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Canottaggio, Cristoforo De Palma del Barion vince i Campionati del Mare a 80 anni
L'atleta barese s'impone anche a Bardolino dopo i due argenti conquistati al mondiale in Ungheria
Bari - mercoledì 11 dicembre 2019
Ottant'anni e non sentirli, anzi. Cristoforo De Palma, classe 1939, canottiere del circolo Barion di Bari continua a stupire: ai due argenti al mondiale master di Ungheria, conseguiti a settembre, lo sportivo barese si è confermato al primo posto ai Campionati del Mare disputati a metà ottobre, a Bardolino, in Veneto.
«All'ultima gara, a Bardolino – racconta De Palma al sito della Federazione canottaggio.org – ho vinto facilmente, anche grazie ai secondi di abbuono concessi per l'età. Al singolo si erano iscritti in otto. Ben due categorie in gara, H ed I: c'erano concorrenti anche di dieci anni più giovani di me. Ma per loro non c'è stato nulla da fare, ancora una volta».
Un palmares che sarebbe potuto essere anche più nutrito con i due successi sfuggiti alla World Master Regatta di Ungheria, affrontata a settembre sul lago Velence. «E pensare – continua De Palma – che avrei potuto arrivare primo, se mi avessero iscritto alla categoria giusta, quella riservata agli over 80. Me la sono giocata sino all'ultimo, però, anche se il successo mi è sfuggito agli ultimi metri di gara. Nel doppio, invece, in compagnia del mio amico Paolo Caracciolo, napoletano, ho accettato il secondo posto con serenità: la barca che ha vinto era tirata da un ex olimpionico. Alla fine sono stato premiato assieme a tutti i miei coetanei dalla federazione internazionale: eravamo circa 50, su oltre 3800 partecipanti. C'erano anche altri italiani, da Novara, Varese, Roma. Io, l'unico dalla Puglia, l'unico da Bari».
Un impegno serrato, quello dell'80enne Cristoforo De Palma per mantenersi competitivo ad altissimi livelli L'allenamento comincia di prima mattina, sotto lo sguardo di Mauro De Santis, amico e allenatore: remoergometro o discesa in mare, se la temperatura lo consente, nello specchio d'acqua dinanzi a molo San Nicola. A seguire, una leggera colazione: l'abbrivio giusto per cominciare una giornata che resta intensa, anche a 80 anni. «Lo sport e il canottaggio – spiega De Palma – mi tengono attivo, anche sul lavoro e nelle altre attività giornaliere». Intanto, la sua agenda agonistica si proietta all'Europeo di Monaco di Baviera e al Mondiale in Austria: «Mi piacerebbe rivincere una rassegna iridata – ammette candidamente – Mi è già successo a Groningen, in Olanda, nel doppio. Un equipaggio improvvisato, con un medico pisano. Eravamo a metà dei 1000 metri di percorso, quando mi fa: "Io sono stanco, mi fermo". Gli urlai di tirare con tutto il fiato che avevo in gola. Vincemmo. E fu bellissimo».
«All'ultima gara, a Bardolino – racconta De Palma al sito della Federazione canottaggio.org – ho vinto facilmente, anche grazie ai secondi di abbuono concessi per l'età. Al singolo si erano iscritti in otto. Ben due categorie in gara, H ed I: c'erano concorrenti anche di dieci anni più giovani di me. Ma per loro non c'è stato nulla da fare, ancora una volta».
Un palmares che sarebbe potuto essere anche più nutrito con i due successi sfuggiti alla World Master Regatta di Ungheria, affrontata a settembre sul lago Velence. «E pensare – continua De Palma – che avrei potuto arrivare primo, se mi avessero iscritto alla categoria giusta, quella riservata agli over 80. Me la sono giocata sino all'ultimo, però, anche se il successo mi è sfuggito agli ultimi metri di gara. Nel doppio, invece, in compagnia del mio amico Paolo Caracciolo, napoletano, ho accettato il secondo posto con serenità: la barca che ha vinto era tirata da un ex olimpionico. Alla fine sono stato premiato assieme a tutti i miei coetanei dalla federazione internazionale: eravamo circa 50, su oltre 3800 partecipanti. C'erano anche altri italiani, da Novara, Varese, Roma. Io, l'unico dalla Puglia, l'unico da Bari».
Un impegno serrato, quello dell'80enne Cristoforo De Palma per mantenersi competitivo ad altissimi livelli L'allenamento comincia di prima mattina, sotto lo sguardo di Mauro De Santis, amico e allenatore: remoergometro o discesa in mare, se la temperatura lo consente, nello specchio d'acqua dinanzi a molo San Nicola. A seguire, una leggera colazione: l'abbrivio giusto per cominciare una giornata che resta intensa, anche a 80 anni. «Lo sport e il canottaggio – spiega De Palma – mi tengono attivo, anche sul lavoro e nelle altre attività giornaliere». Intanto, la sua agenda agonistica si proietta all'Europeo di Monaco di Baviera e al Mondiale in Austria: «Mi piacerebbe rivincere una rassegna iridata – ammette candidamente – Mi è già successo a Groningen, in Olanda, nel doppio. Un equipaggio improvvisato, con un medico pisano. Eravamo a metà dei 1000 metri di percorso, quando mi fa: "Io sono stanco, mi fermo". Gli urlai di tirare con tutto il fiato che avevo in gola. Vincemmo. E fu bellissimo».