Calcio
Brescia-Bari 2-1, stavolta niente rimonta. Un brutto Galletto cade ancora in trasferta
Caracciolo e l’autorete di Capradossi condannano i biancorossi. Inutile il goal di Galano
Bari - lunedì 23 ottobre 2017
22.43
A Brescia niente rimonta per il Bari, che raccoglie la quarta sconfitta esterna della sua stagione, perdendo 2-1 al Rigamonti e rimandando ancora una volta l'appuntamento con un successo esterno che ormai manca da una vita.
Caracciolo apre le danze, Galano prova a rimetterla in piedi ma un po' di sfortuna e l'intervento grossolano di Capradossi condannano il Bari all'ennesima delusione esterna, stavolta (e per la prima volta in questa stagione), acuita da una prestazione apatica, indolente e lontana da quelle frizzanti e volitive che avevamo apprezzato in precedenza, anche nelle sconfitte. Ne approfitta il Brescia, che centra la prima vittoria della gestione Marino, invertendo l'emorragia di tre sconfitte consecutive e portandosi nella zona playout virtuale.
Un brutto passo falso su cui Grosso e i suoi devono riflettere, non solo perché è una sconfitta che vale il mancato aggancio al seppur virtuale a primo posto in classifica, ma soprattutto perché rappresenta una retromarcia preoccupante e inattesa nel percorso di crescita di una squadra che, finora, ci aveva abituati a vedere altri spettacoli.
Le scelte
Grosso sorprende scegliendo di non sorprendere: l'ex campione del Mondo, infatti, conferma dieci undicesimi della formazione vittoriosa tre giorni fa contro il Cittadella, eccezion fatta per Cassani in vece di Capradossi nella linea difensiva a tre con Marrone e Gyomber davanti a Micai. Nel 3-4-1-2 di partenza un ruolo fondamentale lo interpreta Iocolano, che in fase attiva si allarga alla sinistra del centravanti Cissè, mentre in fase di copertura si allinea a centrocampo con Busellato e capitan Basha nel ruolo di regista. La fascia di destra è presidiata da Fiamozzi, con Improta dall'altro lato e Galano al fianco della prima punta.
Pasquale Marino risponde schierando le Rondinelle con un 4-3-3 piuttosto versatile: davanti a Minelli la linea a quattro è composta da Cancellotti, Gastaldello, Meccariello e Lancini. Nel centrocampo a tre giostra Martinelli nel ruolo di playmaker, coadiuvato da Machin e Bisoli nel ruolo di mezze ali. In avanti si vede sulla fascia destra l'ex Bari Furlan, che appoggia l'esperto centravanti Caracciolo insieme a Ferrante.
Caracciolo chiama, Galano risponde
L'avvio di gara è tutto di marca bresciana, col Bari fermo a guardare le sfuriate dei padroni di casa. Dopo un quarto d'ora di pressione costante nella metà campo del Bari, è monumentale Basha a respingere in scivolata la conclusione di Machin a botta sicura dopo uno slalom in area. È, tuttavia, la prova generale del goal del vantaggio bresciano, che arriva puntuale 3' più tardi: Ferrante è bravissimo a lanciare alle spalle dei macchinosi Cassani e Marrone, lì dove c'è Caracciolo pronto a raccogliere e a trafiggere Micai sul palo alla sua sinistra.
Il Bari ci mette un po' per organizzare una reazione credibile, subendo le continue fiammate del Brescia, che però ha il torto di non sferrare il colpo del KO lasciano al Bari la possibilità di rimettersi in carreggiata contando su un episodio favorevole, come accade infatti al 33': Fiamozzi rientra sul destro e premia con il suo cross il taglio centrale di Galano, che di testa incrocia sul secondo palo e batte Minelli per l'1-1 parziale. È, però, l'unica folata del Bari in un primo tempo di anonimato generale, e il Brescia ne approfitta per mettere di nuovo i biancorossi alle corde. Al 42' è ancora Caracciolo a rendersi pericoloso con un'azione fotocopia del goal del vantaggio: l'airone bresciano, ben assistito da Martinelli, brucia ancora una volta Cassani, ma stavolta il suo lob bacia la faccia superiore della traversa e si spegne sul fondo.
Capra-flop
Nella ripresa Grosso prova a correre ai ripari lasciando negli spogliatoi Marrone (condizionato da un dolore all'inguine), sostituito da Capradossi. Passano appena 5' di gioco e il tecnico del Bari deve operare già la seconda sostituzione: fuori Basha per una distorisione alla caviglia sinistra e dentro Petriccione. Una combinazione di fattori che genera un attimo di fatale spaesamento nella difesa biancorossa, che decide di dare una grossa mano alle Rondinelle: all'8' Furlan se ne va sulla sinistra lasciando partire un tiro-cross che proprio il neo-entrato Capradossi tocca quanto basta per depositare alle spalle dell'incredulo Micai.
La reazione del Bari, come mai prima d'ora stanco e privo d'idee, è più che altro di pancia senza grande ordine. L'occasione più ghiotta capita al 25' sui piedi di Iocolono (tra i più positivi), bravo a farsi trovare al centro dell'area per ricevere l'assist di Improta, ma è sfortunato a trovare la provvidenziale opposizione di Gastaldello in corner. Scampato il pericolo Marino si protegge inserendo il terzino Longhi al posto dell'esterno Ferrante, mentre Grosso si gioca il tutto per tutto gettando nella mischia Brienza al posto di Iocolano. È proprio il 10 biancorosso a creare l'ultima occasione vera e propria della partita, ma il suo tiro-cross viene smanacciato da Minelli senza troppi complimenti. Gli ultimi minuti sono buoni soltanto per raccogliere le ammonizioni di Busellato e Caracciolo e salutare il rientro in campo di Torregrossa dall'infortunio. Al fischio finale del signor Pinzani il Bari rimane ancora una volta all'asciutto in trasferta, ma stavolta con l'ombra addosso di una prestazione non all'altezza.
Caracciolo apre le danze, Galano prova a rimetterla in piedi ma un po' di sfortuna e l'intervento grossolano di Capradossi condannano il Bari all'ennesima delusione esterna, stavolta (e per la prima volta in questa stagione), acuita da una prestazione apatica, indolente e lontana da quelle frizzanti e volitive che avevamo apprezzato in precedenza, anche nelle sconfitte. Ne approfitta il Brescia, che centra la prima vittoria della gestione Marino, invertendo l'emorragia di tre sconfitte consecutive e portandosi nella zona playout virtuale.
Un brutto passo falso su cui Grosso e i suoi devono riflettere, non solo perché è una sconfitta che vale il mancato aggancio al seppur virtuale a primo posto in classifica, ma soprattutto perché rappresenta una retromarcia preoccupante e inattesa nel percorso di crescita di una squadra che, finora, ci aveva abituati a vedere altri spettacoli.
Le scelte
Grosso sorprende scegliendo di non sorprendere: l'ex campione del Mondo, infatti, conferma dieci undicesimi della formazione vittoriosa tre giorni fa contro il Cittadella, eccezion fatta per Cassani in vece di Capradossi nella linea difensiva a tre con Marrone e Gyomber davanti a Micai. Nel 3-4-1-2 di partenza un ruolo fondamentale lo interpreta Iocolano, che in fase attiva si allarga alla sinistra del centravanti Cissè, mentre in fase di copertura si allinea a centrocampo con Busellato e capitan Basha nel ruolo di regista. La fascia di destra è presidiata da Fiamozzi, con Improta dall'altro lato e Galano al fianco della prima punta.
Pasquale Marino risponde schierando le Rondinelle con un 4-3-3 piuttosto versatile: davanti a Minelli la linea a quattro è composta da Cancellotti, Gastaldello, Meccariello e Lancini. Nel centrocampo a tre giostra Martinelli nel ruolo di playmaker, coadiuvato da Machin e Bisoli nel ruolo di mezze ali. In avanti si vede sulla fascia destra l'ex Bari Furlan, che appoggia l'esperto centravanti Caracciolo insieme a Ferrante.
Caracciolo chiama, Galano risponde
L'avvio di gara è tutto di marca bresciana, col Bari fermo a guardare le sfuriate dei padroni di casa. Dopo un quarto d'ora di pressione costante nella metà campo del Bari, è monumentale Basha a respingere in scivolata la conclusione di Machin a botta sicura dopo uno slalom in area. È, tuttavia, la prova generale del goal del vantaggio bresciano, che arriva puntuale 3' più tardi: Ferrante è bravissimo a lanciare alle spalle dei macchinosi Cassani e Marrone, lì dove c'è Caracciolo pronto a raccogliere e a trafiggere Micai sul palo alla sua sinistra.
Il Bari ci mette un po' per organizzare una reazione credibile, subendo le continue fiammate del Brescia, che però ha il torto di non sferrare il colpo del KO lasciano al Bari la possibilità di rimettersi in carreggiata contando su un episodio favorevole, come accade infatti al 33': Fiamozzi rientra sul destro e premia con il suo cross il taglio centrale di Galano, che di testa incrocia sul secondo palo e batte Minelli per l'1-1 parziale. È, però, l'unica folata del Bari in un primo tempo di anonimato generale, e il Brescia ne approfitta per mettere di nuovo i biancorossi alle corde. Al 42' è ancora Caracciolo a rendersi pericoloso con un'azione fotocopia del goal del vantaggio: l'airone bresciano, ben assistito da Martinelli, brucia ancora una volta Cassani, ma stavolta il suo lob bacia la faccia superiore della traversa e si spegne sul fondo.
Capra-flop
Nella ripresa Grosso prova a correre ai ripari lasciando negli spogliatoi Marrone (condizionato da un dolore all'inguine), sostituito da Capradossi. Passano appena 5' di gioco e il tecnico del Bari deve operare già la seconda sostituzione: fuori Basha per una distorisione alla caviglia sinistra e dentro Petriccione. Una combinazione di fattori che genera un attimo di fatale spaesamento nella difesa biancorossa, che decide di dare una grossa mano alle Rondinelle: all'8' Furlan se ne va sulla sinistra lasciando partire un tiro-cross che proprio il neo-entrato Capradossi tocca quanto basta per depositare alle spalle dell'incredulo Micai.
La reazione del Bari, come mai prima d'ora stanco e privo d'idee, è più che altro di pancia senza grande ordine. L'occasione più ghiotta capita al 25' sui piedi di Iocolono (tra i più positivi), bravo a farsi trovare al centro dell'area per ricevere l'assist di Improta, ma è sfortunato a trovare la provvidenziale opposizione di Gastaldello in corner. Scampato il pericolo Marino si protegge inserendo il terzino Longhi al posto dell'esterno Ferrante, mentre Grosso si gioca il tutto per tutto gettando nella mischia Brienza al posto di Iocolano. È proprio il 10 biancorosso a creare l'ultima occasione vera e propria della partita, ma il suo tiro-cross viene smanacciato da Minelli senza troppi complimenti. Gli ultimi minuti sono buoni soltanto per raccogliere le ammonizioni di Busellato e Caracciolo e salutare il rientro in campo di Torregrossa dall'infortunio. Al fischio finale del signor Pinzani il Bari rimane ancora una volta all'asciutto in trasferta, ma stavolta con l'ombra addosso di una prestazione non all'altezza.