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Calcio
Bari-Sudtirol 0-1, Longo: «Brutta partita, una sconfitta meritata»
Il mister: «Non l’abbiamo interpretata bene». Castori: «Il pareggio ci avrebbe lasciato l’amaro»
Bari - sabato 21 dicembre 2024
17.54
Natale amaro per il Bari, che perde 0-1 al San Nicola contro il Sudtirol e inanella la seconda sconfitta di fila.
Lucida l'analisi nel post gara di mister Moreno Longo, che commenta: «Abbiamo fatto una brutta partita, soffrendo il gioco che sapevamo ci avrebbe sporcato la gara. Non ci siamo adattati, abbiamo fatto fatica a stare dentro una partita giocata sui contrasti e la fisicità: mi assumo io la responsabilità, non ho spiegato bene il tipo di partita da fare. Non è il tipo di gara che preferiamo, ma devi saperle fare in serie B; altrimenti perdi e diventa difficile. Perdiamo meritatamente una partita che avremmo voluto giocare in maniera diversa. Non credo sia subentrata paura, non ci è riuscito di proseguire sulla stessa lunghezza d'onda dei 14 risultati utili consecutivi. Non si può sempre stare al top, noi siamo arrivati non al top al finale del girone di andata. Molti giocatori possono dare di più, è un momento che va vissuto con equilibrio e senso di responsabilità. Non eravamo fenomeni prima e non dobbiamo buttare tutto all'aria adesso. Io per primo devo innalzare le prestazioni singole e ritrovare la squadra che stava dentro le partite. Oggi non l'abbiamo interpretata nel migliore dei modi, ma ne troveremo altre in cui toccherà essere più sporchi che belli. Oggi siamo inciampati, siamo in questo momento e dobbiamo accettarlo; anche quando non sei al top, però, non devi perdere di vista lo spartito. In questi momenti devi appigliarti alla tua identità, il gioco che non si è visto oggi. Nella casualità puoi soccombere, e su questo dobbiamo lavorare. Non è giusto parlare di chi è subentrato o di chi è partito dall'inizio; siamo stati tutti sotto. Non siamo stati capaci di stare dentro la partita, che andava affrontata in maniera differente. Lella? Ha caratteristiche di grande corsa, abbiamo messo un giocatore di volume accanto a Benali. Dobbiamo imparare che dietro le scelte dell'allenatore c'è sempre un perché: quando si allenano 25 giocatori, bisogna dare delle chance e coinvolgere più giocatori possibile. Lella si stava allenando bene, non ha fatto né più né meno degli altri; quando tutta la squadra sotto-performa anche lui sembra meno brillante. È stata una scelta anche nell'ottica delle tre partite, Maita veniva da una serie lunghissima, ha un problema all'alluce e aveva bisogno di tirare un po' il fiato. In questo momento non siamo brillanti, è arrivato anche per noi; mi auguro che sia fisiologico, altrimenti dovremo andare a lavorare sul campo e sugli sviluppi che ci possano portare a ricreare quelle situazioni che facevamo con grande facilità fino a poche settimane fa. Dobbiamo non perdere voglia e attenzione, la meticolosità nello stare dentro quello che sappiamo fare. Se riusciamo a metterci anche qualche giocata del singolo verrà fuori un altro tipo di percorso, ma ora dobbiamo ritrovare i nostri principi. Non è importante cosa fai, ma come lo fai. Oggi non lo stiamo facendo con la convinzione di prima, in questi momenti ognuno deve guardare dentro se stesso perché poi si alza anche la prestazione di squadra. Dalla panchina mi sono arrabbiato perché nell'andare a ricercare l'azione offensiva o l'occasione da goal ci siamo messi a lavorare con disordine, e abbiamo preso due o tre ripartenza caratteristiche dell'avversario. Abbiamo sguarnito il campo per eccesso di voglia di fare qualcosa in più; se non lo fai con ordine presti il fianco alla transizione».
Sorride, invece, Fabrizio Castori, tecnico degli altoatesini: «Volevo una conferma della prestazione, oggi è arrivata una vittoria meritatissima. Potevamo far goal anche prima, ma il successo è ottenuto con merito e ci dà slancio per il futuro. Siamo stati bravi a non far giocare il Bari e a limitarlo, hanno subito la nostra aggressione alta. Abbiamo fatto la partita che volevamo, la squadra inizia a capire il modo di interpretare le partite. La serie B è dura ed equilibrata, bisogna stare attenti.; ero comunque convinto di poter dare una svolta alla squadra. Prima ci siamo mangiati molti goal, azioni clamorose di fronte al portiere. Perdere sarebbe stato clamoroso, e il pareggio ci avrebbe lasciato l'amaro in bocca. Mi piace prendere alti gli avversari, e questo modo di giocare valorizza i calciatori di qualità. Il Bari ha ottimi palleggiatori come Benali e Falletti, e anche ottimi attaccanti: non andava fatto giocare, bisognava andarli a prendere. Abbiamo messo la partita su dei principi di gioco che loro soffrono. Prendendoli alti non gli abbiamo dato la possibilità di giocare. Dorval? È fortissimo, ha molto ritmo. Una spina nel fianco degli avversari. Il San Nicola? Mi porta bene, è la sesta volta che vinco qui. Lasagna? Ha una velocità e una potenza non comuni, abbiamo giocato per far sì che rimanesse di spalle e non partisse».
Lucida l'analisi nel post gara di mister Moreno Longo, che commenta: «Abbiamo fatto una brutta partita, soffrendo il gioco che sapevamo ci avrebbe sporcato la gara. Non ci siamo adattati, abbiamo fatto fatica a stare dentro una partita giocata sui contrasti e la fisicità: mi assumo io la responsabilità, non ho spiegato bene il tipo di partita da fare. Non è il tipo di gara che preferiamo, ma devi saperle fare in serie B; altrimenti perdi e diventa difficile. Perdiamo meritatamente una partita che avremmo voluto giocare in maniera diversa. Non credo sia subentrata paura, non ci è riuscito di proseguire sulla stessa lunghezza d'onda dei 14 risultati utili consecutivi. Non si può sempre stare al top, noi siamo arrivati non al top al finale del girone di andata. Molti giocatori possono dare di più, è un momento che va vissuto con equilibrio e senso di responsabilità. Non eravamo fenomeni prima e non dobbiamo buttare tutto all'aria adesso. Io per primo devo innalzare le prestazioni singole e ritrovare la squadra che stava dentro le partite. Oggi non l'abbiamo interpretata nel migliore dei modi, ma ne troveremo altre in cui toccherà essere più sporchi che belli. Oggi siamo inciampati, siamo in questo momento e dobbiamo accettarlo; anche quando non sei al top, però, non devi perdere di vista lo spartito. In questi momenti devi appigliarti alla tua identità, il gioco che non si è visto oggi. Nella casualità puoi soccombere, e su questo dobbiamo lavorare. Non è giusto parlare di chi è subentrato o di chi è partito dall'inizio; siamo stati tutti sotto. Non siamo stati capaci di stare dentro la partita, che andava affrontata in maniera differente. Lella? Ha caratteristiche di grande corsa, abbiamo messo un giocatore di volume accanto a Benali. Dobbiamo imparare che dietro le scelte dell'allenatore c'è sempre un perché: quando si allenano 25 giocatori, bisogna dare delle chance e coinvolgere più giocatori possibile. Lella si stava allenando bene, non ha fatto né più né meno degli altri; quando tutta la squadra sotto-performa anche lui sembra meno brillante. È stata una scelta anche nell'ottica delle tre partite, Maita veniva da una serie lunghissima, ha un problema all'alluce e aveva bisogno di tirare un po' il fiato. In questo momento non siamo brillanti, è arrivato anche per noi; mi auguro che sia fisiologico, altrimenti dovremo andare a lavorare sul campo e sugli sviluppi che ci possano portare a ricreare quelle situazioni che facevamo con grande facilità fino a poche settimane fa. Dobbiamo non perdere voglia e attenzione, la meticolosità nello stare dentro quello che sappiamo fare. Se riusciamo a metterci anche qualche giocata del singolo verrà fuori un altro tipo di percorso, ma ora dobbiamo ritrovare i nostri principi. Non è importante cosa fai, ma come lo fai. Oggi non lo stiamo facendo con la convinzione di prima, in questi momenti ognuno deve guardare dentro se stesso perché poi si alza anche la prestazione di squadra. Dalla panchina mi sono arrabbiato perché nell'andare a ricercare l'azione offensiva o l'occasione da goal ci siamo messi a lavorare con disordine, e abbiamo preso due o tre ripartenza caratteristiche dell'avversario. Abbiamo sguarnito il campo per eccesso di voglia di fare qualcosa in più; se non lo fai con ordine presti il fianco alla transizione».
Sorride, invece, Fabrizio Castori, tecnico degli altoatesini: «Volevo una conferma della prestazione, oggi è arrivata una vittoria meritatissima. Potevamo far goal anche prima, ma il successo è ottenuto con merito e ci dà slancio per il futuro. Siamo stati bravi a non far giocare il Bari e a limitarlo, hanno subito la nostra aggressione alta. Abbiamo fatto la partita che volevamo, la squadra inizia a capire il modo di interpretare le partite. La serie B è dura ed equilibrata, bisogna stare attenti.; ero comunque convinto di poter dare una svolta alla squadra. Prima ci siamo mangiati molti goal, azioni clamorose di fronte al portiere. Perdere sarebbe stato clamoroso, e il pareggio ci avrebbe lasciato l'amaro in bocca. Mi piace prendere alti gli avversari, e questo modo di giocare valorizza i calciatori di qualità. Il Bari ha ottimi palleggiatori come Benali e Falletti, e anche ottimi attaccanti: non andava fatto giocare, bisognava andarli a prendere. Abbiamo messo la partita su dei principi di gioco che loro soffrono. Prendendoli alti non gli abbiamo dato la possibilità di giocare. Dorval? È fortissimo, ha molto ritmo. Una spina nel fianco degli avversari. Il San Nicola? Mi porta bene, è la sesta volta che vinco qui. Lasagna? Ha una velocità e una potenza non comuni, abbiamo giocato per far sì che rimanesse di spalle e non partisse».