Calcio
Cagliari-Bari 0-1, Mignani: «Piedi ben piantati per terra». Di Cesare: «Ora basta negatività»
Il tecnico: «Bravi a non concedere e a concretizzare al massimo». Liverani: «Troppi errori tecnici»
Bari - sabato 17 settembre 2022
17.01
«Una partita interpretata come volevamo. Cerchiamo di lavorare per affrontare tutti al di là del nome e del blasone, con la voglia di non partite battuti». Così mister Michele Mignani nel post partita di Cagliari-Bari, vinta 0-1 dai suoi biancorossi con una grande impresa alla Unipol Domus.
«I ragazzi hanno raddoppiato le forze, con queste temperature non è facile - prosegue Mignani. I ragazzi hanno fatto una partita di compattezza e sacrificio; sapevamo di non poter avere molte occasioni, ma non abbiamo concesso molto all'avversario e colpito. Ora piedi ben inchiodati per terra, stiamo entrando piano piano in questo campionato e capendo le difficoltà. Ora c'è la sosta: è il momento di lavorare bene e spingere. Il campionato dice che abbiamo fatto sei gare e siamo partiti nella maniera giusta. Un campionato vinto ci ha portato entusiasmo, abbiamo mantenuto l'ossatura dello scorso anno, magari qualcuno ci ha sottovalutati. Ma mi sono reso conto che gli avversari ci studiano, ogni domenica sarà più difficile. L'ultima cosa a cui dobbiamo pensare è la classifica».
Ancora Mignani: «Lo spirito di sacrificio e la compattezza devono essere la nostra base, in primis con gli attaccanti. Tutti hanno fatto bene, anche quelli che sono entrati.siamo stati bravi a sfruttare l'occasione, ma non abbiamo mai speculato anche sullo 0-0 e non abbiamo mai rinunciato a ripartire. Venire a giocare qui, contro calciatori forti già in serie A; sulla carta era difficilissima, ma l'abbiamo giocata a petto in fuori. Abbiamo sofferto a volte sulle fasce, ma quando ci arriviamo con due o giocatori lo abbiamo fatto con intensità. Difensivamente abbiamo fatto un'ottima partita. Cambio di Ricci all'intervallo? Dovevamo essere aggressivi, lui aveva già preso un cartellino. Pucino? In tutte le situazioni come queste c'è chi dice di non aver detto niente e altri che dicono di aver sentito. Io gli credo, dice di aver borbottato qualcosa ma non di offensivo. Io non c'ero e non ci voglio entrare. Cheddira? Ha fatto un gran goal, in una delle poche situazioni che il Cagliari ci ha concesso. Cheddira ha avuto meno spazio, ma si è mosso bene, ha attaccato lo spazio, ha controllato bene e ha fatto un grande goal. Contro queste squadre non puoi avere tante occasioni, devi essere bravo a sfruttare quello che ti capita. Devo pretendere dalla mia squadra un atteggiamento come quello di oggi e delle partite precedenti. Spero che ci sia anche un po' di lavoro, ma il campionato è all'inizio e le squadre ti conoscono un po' meno. Ogni partita, però, da qui in avanti, avrà difficoltà sempre maggiori».
Parla anche capitan Valerio Di Cesare, che ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Nessun segnale al campionato, siamo alla sesta partita ancora. Stiamo facendo bene, ma non possiamo rilassarci perché non siamo noi i più forti. Ma con questo atteggiamento e questa compattezza possiamo sognare; questo mi interessa. Siamo in crescita, vincere qui è tanta roba; loro e il Genoa sono le squadre più forti. La fase difensiva? Non va giudicata in base a quanto si subisce. Siamo stati criticati ingiustamente a Perugia nonostante il 3-1; ci sono gli avversari, siamo in B ed è normale soffrire. Io sono molto contento, ma mi dispiace la negatività di ribadire sempre ciò che non va. Questa squadra va osannata, ora è il momento di crescere. Io non capisco le critiche a inizio campionato; chissà cosa succederà quando arriveranno i momenti negativi. Io mi voglio godere quest'annata e non voglio negatività; voglio che ci sia entusiasmo, non permetterò a nessuno che ci venga tolto perché abbiamo sofferto in questi quattro anni. Volevo dimostrare a me stesso di poter giocare a 39 anni in quello che è stato il mio campionato; ma è solo la sesta partita, devo continuare così».
Mastica amaro, invece, Fabio Liverani, tecnico del Cagliari: «Abbiamo fatto una buona gara, siamo però mancati tecnicamente in giocatori che hanno sbagliato troppi passaggi. Arrivavamo bene negli ultimo 20 metri, senza trovare la giocata e l'inventiva di cui avevamo bisogno da qualche giocatore. Non siamo stati scaltri e cattivi negli ultimi 20 metri. Riempiamo poco l'area, non ci arriviamo con le giocate individuali. Gli ultimi 20 metri hanno bisogno anche delle qualità individuali oltre all'organizzazione di squadra. Il Bari non ha fatto pressione, c'era spazio per giocare tecnicamente ma i calciatori più tecnici hanno sbagliato troppo; non siamo riusciti a creare i presupposti per produrre occasioni. Il pericolo più grande erano i nostri errori, il goal ne è l'emblema. Il Bari in manovra non ci ha creato pericolo, abbiamo preso goal su un cambio gioco sbagliato e su una scelta di fuorigioco che non aveva senso. Abbiamo pagato l'episodio, ma la partita è stata buona in fase difensiva».
«I ragazzi hanno raddoppiato le forze, con queste temperature non è facile - prosegue Mignani. I ragazzi hanno fatto una partita di compattezza e sacrificio; sapevamo di non poter avere molte occasioni, ma non abbiamo concesso molto all'avversario e colpito. Ora piedi ben inchiodati per terra, stiamo entrando piano piano in questo campionato e capendo le difficoltà. Ora c'è la sosta: è il momento di lavorare bene e spingere. Il campionato dice che abbiamo fatto sei gare e siamo partiti nella maniera giusta. Un campionato vinto ci ha portato entusiasmo, abbiamo mantenuto l'ossatura dello scorso anno, magari qualcuno ci ha sottovalutati. Ma mi sono reso conto che gli avversari ci studiano, ogni domenica sarà più difficile. L'ultima cosa a cui dobbiamo pensare è la classifica».
Ancora Mignani: «Lo spirito di sacrificio e la compattezza devono essere la nostra base, in primis con gli attaccanti. Tutti hanno fatto bene, anche quelli che sono entrati.siamo stati bravi a sfruttare l'occasione, ma non abbiamo mai speculato anche sullo 0-0 e non abbiamo mai rinunciato a ripartire. Venire a giocare qui, contro calciatori forti già in serie A; sulla carta era difficilissima, ma l'abbiamo giocata a petto in fuori. Abbiamo sofferto a volte sulle fasce, ma quando ci arriviamo con due o giocatori lo abbiamo fatto con intensità. Difensivamente abbiamo fatto un'ottima partita. Cambio di Ricci all'intervallo? Dovevamo essere aggressivi, lui aveva già preso un cartellino. Pucino? In tutte le situazioni come queste c'è chi dice di non aver detto niente e altri che dicono di aver sentito. Io gli credo, dice di aver borbottato qualcosa ma non di offensivo. Io non c'ero e non ci voglio entrare. Cheddira? Ha fatto un gran goal, in una delle poche situazioni che il Cagliari ci ha concesso. Cheddira ha avuto meno spazio, ma si è mosso bene, ha attaccato lo spazio, ha controllato bene e ha fatto un grande goal. Contro queste squadre non puoi avere tante occasioni, devi essere bravo a sfruttare quello che ti capita. Devo pretendere dalla mia squadra un atteggiamento come quello di oggi e delle partite precedenti. Spero che ci sia anche un po' di lavoro, ma il campionato è all'inizio e le squadre ti conoscono un po' meno. Ogni partita, però, da qui in avanti, avrà difficoltà sempre maggiori».
Parla anche capitan Valerio Di Cesare, che ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: «Nessun segnale al campionato, siamo alla sesta partita ancora. Stiamo facendo bene, ma non possiamo rilassarci perché non siamo noi i più forti. Ma con questo atteggiamento e questa compattezza possiamo sognare; questo mi interessa. Siamo in crescita, vincere qui è tanta roba; loro e il Genoa sono le squadre più forti. La fase difensiva? Non va giudicata in base a quanto si subisce. Siamo stati criticati ingiustamente a Perugia nonostante il 3-1; ci sono gli avversari, siamo in B ed è normale soffrire. Io sono molto contento, ma mi dispiace la negatività di ribadire sempre ciò che non va. Questa squadra va osannata, ora è il momento di crescere. Io non capisco le critiche a inizio campionato; chissà cosa succederà quando arriveranno i momenti negativi. Io mi voglio godere quest'annata e non voglio negatività; voglio che ci sia entusiasmo, non permetterò a nessuno che ci venga tolto perché abbiamo sofferto in questi quattro anni. Volevo dimostrare a me stesso di poter giocare a 39 anni in quello che è stato il mio campionato; ma è solo la sesta partita, devo continuare così».
Mastica amaro, invece, Fabio Liverani, tecnico del Cagliari: «Abbiamo fatto una buona gara, siamo però mancati tecnicamente in giocatori che hanno sbagliato troppi passaggi. Arrivavamo bene negli ultimo 20 metri, senza trovare la giocata e l'inventiva di cui avevamo bisogno da qualche giocatore. Non siamo stati scaltri e cattivi negli ultimi 20 metri. Riempiamo poco l'area, non ci arriviamo con le giocate individuali. Gli ultimi 20 metri hanno bisogno anche delle qualità individuali oltre all'organizzazione di squadra. Il Bari non ha fatto pressione, c'era spazio per giocare tecnicamente ma i calciatori più tecnici hanno sbagliato troppo; non siamo riusciti a creare i presupposti per produrre occasioni. Il pericolo più grande erano i nostri errori, il goal ne è l'emblema. Il Bari in manovra non ci ha creato pericolo, abbiamo preso goal su un cambio gioco sbagliato e su una scelta di fuorigioco che non aveva senso. Abbiamo pagato l'episodio, ma la partita è stata buona in fase difensiva».