Calcio
Cheddira va al mondiale: «Un sogno, un onore. Bari è stata fondamentale»
Walo confessa le sue emozioni: «Ho appreso della convocazione dalla tv. Solo un punto di partenza, devo migliorare»
Bari - giovedì 10 novembre 2022
19.18
Da essere un "normale" calciatore di serie C a diventare capocannoniere della serie B con nove goal. Fino alla nazionale e alla convocazione per il mondiale. Il tutto nell'arco di poco più di quattro mesi. È la bellissima storia, di lavoro, perseveranza e resilienza, che potrà raccontare Walid Cheddira, attaccante della SSC Bari, fresco di convocazione con la nazionale del Marocco nella lista dei 26 che voleranno in Qatar per difendere i colori dei "Leoni dell'Altante".
«Un'emozione unica - commenta Cheddira, che i baresi hanno adottato con l'affettuoso nome di "Walino". Arrivare arrivare la massima competizione di questo sport è il sogno di ogni bambino quando inizia a giocare a calcio. È un'emozione strepitosa e un grandissimo onore poter rappresentare la propria nazione in questa competizione».
Insieme a Cheddira, al mondiale è come se ci andasse anche tutta Bari. Una città che lo ha accolto, lo ha sostenuto, ne ha riconosciuto l'impegno e adesso è pronta a salire idealmente su quell'aereo insieme a lui: «Bari è stata fondamentale - dice "Walo". Partire così in una piazza come Bari ha ampliato tutto; è stato molto importante farlo a Bari».
Un traguardo meritato, sudato e raggiunto con pieno merito. Una bella storia di calcio, quella di Cheddira: «Non è frutto del caso, dietro ci sono anni sacrifici e lavoro. So benissimo quello che ho dovuto fare per arrivare fin qui. Sto vivendo un sono e sono consapevole di dirlo, quello che ho fatto è sotto gli occhi di tutti. A inizio stagione non ci pensavo neanche io, però con i risultati che sono venuti fuori è giusto. Dove posso arrivare? Non lo so. Continuerò a lavorare giorno per giorno, quello che sta accadendo adesso è solo un punto di partenza».
E poi, per un ragazzo così non c'è neanche il rischio di montarsi la testa. Le sue parole bastano come "cauzione": «Mi guardo sempre indietro, ricordo sempre da dove vengo perché si rischia di fare il "fenomeno". Vedo tutti i sacrifici fatti per arrivare qui, io sono sempre lo stesso: umiltà e voglia di lavorare. Posso migliorare tanto e dovrà farlo».
Prima di Cheddira c'è stato un altro marocchino biancorosso, Rachid Neqrouz, a calcare il palcoscenico dei mondiali: «Sapevo che aveva fatto molto bene a Bari e che era marocchino come me. Mi ha mandato dei messaggi, è bravo e disponibile. Mi ha fatto piacere sentirlo».
Ha fatto, nel frattempo, il giro dei social il video in cui Cheddira scopre di essere stato convocato per i mondiali seduto sul divano di casa: «Ero in diretta come tutti ad aspettare che uscisse il mio nome, io non sapevo nulla - racconta l'attaccante. Con me c'era Folorunsho e un barese che mi è molto amico ed è venuto a casa con suo figlio».
Ma prima di partire per il Qatar, c'è ancora una partita da affrontare con il Bari, sabato al San Nicola contro l'ostico Sudtirol: «Ci aspetta una partita difficile, contro una squadra tosta e rocciosa. Continueremo a lavorare come fatto tutta la settimana per affrontarli al meglio».
Raccontando della sua prima avventura con il Marocco, l'attaccante biancorosso aggiunge: «In nazionale ci sono persone fantastiche, bravissimi ragazzi intenti a fare tutti in un gruppo che è lì per difendere i colori della nazionale marocchina, bisogna subito sentirsene parte. Loro hanno fatto questo, hanno creato un bellissimo gruppo in cui inserire anche i nuovi».
Ma nella crescita esponenziale di questo calciatore c'è anche un altro gruppo, quello che ha trovato nello spogliatoio del Bari: «I miei compagni sono molto contenti, mi hanno fatto le congratulazioni. È anche merito loro, in campo ci vado con i compagni e senza di loro questi risultati non potevano venire. Sono contento io e sono contenti loro. Il mister ha avuto la sua parte, mi ha dato quella fiducia che fa dare qualcosa in più a un calciatore; io ho cercato di ripagarla, anche l'anno scorso. Ci stiamo riuscendo, continuiamo così».
Croazia, Belgio e Canada: questi saranno gli avversari del Marocco, in un girone che si prospetta di ferro. «Tutte le partite di un mondiale sono difficili, le nazionali hanno dei giocatori strepitosi. Secondo me, la più difficile sarà quella con il Belgio che è molto forte. Daremo il massimo per affrontarli», assicura Cheddira.
«Un'emozione unica - commenta Cheddira, che i baresi hanno adottato con l'affettuoso nome di "Walino". Arrivare arrivare la massima competizione di questo sport è il sogno di ogni bambino quando inizia a giocare a calcio. È un'emozione strepitosa e un grandissimo onore poter rappresentare la propria nazione in questa competizione».
Insieme a Cheddira, al mondiale è come se ci andasse anche tutta Bari. Una città che lo ha accolto, lo ha sostenuto, ne ha riconosciuto l'impegno e adesso è pronta a salire idealmente su quell'aereo insieme a lui: «Bari è stata fondamentale - dice "Walo". Partire così in una piazza come Bari ha ampliato tutto; è stato molto importante farlo a Bari».
Un traguardo meritato, sudato e raggiunto con pieno merito. Una bella storia di calcio, quella di Cheddira: «Non è frutto del caso, dietro ci sono anni sacrifici e lavoro. So benissimo quello che ho dovuto fare per arrivare fin qui. Sto vivendo un sono e sono consapevole di dirlo, quello che ho fatto è sotto gli occhi di tutti. A inizio stagione non ci pensavo neanche io, però con i risultati che sono venuti fuori è giusto. Dove posso arrivare? Non lo so. Continuerò a lavorare giorno per giorno, quello che sta accadendo adesso è solo un punto di partenza».
E poi, per un ragazzo così non c'è neanche il rischio di montarsi la testa. Le sue parole bastano come "cauzione": «Mi guardo sempre indietro, ricordo sempre da dove vengo perché si rischia di fare il "fenomeno". Vedo tutti i sacrifici fatti per arrivare qui, io sono sempre lo stesso: umiltà e voglia di lavorare. Posso migliorare tanto e dovrà farlo».
Prima di Cheddira c'è stato un altro marocchino biancorosso, Rachid Neqrouz, a calcare il palcoscenico dei mondiali: «Sapevo che aveva fatto molto bene a Bari e che era marocchino come me. Mi ha mandato dei messaggi, è bravo e disponibile. Mi ha fatto piacere sentirlo».
Ha fatto, nel frattempo, il giro dei social il video in cui Cheddira scopre di essere stato convocato per i mondiali seduto sul divano di casa: «Ero in diretta come tutti ad aspettare che uscisse il mio nome, io non sapevo nulla - racconta l'attaccante. Con me c'era Folorunsho e un barese che mi è molto amico ed è venuto a casa con suo figlio».
Ma prima di partire per il Qatar, c'è ancora una partita da affrontare con il Bari, sabato al San Nicola contro l'ostico Sudtirol: «Ci aspetta una partita difficile, contro una squadra tosta e rocciosa. Continueremo a lavorare come fatto tutta la settimana per affrontarli al meglio».
Raccontando della sua prima avventura con il Marocco, l'attaccante biancorosso aggiunge: «In nazionale ci sono persone fantastiche, bravissimi ragazzi intenti a fare tutti in un gruppo che è lì per difendere i colori della nazionale marocchina, bisogna subito sentirsene parte. Loro hanno fatto questo, hanno creato un bellissimo gruppo in cui inserire anche i nuovi».
Ma nella crescita esponenziale di questo calciatore c'è anche un altro gruppo, quello che ha trovato nello spogliatoio del Bari: «I miei compagni sono molto contenti, mi hanno fatto le congratulazioni. È anche merito loro, in campo ci vado con i compagni e senza di loro questi risultati non potevano venire. Sono contento io e sono contenti loro. Il mister ha avuto la sua parte, mi ha dato quella fiducia che fa dare qualcosa in più a un calciatore; io ho cercato di ripagarla, anche l'anno scorso. Ci stiamo riuscendo, continuiamo così».
Croazia, Belgio e Canada: questi saranno gli avversari del Marocco, in un girone che si prospetta di ferro. «Tutte le partite di un mondiale sono difficili, le nazionali hanno dei giocatori strepitosi. Secondo me, la più difficile sarà quella con il Belgio che è molto forte. Daremo il massimo per affrontarli», assicura Cheddira.