Calcio
Concreto e vincente. Il Bari ora guarda in alto
I galletti si regalano un successo prezioso con il Cesena e si rilanciano in chiave playoff
Bari - domenica 8 dicembre 2024
0.53
Vittoria doveva essere, e vittoria è stata. Brutto, sporco, cattivo, ma anche cinico e concreto: il Bari finalmente assalta anche di sciabola, e al San Nicola piega 1-0 il Cesena del fresco e gradito ex Michele Mignani, scavalcando i romagnoli in classifica per istallarsi al quarto posto, in attesa che la Cremonese disputi la sua gara nella giornata di oggi.
Non una partita bella, quella dei biancorossi, che però tirano fuori al momento giusto, all'inizio dello sprint di dicembre, quella dose di sana praticità che permette alla squadra di Longo di avere la meglio su un'avversaria compatta, quadrata e particolarmente rognosa. La decide sempre lui, ormai: Dorval segna ancora, di testa al 33', su assist perfetto di Novakovich, a suggellare quello che ormai è uno schema tipico dei galletti sotto la gestione del tecnico piemontese, con il quinto che va a chiudere l'azione sul secondo palo. Il Bari fa quattordici risultati utili di fila, l'esterno franco-algerino fa quattro goal in campionato (il secondo consecutivo, sempre di testa con una grande elevazione nonostante la statura), e adesso si aprono prospettive decisamente più interessanti.
Quella del San Nicola è, però, soprattutto la vittoria di Longo, che azzecca la mossa tattica e batte - di misura ma quanto basta - il dirimpettaio Mignani. Dentro Obaretin come braccetto a sinistra per spostare Mantovani al centro e cancellare dal campo lo spauracchio di Shpendi, l'attaccante dei romagnoli, capocannoniere del campionato, che praticamente non la vede mai. Il centravanti albanese tocca quasi un solo pallone, lo mette anche in fondo al sacco; ma era fuorigioco netto, e quindi non vale.
Certo, va sottolineato anche l'aspetto meno lieto di un Bari insolitamente falloso in fase di costruzione della manovra, con tanti palloni persi (soprattutto nella ripresa) e una sofferenza che poteva essere evitata, cercando di andare a chiudere il discorso con il secondo goal. Se, infatti, Falletti appare in lieve crescita rispetto alla brutta prova di Brescia, non convince stavolta Lasagna, spaesato e fuori dal gioco, nonostante il duro e faticoso lavoro di Novakovich per difendere il pallone e aprire gli spazi con il suo fisico da corazziere. Quella delle poche soluzioni in panchina, poi, rimane una lacuna che - in una situazione di classifica del genere - con il mercato di gennaio bisognerà tentare di colmare a tutti i costi. Sì, perché a corto di fiato Longo manda nella mischia Lella, che il suo lo fa per dare equilibrio accanto all'inesauribile Maita e a un Benali sempre più monumentale al centro del campo, da Sibilli e Favilli arriva un contributo minimo nell'ultimo quarto d'ora di gioco.
I fantasmi del recente passato e delle tante, troppe, rimonte subite nella ripresa si rifanno vivi, ma il Bari concede qualcosa senza correre troppi rischi. Quando Ceesay si fa pericoloso, ci pensa Radunovic a guadagnarsi la pagnotta salvando poco prima della linea. Insomma, un pragmatismo quasi inedito per i biancorossi di Longo, che però potrebbero aver mosso un ulteriore passo nella direzione di una crescita che prevede ancora ampi margini. Già, perché il Bari adesso può alzare gli occhi verso l'alto e scoprirsi nel pieno mezzo della zona playoff, a sbracciare per i quartieri più nobili della classifica e per dare un senso diverso a una stagione che ancora viene presentata da parte tecnica e dirigenza come interlocutoria. Sta di fatto, però, che le prospettive ora iniziano a farsi più che interessanti, e il prossimo test sul campo di un Pisa lanciassimo molto dirà su limiti, possibilità e legittime ambizioni di questo Bari. Ricordando, però, che sarebbe un ennesimo delitto non intervenire con decisione sul mercato invernale per rinforzare un organico che può e deve essere completato per renderlo competitivo fino in fondo.
Non una partita bella, quella dei biancorossi, che però tirano fuori al momento giusto, all'inizio dello sprint di dicembre, quella dose di sana praticità che permette alla squadra di Longo di avere la meglio su un'avversaria compatta, quadrata e particolarmente rognosa. La decide sempre lui, ormai: Dorval segna ancora, di testa al 33', su assist perfetto di Novakovich, a suggellare quello che ormai è uno schema tipico dei galletti sotto la gestione del tecnico piemontese, con il quinto che va a chiudere l'azione sul secondo palo. Il Bari fa quattordici risultati utili di fila, l'esterno franco-algerino fa quattro goal in campionato (il secondo consecutivo, sempre di testa con una grande elevazione nonostante la statura), e adesso si aprono prospettive decisamente più interessanti.
Quella del San Nicola è, però, soprattutto la vittoria di Longo, che azzecca la mossa tattica e batte - di misura ma quanto basta - il dirimpettaio Mignani. Dentro Obaretin come braccetto a sinistra per spostare Mantovani al centro e cancellare dal campo lo spauracchio di Shpendi, l'attaccante dei romagnoli, capocannoniere del campionato, che praticamente non la vede mai. Il centravanti albanese tocca quasi un solo pallone, lo mette anche in fondo al sacco; ma era fuorigioco netto, e quindi non vale.
Certo, va sottolineato anche l'aspetto meno lieto di un Bari insolitamente falloso in fase di costruzione della manovra, con tanti palloni persi (soprattutto nella ripresa) e una sofferenza che poteva essere evitata, cercando di andare a chiudere il discorso con il secondo goal. Se, infatti, Falletti appare in lieve crescita rispetto alla brutta prova di Brescia, non convince stavolta Lasagna, spaesato e fuori dal gioco, nonostante il duro e faticoso lavoro di Novakovich per difendere il pallone e aprire gli spazi con il suo fisico da corazziere. Quella delle poche soluzioni in panchina, poi, rimane una lacuna che - in una situazione di classifica del genere - con il mercato di gennaio bisognerà tentare di colmare a tutti i costi. Sì, perché a corto di fiato Longo manda nella mischia Lella, che il suo lo fa per dare equilibrio accanto all'inesauribile Maita e a un Benali sempre più monumentale al centro del campo, da Sibilli e Favilli arriva un contributo minimo nell'ultimo quarto d'ora di gioco.
I fantasmi del recente passato e delle tante, troppe, rimonte subite nella ripresa si rifanno vivi, ma il Bari concede qualcosa senza correre troppi rischi. Quando Ceesay si fa pericoloso, ci pensa Radunovic a guadagnarsi la pagnotta salvando poco prima della linea. Insomma, un pragmatismo quasi inedito per i biancorossi di Longo, che però potrebbero aver mosso un ulteriore passo nella direzione di una crescita che prevede ancora ampi margini. Già, perché il Bari adesso può alzare gli occhi verso l'alto e scoprirsi nel pieno mezzo della zona playoff, a sbracciare per i quartieri più nobili della classifica e per dare un senso diverso a una stagione che ancora viene presentata da parte tecnica e dirigenza come interlocutoria. Sta di fatto, però, che le prospettive ora iniziano a farsi più che interessanti, e il prossimo test sul campo di un Pisa lanciassimo molto dirà su limiti, possibilità e legittime ambizioni di questo Bari. Ricordando, però, che sarebbe un ennesimo delitto non intervenire con decisione sul mercato invernale per rinforzare un organico che può e deve essere completato per renderlo competitivo fino in fondo.