iniziali. C'era troppo rischio a far fare a molti giocatori anche solo 45', nel calcio bisogna considerare tutto. Camara era l'unico centrocampista che potevo inserire in corsa, ha caratteristiche diverse e può ricoprire tanti ruoli. La partita non si è aperta perché ci è mancata gamba in mezzo al campo. Oggi l'avversario ci è stato superiore; c'è dispiacere, ma la partita è stata netta e complimenti al Bari. Nelle altre partite contro il Bari abbiamo avuto anche qualcosa da recriminare. Cheddira? Non l'ho mai allenato, c'è poco da valutare da parte mia».
Mauro Pederzoli, diesse dei ducali, conclude: «Una sconfitta meritata, ci dà grande dispiacere. Non ce l'aspettavamo, il dispiacere per primo è per la nostra gente che ha fatto una trasferta lunga e costosa. Una sconfitta amara, ma che va accettata. La partita si è messa male, poi tutto si è complicato soprattutto davanti a una squadra con qualità. Le fatiche di coppa ci sono, dal punto di vista fisico ma anche mentale, però il tempo per recuperare c'è stato e non ci sono grandi scuse. Per fortuna questa squadra non ci ha abituati a vedere sconfitte così, prendiamola come un episodio singolo. Continuiamo a credere in noi, restiamo convinti dei valori che abbiamo. Da domani mattina si torna a lavorare. Oggi il Parma non ha fatto una buona prestazione, nelle altre due partite contro il Bari abbiamo fatto molto meglio. Noi vogliamo costruire qualcosa di importante: ci vuole tempo, siamo una squadra giovane. Abbiamo finito il girone d'andata con una posizione di classifica discreta, l'idea è fare un girone di ritorno competitivo. Cheddira? Il Bari aveva un diritto di riscatto, l'ha esercitato pur cambiando i termini economici; si è puntato sulla compartecipazione in fase di rivendita. Le scelte vanno fatte e vanno contestualizzate al momento in cui si fanno: ora è il capocannoniere della serie B e ha partecipato al mondiale».
Cheddira, mancato un mese e mezzo per l'avventura nel mondiale qatarino del suo Marocco, ha ripreso il discorso da dove l'aveva interrotto: «La parentesi mondiale, con giocatori di grande calibro, mi ha fatto crescere e mi ha dato consapevolezza nei miei mezzi. Cerco di riportarli in campo per aiutare la mia squadra».
Per Cheddira una grande prestazione contro la sua ex squadra, che in estate l'ha ceduto al Bari a titolo definitivo: «Affronto tutte le partite allo stesso modo. Ho iniziato subito forte come tutta la squadra, dovevamo dare un segnale ai tifosi dopo la sconfitta col Genoa. La parentesi Parma è andata così, mi ha preso il diesse Faggiano ma poi ci sono state scelte diverse che vanno rispettate».
Sulle scelte di mister Mignani, l'attaccante italo-marocchino aggiunge: «Il mister ci lascia liberi in attacco, l'importante è che facciamo il lavoro che ci chiede. Siamo tutti bravi giocatori, facciamo del nostro meglio per il bene del Bari. Pensiamo partita dopo partita, questo ci dà forza per affrontare le partite nel modo migliore poi vedremo che succederà».
Infine, un messaggio per i tifosi, preoccupati da una sua possibile partenza a gennaio: «Il mercato è un periodo particolare, ma la mia testa è sul Bari. Ho cercato anche oggi di dare questa impressione, sono tranquillo».
Sorride anche mister Michele Mignani, che nel post gara commenta: «La soddisfazione di oggi è aver vinto in casa. Oggi ci siamo riusciti contro un avversario molto forte sotto tutti gli aspetti. Era la ripresa dopo la sosta, c'erano tanti pensieri, ma i ragazzi sono stati bravi, al di là del risultato che penalizza troppo il Parma. Il calcio è così: siamo partiti bene, cercando di sfruttare quello che ci ha concesso il Parma. Ma se loro l'avessero riaperta sarebbe stata un'altra partita. Io sono contento, la squadra è stata bene in campo ed è arrivata bene al 90': sono tutte notizie positive. Porto grande rispetto per Buffon, ha fatto la storia del calcio italiano, ma oggi purtroppo si è dovuto girare un po' più di quello che era abituato a fare. Nelle partite, vinte o perse, ci sono sempre meriti e demeriti. Loro hanno una mentalità e la mantengono sempre; noi siamo stati bravi a prenderci quello che loro ci hanno concesso. Cogliamo l'occasione per festeggiare perché domani è il 115mo compleanno del Bari, quindi stasera alziamo i calici».
Mignani spiega alcune scelte di formazione: «Pensavo di opporre tre giocatori fisici e di gamba a quella che è una delle squadre più fisiche del campionato. Ho cercato di capire quale potesse essere un vantaggio per noi e ho scelto questi tre attaccanti; Ceter sta bene, poteva essere l'occasione giusta per dargli una possibilità e vederlo dall'inizio. Maiello? Fa spesso il lavoro che ha fatto oggi. Abbina intelligenza tattica a qualità nel possesso: ce lo teniamo stretto, nella speranza che continui a fare prestazioni così. Cambi? Volevo farli prima, ma la squadra stava bene in campo e ho aspettato un po' di più. La soddisfazione più grande per un allenatore è vedere come sono entrati quelli dalla panchina, vuol dire che sono grandi professionisti. Mazzotta? È un ragazzo vero, l'anno scorso ha dato un contributo e quest'anno ha sofferto quando a fine mercato di agosto è stato in dubbio se rimanere o andare via, ma è un uomo e si è allenato bene, si è fatto trovare pronto quando c'è stato bisogno».
Tornando sulla precedente partita (persa in casa contro il Genoa), il mister la relaziona alla vittoria odierna: «Con il Genoa abbiamo perso mezza palla, forse abbiamo lavorato male in quella situazione, ma il calcio è così. Ma anche con il Genoa ho avuto la sensazione che la squadra fosse sul pezzo, forse abbiamo avuto un eccesso di voglia nel recuperare la palla. Oggi è stato il contrario. Oggi la squadra ha fatto bene per 95', sarebbe troppo bello poter allenare anche i primi 5' o gli ultimi 5'».
Il mantra di Mignani, però, rimane lo stesso: "Profilo basso". «Oggi abbiamo aggiornato le partite alla 20ma, ne mancano 18 e non non penso oltre la prossima - conclude il tecnico. Per me non siamo ancora salvi, fino a quando non lo saremo dobbiamo pensare solo a questo. È un campionato difficilissimo, ci possono essere difficoltà da un momento all'altro e l'abilità di un gruppo deve essere andare sopra le difficoltà, le critiche e i momenti difficili. Pensiamo solo al Palermo: sarà una battaglia difficilissima, tra due squadre neopromosse. Io non devo dare le risposte. La squadra deve impegnarsi in allenamento per fare il massimo di quello che può fare. Questa è la risposta: siamo un gruppo che lunedì si ritrova per allenarsi in maniera intensa in vista della partita di domenica».
Fabio Pecchia, allenatore del Parma, commenta: «Non so se abbiamo pagato le fatiche di San Siro, ma il Bari ha vinto con merito. Questa è l'unica volta che mi sento di dire che gli avversari ci sono stati superiori. Vazquez era uscito da due ore di gara in settimana, la difesa era tirata al massimo e volevo mettere più energie. Poi il Bari dopo 6' ha trovato il goal, sul 3-0 hanno chiuso la gara; noi potevamo trovare situazioni migliori in area. Mihaila? Poche recriminazioni sulle scelte iniziali. C'era troppo rischio a far fare a molti giocatori anche solo 45', nel calcio bisogna considerare tutto. Camara era l'unico centrocampista che potevo inserire in corsa, ha caratteristiche diverse e può ricoprire tanti ruoli. La partita non si è aperta perché ci è mancata gamba in mezzo al campo. Oggi l'avversario ci è stato superiore; c'è dispiacere, ma la partita è stata netta e complimenti al Bari. Nelle altre partite contro il Bari abbiamo avuto anche qualcosa da recriminare. Cheddira? Non l'ho mai allenato, c'è poco da valutare da parte mia».
Mauro Pederzoli, diesse dei ducali, conclude: «Una sconfitta meritata, ci dà grande dispiacere. Non ce l'aspettavamo, il dispiacere per primo è per la nostra gente che ha fatto una trasferta lunga e costosa. Una sconfitta amara, ma che va accettata. La partita si è messa male, poi tutto si è complicato soprattutto davanti a una squadra con qualità. Le fatiche di coppa ci sono, dal punto di vista fisico ma anche mentale, però il tempo per recuperare c'è stato e non ci sono grandi scuse. Per fortuna questa squadra non ci ha abituati a vedere sconfitte così, prendiamola come un episodio singolo. Continuiamo a credere in noi, restiamo convinti dei valori che abbiamo. Da domani mattina si torna a lavorare. Oggi il Parma non ha fatto una buona prestazione, nelle altre due partite contro il Bari abbiamo fatto molto meglio. Noi vogliamo costruire qualcosa di importante: ci vuole tempo, siamo una squadra giovane. Abbiamo finito il girone d'andata con una posizione di classifica discreta, l'idea è fare un girone di ritorno competitivo. Cheddira? Il Bari aveva un diritto di riscatto, l'ha esercitato pur cambiando i termini economici; si è puntato sulla compartecipazione in fase di rivendita. Le scelte vanno fatte e vanno contestualizzate al momento in cui si fanno: ora è il capocannoniere della serie B e ha partecipato al mondiale».