Calcio
Bari-Reggina 1-0, Mignani: «Orgoglioso di quello che abbiamo fatto». Folorunsho: «Stringiamoci insieme»
Il mister: «Daremo tutto, non ci saranno rimpianti». Il centrocampista: «Ai playoff giocherò anche senza una gamba se servirà»
Bari - sabato 13 maggio 2023
17.27
Obiettivo raggiunto: il Bari chiude ufficialmente il campionato al terzo posto, e giocherà i playoff direttamente dalla semifinale, con il vantaggio di avere due risultati su tre. Il successo 1-0 sulla Reggina ha certificato il grande percorso dei biancorossi, che ora vogliono continuare a stupire anche negli spareggi per l'ultimo posto che vale la serie A.
«Per me c'è tanta soddisfazione - dice mister Michele Mignani nel post gara. Il terzo posto significa che 17 squadre ci sono dietro, era quasi impensabile a inizio campionato. Il pensiero va alla squadra, i ragazzi hanno fatto un grande lavoro, andando sopra i propri limiti. Questa è una gratificazione, un motivo di orgoglio per noi e spero anche per città e tifoseria. Si guarda sempre quello che si può far meglio, ma a volte bisogna guardare anche a cosa abbiamo fatto e andare a casa soddisfatti questa sera. Sono orgoglioso, al mio primo anno di serie B. Non sono io a prendermi i meriti, sono i calciatori che vanno in campo e mettono in pratica il lavoro. I meriti vanno al direttore che ha preso i giocatori, alla società e ai tifosi che sono stati sempre con noi, in casa e in trasferta. Per me allenare il Bari è "specialissimo". Noi daremo tutto quello che abbiamo per fare il possibile e l'impossibile; nel calcio bisogna sentire sempre cosa dicono gli altri, vorranno fare la stessa cosa. Quando partiremo per le vacanze non avremo nessun rammarico, perché avremo dato tutto quello che potevamo dare».
Il mister continua: «La cosa più importante ora è non fare danni. Giochiamo all'incirca tra due settimane, dobbiamo fare due settimane giuste: gestire i diffidati contro il Genoa, recuperare i più affaticati, cercare di lavorare tutti bene, creare grande entusiasmo nello spogliatoio. Affronteremo avversari fortissimi, ma noi abbiamo dimostrato di giocarcela con tutti».
Poi un'analisi su alcuni singoli, a cominciare dalle note dolenti: «Pucino probabilmente lo perderemo per un po' di tempo. Ha una distorsione al ginocchio sul collaterale mediale, credo che debba avere un po' di riposo. Di Cesare? Per me esce dagli schemi, non è possibile ingabbiarlo in nulla; tutto quello che fa è farina del suo sacco, fa piacere vedere un ragazzo di 40 anni vivere una stagione del genere, anche se mi fa un po' incazzare. Dorval? Mi è piaciuto. È entrato quasi a freddo dopo tre minuti, ma poi è cresciuto e ha fatto un secondo tempo con attenzione e intensità. Lo abbiamo preso dalla serie D, è affidabile ma con grandi margini di miglioramento. Non mi posso aspettare da lui esperienza, ma ha entusiasmo e vivacità. Ragioneremo sul fatto che Dorval è un terzino di ruolo, Bosisio può adattarsi e Mazzotta l'ha già fatto in passato. Ora godiamoci questa serata».
Guardando alla griglia degli avversari nei playoff, il tecnico commenta: «La differenza tra Bari e Parma, Cagliari e Venezia sta nella continuità dei risultati. Abbiamo iniziato un percorso che ci ha dato vantaggi, poi abbiamo dei calciatori che hanno giocato ogni partita senza cali di tensione. La differenza l'ha fatta la presenza settimanale, che deriva dalla serietà dei giocatori e dalla continuità dell'allenamento. Le partite secche sono, però, un'altra cosa; ci deve dar forza il fatto di essercela sempre giocata con tutte. Ai miei tempi le prima quattro della B salivano in A, se si potesse tornare indietro saremmo già promossi. Ora c'è da giocarsi questi playoff, la testa e la mentalità sono tutto. Anche oggi, nel primo tempo, abbiamo fatto errori di scelte; non siamo perfetti, qualcosa ci manca e questo è ciò su cui provo a lavorare, sulle giocate e sulle fasi della partita. Possiamo e dobbiamo migliorare, ma dobbiamo farlo in fretta. La priorità è pulire gambe e testa. La testa è la cosa più importante, poi le gambe vengono di conseguenza; la squadra non ha avuto ma cali di tensione. Dobbiamo recuperare Maiello, anche Folorunsho non è ancora il giocatore che conosciamo. Dobbiamo curare i dettagli».
Mignani conclude: «Per me salvare un goal vale quanto farlo. Il calcio è un episodio, oggi con la Reggina abbiamo subito calci d'angolo pericolosi, nelle ultime due partite siamo stati recuperati su un corner e su un rigore. Vedere fame e voglia è sinonimo di voler mantenere un risultato: l'ho visto oggi, ma anche con Cittadella e Modena. Oggi è andata bene, le altre volte no; forse ho sbagliato i cambi, forse oggi li ho azzeccati. Nessuno di noi pensa a chi è l'allenatore avversario, al di là del rispetto per un ex calciatore fortissimo e allenatore bravissimo. Quello che è importante è l'obiettivo di squadra. A Genova andremo a giocare in una bolgia, contro una squadra che non ha nulla a che vedere con questo campionato. Vent'anni fa conquistavo la promozione con il Siena in casa del Genoa; io sono di Genova, per me sarà un ritorno a casa, sarà emozionante. Quello stadio profuma di storia, ci sarà il tutto esaurito e sarà una sensazione bella. Peccato che la partita non avrà grande significato, ma vogliamo fare bene. Possiamo essere più sereni sotto il profilo del risultato, ma torno in uno stadio dove ho vinto un campionato e dove mi sono legato al calcio, anche se sono di estrazione sampdoriano. Voglio dedicare questa vittoria al nostro preparatore atletico Giorgio D'Urbano, che in settima a ha perso la sorella. Io sono solo un rappresentante di tutto lo staff, i meriti dati a me sono anche loro».
Sorride Michael Folorunsho, autore del goal partita: «Un goal importante, serviva alla squadra per il terzo posto. Speriamo che sia il primo di tanti nelle ultime partite. Tutte le squadre ai playoff sono pericolose, sono pronte dopo un bel campionato: contro chiunque daremo il massimo e proveremo a fare la nostra partita. Sto cercando di gestire il mio problema giorno per giorno, ho sbalzi di dolore ma grazie allo staff medico sto cercando di stringere i denti per fare più allenamenti e partite possibili. Ai playoff giocherò anche senza una gamba se servirà. Il mister saprà scegliere gli uomini, ma chiunque giocherà darà un contributo importante. Anche con le assenze la squadra ha mantenuto un ritmo continuo. Con Esposito e Cheddira ci troviamo bene, così come con altri. Non bisogna dare il peso dell'attacco solo a un calciatore; soprattutto grazie a Cheddira siamo arrivati qui, sa che è un calciatore importantissimo. Oggi gli ho detto che è meglio non abbia fatto goal, così se lo tiene per i playoff. Non c'è mai stato appagamento, ora ci vuole solo entusiasmo. A inizio stagione nessuno ci avrebbe puntato un euro, siamo arrivati terzi quando a inizio stagione si parlava di una semplice salvezza. La piazza è stata dalla parte nostra, stringiamoci insieme per qualcosa di magnifico. Non vediamo l'ora che arrivino i playoff, abbiamo lottato una stagione per questo. Dopo il goal ho esultato, non pensando che era la mia ex squadra; venivo da infortuni, mi sono scrollato un po' di goal. Poi mi sono reso conto, credo che a Reggio sappiano quanto ci tenga a quella città e a quella squadra. Per il Geonoa non stiamo "rosicando", ognuno ha ciò che si merita; tanto di cappello a loro, noi continuiamo a fare il nostro percorso. Io sono tornato qui per far cambiare idea alla gente su di me, ho ancora tempo per fare qualcosa di importante. L'abbraccio col pubblico è stato bellissimo, hanno dato ennesima dimostrazione di quanto tengono al Bari. Fioretti? Non ne faccio. Step by step».
Mastica amaro, invece, Pippo Inzaghi, allenatore della Reggina: «La prestazione è stata molto buona, ci è mancato il goal. Soprattutto nelle prima mezz'ora dovevamo essere più cattivi e andare in vantaggio. Siamo andati sotto al primo tiro, dispiace ma dobbiamo andare avanti. Oggi è stata una delle migliori partite in trasferta, il primo tempo forse è stato il migliore della stagione. La squadra è in crescita, a prescindere dalle assenze. Noi oggi sul campo saremmo ai playoff, dispiace non esserci. Speriamo venerdì sera di fare qualcosa di storico, questa squadra può ancora farcela. Non dimentico che la squadra ha raggiunto i playoff sul campo. Purtroppo è andata così, ma questi ragazzi hanno conquistato i playoff e all'inizio dell'anno sarebbe stato un traguardo importante. Andare ai playoff con cinque punti di penalizzazione sarebbe una cosa storica, venerdì andiamo in campo e vediamo che succede. La squadra ha potuto fare solo quello che poteva fare in campo; dispiace perché la squadra si è meritata i playoff, ma per il resto non posso farci niente. Alla fine della stagione sono solito incontrarmi con la società e parlare del futuro; da gennaio sono successe tante cose, c'è bisogno di parlarsi. La società ci aveva chiesto di raggiungere i playoff come sogno, sul campo ce l'abbiamo fatta. Faccio un in bocca al lupo al Bari, ha fatto un grande campionato da neo promossa; sono certo che ai playoff farà benissimo».
«Per me c'è tanta soddisfazione - dice mister Michele Mignani nel post gara. Il terzo posto significa che 17 squadre ci sono dietro, era quasi impensabile a inizio campionato. Il pensiero va alla squadra, i ragazzi hanno fatto un grande lavoro, andando sopra i propri limiti. Questa è una gratificazione, un motivo di orgoglio per noi e spero anche per città e tifoseria. Si guarda sempre quello che si può far meglio, ma a volte bisogna guardare anche a cosa abbiamo fatto e andare a casa soddisfatti questa sera. Sono orgoglioso, al mio primo anno di serie B. Non sono io a prendermi i meriti, sono i calciatori che vanno in campo e mettono in pratica il lavoro. I meriti vanno al direttore che ha preso i giocatori, alla società e ai tifosi che sono stati sempre con noi, in casa e in trasferta. Per me allenare il Bari è "specialissimo". Noi daremo tutto quello che abbiamo per fare il possibile e l'impossibile; nel calcio bisogna sentire sempre cosa dicono gli altri, vorranno fare la stessa cosa. Quando partiremo per le vacanze non avremo nessun rammarico, perché avremo dato tutto quello che potevamo dare».
Il mister continua: «La cosa più importante ora è non fare danni. Giochiamo all'incirca tra due settimane, dobbiamo fare due settimane giuste: gestire i diffidati contro il Genoa, recuperare i più affaticati, cercare di lavorare tutti bene, creare grande entusiasmo nello spogliatoio. Affronteremo avversari fortissimi, ma noi abbiamo dimostrato di giocarcela con tutti».
Poi un'analisi su alcuni singoli, a cominciare dalle note dolenti: «Pucino probabilmente lo perderemo per un po' di tempo. Ha una distorsione al ginocchio sul collaterale mediale, credo che debba avere un po' di riposo. Di Cesare? Per me esce dagli schemi, non è possibile ingabbiarlo in nulla; tutto quello che fa è farina del suo sacco, fa piacere vedere un ragazzo di 40 anni vivere una stagione del genere, anche se mi fa un po' incazzare. Dorval? Mi è piaciuto. È entrato quasi a freddo dopo tre minuti, ma poi è cresciuto e ha fatto un secondo tempo con attenzione e intensità. Lo abbiamo preso dalla serie D, è affidabile ma con grandi margini di miglioramento. Non mi posso aspettare da lui esperienza, ma ha entusiasmo e vivacità. Ragioneremo sul fatto che Dorval è un terzino di ruolo, Bosisio può adattarsi e Mazzotta l'ha già fatto in passato. Ora godiamoci questa serata».
Guardando alla griglia degli avversari nei playoff, il tecnico commenta: «La differenza tra Bari e Parma, Cagliari e Venezia sta nella continuità dei risultati. Abbiamo iniziato un percorso che ci ha dato vantaggi, poi abbiamo dei calciatori che hanno giocato ogni partita senza cali di tensione. La differenza l'ha fatta la presenza settimanale, che deriva dalla serietà dei giocatori e dalla continuità dell'allenamento. Le partite secche sono, però, un'altra cosa; ci deve dar forza il fatto di essercela sempre giocata con tutte. Ai miei tempi le prima quattro della B salivano in A, se si potesse tornare indietro saremmo già promossi. Ora c'è da giocarsi questi playoff, la testa e la mentalità sono tutto. Anche oggi, nel primo tempo, abbiamo fatto errori di scelte; non siamo perfetti, qualcosa ci manca e questo è ciò su cui provo a lavorare, sulle giocate e sulle fasi della partita. Possiamo e dobbiamo migliorare, ma dobbiamo farlo in fretta. La priorità è pulire gambe e testa. La testa è la cosa più importante, poi le gambe vengono di conseguenza; la squadra non ha avuto ma cali di tensione. Dobbiamo recuperare Maiello, anche Folorunsho non è ancora il giocatore che conosciamo. Dobbiamo curare i dettagli».
Mignani conclude: «Per me salvare un goal vale quanto farlo. Il calcio è un episodio, oggi con la Reggina abbiamo subito calci d'angolo pericolosi, nelle ultime due partite siamo stati recuperati su un corner e su un rigore. Vedere fame e voglia è sinonimo di voler mantenere un risultato: l'ho visto oggi, ma anche con Cittadella e Modena. Oggi è andata bene, le altre volte no; forse ho sbagliato i cambi, forse oggi li ho azzeccati. Nessuno di noi pensa a chi è l'allenatore avversario, al di là del rispetto per un ex calciatore fortissimo e allenatore bravissimo. Quello che è importante è l'obiettivo di squadra. A Genova andremo a giocare in una bolgia, contro una squadra che non ha nulla a che vedere con questo campionato. Vent'anni fa conquistavo la promozione con il Siena in casa del Genoa; io sono di Genova, per me sarà un ritorno a casa, sarà emozionante. Quello stadio profuma di storia, ci sarà il tutto esaurito e sarà una sensazione bella. Peccato che la partita non avrà grande significato, ma vogliamo fare bene. Possiamo essere più sereni sotto il profilo del risultato, ma torno in uno stadio dove ho vinto un campionato e dove mi sono legato al calcio, anche se sono di estrazione sampdoriano. Voglio dedicare questa vittoria al nostro preparatore atletico Giorgio D'Urbano, che in settima a ha perso la sorella. Io sono solo un rappresentante di tutto lo staff, i meriti dati a me sono anche loro».
Sorride Michael Folorunsho, autore del goal partita: «Un goal importante, serviva alla squadra per il terzo posto. Speriamo che sia il primo di tanti nelle ultime partite. Tutte le squadre ai playoff sono pericolose, sono pronte dopo un bel campionato: contro chiunque daremo il massimo e proveremo a fare la nostra partita. Sto cercando di gestire il mio problema giorno per giorno, ho sbalzi di dolore ma grazie allo staff medico sto cercando di stringere i denti per fare più allenamenti e partite possibili. Ai playoff giocherò anche senza una gamba se servirà. Il mister saprà scegliere gli uomini, ma chiunque giocherà darà un contributo importante. Anche con le assenze la squadra ha mantenuto un ritmo continuo. Con Esposito e Cheddira ci troviamo bene, così come con altri. Non bisogna dare il peso dell'attacco solo a un calciatore; soprattutto grazie a Cheddira siamo arrivati qui, sa che è un calciatore importantissimo. Oggi gli ho detto che è meglio non abbia fatto goal, così se lo tiene per i playoff. Non c'è mai stato appagamento, ora ci vuole solo entusiasmo. A inizio stagione nessuno ci avrebbe puntato un euro, siamo arrivati terzi quando a inizio stagione si parlava di una semplice salvezza. La piazza è stata dalla parte nostra, stringiamoci insieme per qualcosa di magnifico. Non vediamo l'ora che arrivino i playoff, abbiamo lottato una stagione per questo. Dopo il goal ho esultato, non pensando che era la mia ex squadra; venivo da infortuni, mi sono scrollato un po' di goal. Poi mi sono reso conto, credo che a Reggio sappiano quanto ci tenga a quella città e a quella squadra. Per il Geonoa non stiamo "rosicando", ognuno ha ciò che si merita; tanto di cappello a loro, noi continuiamo a fare il nostro percorso. Io sono tornato qui per far cambiare idea alla gente su di me, ho ancora tempo per fare qualcosa di importante. L'abbraccio col pubblico è stato bellissimo, hanno dato ennesima dimostrazione di quanto tengono al Bari. Fioretti? Non ne faccio. Step by step».
Mastica amaro, invece, Pippo Inzaghi, allenatore della Reggina: «La prestazione è stata molto buona, ci è mancato il goal. Soprattutto nelle prima mezz'ora dovevamo essere più cattivi e andare in vantaggio. Siamo andati sotto al primo tiro, dispiace ma dobbiamo andare avanti. Oggi è stata una delle migliori partite in trasferta, il primo tempo forse è stato il migliore della stagione. La squadra è in crescita, a prescindere dalle assenze. Noi oggi sul campo saremmo ai playoff, dispiace non esserci. Speriamo venerdì sera di fare qualcosa di storico, questa squadra può ancora farcela. Non dimentico che la squadra ha raggiunto i playoff sul campo. Purtroppo è andata così, ma questi ragazzi hanno conquistato i playoff e all'inizio dell'anno sarebbe stato un traguardo importante. Andare ai playoff con cinque punti di penalizzazione sarebbe una cosa storica, venerdì andiamo in campo e vediamo che succede. La squadra ha potuto fare solo quello che poteva fare in campo; dispiace perché la squadra si è meritata i playoff, ma per il resto non posso farci niente. Alla fine della stagione sono solito incontrarmi con la società e parlare del futuro; da gennaio sono successe tante cose, c'è bisogno di parlarsi. La società ci aveva chiesto di raggiungere i playoff come sogno, sul campo ce l'abbiamo fatta. Faccio un in bocca al lupo al Bari, ha fatto un grande campionato da neo promossa; sono certo che ai playoff farà benissimo».