Locri bari. <span>Foto Ssc Bari </span>
Locri bari. Foto Ssc Bari
Calcio

Dalla crisi al nuovo allungo. Il Bari torna a imporre la regola del 3, campionato finito?

Dopo la sconfitta con la Turris arrivano 2 successi che rilanciano la corsa dei biancorossi verso la C

Due settimane fa si parlava di crisi; con un colpo di teatro il Bari trasforma il primo vero momento di difficoltà del campionato in un nuovo allungo in vetta alla classifica, stavolta forse quello veramente decisivo (+11). I biancorossi tornano a raccogliere la posta piena lontano dal San Nicola imponendo un netto 0-3 al Locri e scacciano, complici gli stop della Turris seconda, un bel po' di nubi che si erano addensate sulla Bari calcistica nell'ultimo mese.

Con la vittoria di Locri e quella interna contro il Marsala i galletti tornano a far valere la regola del 3, come il numero di goal rifilati all'avversario di turno. Bella prova dei ragazzi di Cornacchini in terra di Calabria, a dimostrazione del fatto che la squadra oltre a essere tecnicamente superiore alla concorrenza sa far tesoro dei suoi errori. Il primo tempo, infatti, è stato di quelli tutt'altro che memorabili: manovra lenta, imprecisione negli ultimi 20 metri, qualche rischio di troppo in difesa, Marfella indeciso nelle uscite alte ma provvidenziale al minuto 8' su De Marco e Pozzebon impiegato più nello sfiancare la difesa avversaria che nel cercare di buttarla dentro. Insomma, sembrava la fotocopia delle ultime due trasferte (perse), e invece la domenica si trasforma in un trionfo. La ripresa è di tutt'altra pasta: il difensore-bomber Di Cesare al 5' apre le marcature con un goal da centravanti navigato, spianando la strada a Simeri e Floriano per il definitivo 0-3.

Un successo guadagnato con dosi eguali di pazienza e cinismo da parte della banda Cornacchini. Due settimane fa probabilmente il Bari non l'avrebbe portata a casa; stavolta, invece, tutto è andato secondo i piani, con i biancorossi tornati a imporre la legge del 3.

Dall'altra parte, invece, la Turris si è lentamente squagliata: dopo la vittoria proprio contro il Bari la compagine di Torre del Greco ha perso molti dei suoi riferimenti principali, facendosi travolgere in rimonta sul 5-2 in casa del Messina e interrompendo la striscia di vittorie interne con lo 0-0 impostole dal Marsala al Liguori. Risultato? Al Bari il periodo di "crisi" frutta più delle solite passeggiate sul velluto. Il passaggio dalle Forche caudine torresi ha insegnato ai biancorossi che anche in Serie D i livelli di guardia tecnico-agonistica devono essere sempre massimi. Con 3/4 di campionato ormai passati in cavalleria le squadre avversarie, pur inferiori per valori assoluti, hanno iniziato a prendere le misure ai biancorossi, chiamati a dare il meglio di sé per passare su qualsiasi campo.

Dopo la scalata, ora inizia la discesa, con il traguardo della Serie C ormai in vista. «Finché non c'è la matematica nulla è deciso. La gara la facciamo su noi stessi», ha detto Cornacchini nel post di Locri-Bari, vestendo i panni del pompiere e spegnendo i facili entusiasmi. Dichiarazioni sensate, impostegli dal ruolo, ma è difficile credere che il Bari metta di nuovo tutto in discussione, con appena 10 partite a separare le squadre dalla fine della stagione regolare. Sta di fatto, però, che domenica ci sarà un'altra sfida importante: contro l'Acireale al San Nicola la prima tappa intermedia di quella che si annuncia una lunga volata. In palio la possibilità di salutare la Serie D, confinandola nel cassetto dei ricordi brutti ma formativi.
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