Calcio
Brutto, sporco, cattivo e vincente. Il Bari allunga ancora: campionato chiuso a Natale?
Il capolavoro di Di Cesare a tempo scaduto regala 3 punti contro il Rotonda. Fortuna e sangue freddo: biancorossi inarrestabili
Bari - lunedì 17 dicembre 2018
2.12
Sembrava tutto facile, ma tutto è stato tranne che facile. L'impegno contro il Rotonda fanalino di coda sul neutro di Castrovillari ha riservato più di una spiacevole sorpresa al Bari, che pur mettendo in mostra una prestazione tutt'altro che entusiasmante ha portato a casa una vittoria che vale 6 punti. Già, perché quel super goal di Valerio Di Cesare nei pressi del 90' non solo fissa il risultato su un soffertissimo 1-2, ma regala a Cornacchini e alla sua banda l'allungo a +11 sulla Turris, fermata 0-0 in casa della Nocerina.
Eppure quella che si stava materializzando era la più classica delle scivolate sulla buccia di banana. Sì, perché se i biancorossi erano riusciti a sbloccarla sul tramonto del primo tempo con il rigore conquistato e freddamente trasformato da Ciccio Brienza (alla prima marcatura stagionale), la squadra ospite si è fatta beffare a metà ripresa dalla punizione di De Stefano. Un po' di buona sorte, però, è venuta incontro al Bari: prima lo stesso De Stefano si fa espellere ingenuamente, poi Di Cesare tira fuori il coniglio dal cilindro a tempo quasi scaduto, dopo che i biancorossi ci avevano provato con Simeri e Iadaresta.
Congiuntura favorevole? Caparbietà? Fortuna? Nel calderone finiscono un po' tutti gli ingredienti necessari a portare a casa una vittoria importantissima, soprattutto perché arrivata dopo una prestazione troppo brutta per essere attribuibile al Bari ammirato fino a una settimana fa. Già contro il Troina si erano viste avvisaglie di affanno da parte dei galletti, che però non avevano rischiato più di tanto. Contro il Rotonda il secondo indizio di un calo psico-fisico che non è ancora provato, ma che sembra egualmente molto probabile. Dire, però, che il Bari abbia sottovalutato l'impegno sarebbe togliere più di qualcosa agli ampi meriti dei lucani, assolutamente immeritevoli dell'ultimo posto solitario in classifica, almeno per quanto si è visto contro la capolista. Un plauso va fatto alla compagine di mister Baratto per aver saputo sfruttare le debolezze di un Bari forse anche un po' sorpreso dall'atteggiamento gagliardo e degli avversari.
«Se l'avessimo sottovalutata non l'avremmo vinta alla fine», ha commentato Brienza nel post gara. Un'osservazione che sembra giusta, perché al Bari non si può certo imputare il peccato di tracotanza. Dopo il pareggio, e alla luce di un primo tempo dispendioso dal punto di vista fisico, riprenderla era tutt'altro che scontato: bravi i biancorossi a crederci fino alla fine, ad attaccare a testa bassa con l'ingresso dell'ariete Iadaresta e a sfruttare al massimo il regalo offerto dal Rotonda, rimasto a difendere il pari in 10. Bravo soprattutto a Di Cesare, uomo della provvidenza, difensore dai goal sempre più pesanti (oltre che pregevolissimi sotto il piano meramente estetico).
Insomma, il massimo che si potesse chiedere a una squadra per una volta veramente poco ispirata, ma che porta a casa il sesto successo di fila (eguagliato il record di Conte). «Sono contento solo del risultato», ha detto Cornacchini nel commento a caldo, ammettendo con grande onestà (qualità non così ben distribuita nel mondo del calcio) l'opacità della prova offerta dai suoi. Eppure "accontentarsi" solo del risultato è tutt'altro che poco: la squadra forte è quella che riesce a portare a casa anche le partite sporche, assaltando di sciabola quando il fioretto resta spuntato nello spogliatoio. E se è certamente vero che, come ha più volte ricordato il mister, i ragazzi biancorossi ancora devono crescere un po' sotto l'aspetto mentale, ancor più vero è che il Bari ha praticamente messo il discorso promozione nel freezer a un turno dalla fine del girone d'andata e dalla pausa natalizia. Difficile pensare che la Turris possa rientrare in corsa per il primo posto con le sue sole forze; i campani (bravi a tenere il passo finché hanno potuto nella fase centrale del girone) avrebbero bisogno di un grosso aiuto da parte del Bari che, però, dopo la vittoria in casa del Rotonda ha ribadito con forza di essere tutt'altro che prodigo di regali e pensieri gentili per le rivali.
Insomma, domenica 23 dicembre si può già mettere nel cassetto più di metà promozione: battendo il Roccella (altra compagine invischiata nelle zone play out) il Bari mal che vada girerebbe a +11 sulla Turris, attesa da un altro derby campano, stavolta contro il Portici. Un'impresa che non sembra impossibile anche per un Bari brutto, sporco, cattivo ma sempre con la vittoria come comune denominatore di questa avventura in purgatorio.
Eppure quella che si stava materializzando era la più classica delle scivolate sulla buccia di banana. Sì, perché se i biancorossi erano riusciti a sbloccarla sul tramonto del primo tempo con il rigore conquistato e freddamente trasformato da Ciccio Brienza (alla prima marcatura stagionale), la squadra ospite si è fatta beffare a metà ripresa dalla punizione di De Stefano. Un po' di buona sorte, però, è venuta incontro al Bari: prima lo stesso De Stefano si fa espellere ingenuamente, poi Di Cesare tira fuori il coniglio dal cilindro a tempo quasi scaduto, dopo che i biancorossi ci avevano provato con Simeri e Iadaresta.
Congiuntura favorevole? Caparbietà? Fortuna? Nel calderone finiscono un po' tutti gli ingredienti necessari a portare a casa una vittoria importantissima, soprattutto perché arrivata dopo una prestazione troppo brutta per essere attribuibile al Bari ammirato fino a una settimana fa. Già contro il Troina si erano viste avvisaglie di affanno da parte dei galletti, che però non avevano rischiato più di tanto. Contro il Rotonda il secondo indizio di un calo psico-fisico che non è ancora provato, ma che sembra egualmente molto probabile. Dire, però, che il Bari abbia sottovalutato l'impegno sarebbe togliere più di qualcosa agli ampi meriti dei lucani, assolutamente immeritevoli dell'ultimo posto solitario in classifica, almeno per quanto si è visto contro la capolista. Un plauso va fatto alla compagine di mister Baratto per aver saputo sfruttare le debolezze di un Bari forse anche un po' sorpreso dall'atteggiamento gagliardo e degli avversari.
«Se l'avessimo sottovalutata non l'avremmo vinta alla fine», ha commentato Brienza nel post gara. Un'osservazione che sembra giusta, perché al Bari non si può certo imputare il peccato di tracotanza. Dopo il pareggio, e alla luce di un primo tempo dispendioso dal punto di vista fisico, riprenderla era tutt'altro che scontato: bravi i biancorossi a crederci fino alla fine, ad attaccare a testa bassa con l'ingresso dell'ariete Iadaresta e a sfruttare al massimo il regalo offerto dal Rotonda, rimasto a difendere il pari in 10. Bravo soprattutto a Di Cesare, uomo della provvidenza, difensore dai goal sempre più pesanti (oltre che pregevolissimi sotto il piano meramente estetico).
Insomma, il massimo che si potesse chiedere a una squadra per una volta veramente poco ispirata, ma che porta a casa il sesto successo di fila (eguagliato il record di Conte). «Sono contento solo del risultato», ha detto Cornacchini nel commento a caldo, ammettendo con grande onestà (qualità non così ben distribuita nel mondo del calcio) l'opacità della prova offerta dai suoi. Eppure "accontentarsi" solo del risultato è tutt'altro che poco: la squadra forte è quella che riesce a portare a casa anche le partite sporche, assaltando di sciabola quando il fioretto resta spuntato nello spogliatoio. E se è certamente vero che, come ha più volte ricordato il mister, i ragazzi biancorossi ancora devono crescere un po' sotto l'aspetto mentale, ancor più vero è che il Bari ha praticamente messo il discorso promozione nel freezer a un turno dalla fine del girone d'andata e dalla pausa natalizia. Difficile pensare che la Turris possa rientrare in corsa per il primo posto con le sue sole forze; i campani (bravi a tenere il passo finché hanno potuto nella fase centrale del girone) avrebbero bisogno di un grosso aiuto da parte del Bari che, però, dopo la vittoria in casa del Rotonda ha ribadito con forza di essere tutt'altro che prodigo di regali e pensieri gentili per le rivali.
Insomma, domenica 23 dicembre si può già mettere nel cassetto più di metà promozione: battendo il Roccella (altra compagine invischiata nelle zone play out) il Bari mal che vada girerebbe a +11 sulla Turris, attesa da un altro derby campano, stavolta contro il Portici. Un'impresa che non sembra impossibile anche per un Bari brutto, sporco, cattivo ma sempre con la vittoria come comune denominatore di questa avventura in purgatorio.