Calcio
FC Bari, parola a Fiamozzi: «Siamo tutti partecipi di questo gruppo»
Il terzino: «A Novara daremo il 100%. Classifica? Non la guardiamo»
Bari - mercoledì 15 novembre 2017
13.12
Le prove non finiscono mai per il Bari, che dopo la convincente vittoria interna contro il Pescara è chiamato a sfatare sabato prossimo a Novara il tabù trasferta che da dieci mesi pesa come un macigno sul groppone della squadra biancorossa, fin da prima dell'insediamento di Fabio Grosso sulla panchina.
Ne parla Riccardo Fiamozzi, che dopo due panchine di fila domenica scorsa si è ripreso il posto da titolare giocando nell'inedito ruolo di terzino sinistro: «Il dato sulle trasferte è alla portata di tutti – esordisce Fiamozzi. Noi cerchiamo sempre di preparare le partite fuori casa come prepariamo quelle interne, senza nessuna differenza. Anche a Novara cercheremo di mettere più del 100% per prendere questa vittoria esterna, che non vale solo per i tre punti ma anche per dare continuità a quanto di buono stiamo facendo tra le mura amiche. Secondo me non c'è un motivo vero che spieghi questa emorragia estera; credo piuttosto che ci serva un episodio che ci faccia andare le cose nella maniera giusta per sbloccarci e portare a casa un risultato importante. Io a Novara vinsi una volta un importante playout di Serie B con il Varese; spero di replicare sabato».
Un tasto su cui batte sempre il mister Fabio Grosso è la continuità all'interno di una stessa partita. Fiamozzi prova a esporre il concetto dal punto di vista del calciatore: « Quello che dice il mister è giusto – ribadisce il terzino. Il nostro lavoro è finalizzato all'essere presenti sempre lungo tutto l'arco della partita, spingere con continuità e stare sul pezzo senza mollare o disunirci nel momento di difficoltà nella partita, quando l'avversario inizia a premere. Quello che, però, ho notato fin dal primo giorno qui a Bari è che la nostra grande forza è l'unione del gruppo: tutti ci sentiamo parte del progetto, come abbiamo fatto vedere domenica quando abbiamo incontrato un avversario forte con tante assenze».
Una partita, quella contro il Pescara, che ha fatto vedere una nuova faccia del Bari, parso nel secondo tempo squadra di caratura superiore alla categoria costringendo anche uno come Zeman a difendersi. Ancora Fiamozzi: «Una vittoria che dà un segnale soprattutto a noi stessi. Tutti possiamo essere protagonisti e dare qualcosa a questo gruppo. Dopo un primo tempo equilibrato in cui ci sono state occasioni da entrambe le parti, nell'intervallo il mister ci ha detto di cambiare la velocità della palla e la velocità delle idee. Infatti, nel secondo tempo abbiamo giocato fin da subito con più aggressività e con tocchi di prima; il risultato si è visto. La classifica? Fa piacere essere lì in alto, perché ti dà motivazioni in più. Il campionato però è ancora molto lungo e gli equilibri sono ancora troppo indefiniti per fare un ragionamento a lungo termine sulla classifica. Come dice il mister, meglio guardarla tra qualche mese e continuare a lavorare».
Il terzino ex Varese, però, non disdegna anche qualche considerazione sul suo rendimento personale, tornato al top nella partita di domenica con lo spostamento sulla sinistra: «Dal punto di vista tecnico e tattico per un terzino destro c'è qualche piccola differenza nel giocare a sinistra, perché cambiano dei movimenti e lo sviluppo del gioco. Dal punto di vista dell'impegno, comunque, per me non cambia nulla: cerco di fare il mio meglio e di mettere a disposizione del gruppo le mie caratteristiche. Mi piace toccare la palla ed essere protagonista della manovra, sia a destra che a sinistra, sia nel 4-3-3 che nel 3-5-3 che nel 3-4-3».
In conclusione, Fiamozzi spende anche qualche parolina d'elogio per il suo giovane compagno Anderson, che nelle due uscite da titolare in questa stagione ha fatto vedere il talento tipico di un olandese e la personalità del veterano, nonostante la giovane età. «Djavan – dice Fiamozzi – è un ragazzo d'oro. Sembra una cosa di poco conto ma è importate anche il fatto che si sia messo subito a disposizione provando a imparare il prima possibile l'italiano per entrare nel vivo della squadra. Ha delle ottime caratteristiche: gamba, velocità, classe e ci darà una grande mano come tutti gli altri del gruppo», le ultime riflessioni di un vero uomo-spogliatoio come Fiamozzi.
Ne parla Riccardo Fiamozzi, che dopo due panchine di fila domenica scorsa si è ripreso il posto da titolare giocando nell'inedito ruolo di terzino sinistro: «Il dato sulle trasferte è alla portata di tutti – esordisce Fiamozzi. Noi cerchiamo sempre di preparare le partite fuori casa come prepariamo quelle interne, senza nessuna differenza. Anche a Novara cercheremo di mettere più del 100% per prendere questa vittoria esterna, che non vale solo per i tre punti ma anche per dare continuità a quanto di buono stiamo facendo tra le mura amiche. Secondo me non c'è un motivo vero che spieghi questa emorragia estera; credo piuttosto che ci serva un episodio che ci faccia andare le cose nella maniera giusta per sbloccarci e portare a casa un risultato importante. Io a Novara vinsi una volta un importante playout di Serie B con il Varese; spero di replicare sabato».
Un tasto su cui batte sempre il mister Fabio Grosso è la continuità all'interno di una stessa partita. Fiamozzi prova a esporre il concetto dal punto di vista del calciatore: « Quello che dice il mister è giusto – ribadisce il terzino. Il nostro lavoro è finalizzato all'essere presenti sempre lungo tutto l'arco della partita, spingere con continuità e stare sul pezzo senza mollare o disunirci nel momento di difficoltà nella partita, quando l'avversario inizia a premere. Quello che, però, ho notato fin dal primo giorno qui a Bari è che la nostra grande forza è l'unione del gruppo: tutti ci sentiamo parte del progetto, come abbiamo fatto vedere domenica quando abbiamo incontrato un avversario forte con tante assenze».
Una partita, quella contro il Pescara, che ha fatto vedere una nuova faccia del Bari, parso nel secondo tempo squadra di caratura superiore alla categoria costringendo anche uno come Zeman a difendersi. Ancora Fiamozzi: «Una vittoria che dà un segnale soprattutto a noi stessi. Tutti possiamo essere protagonisti e dare qualcosa a questo gruppo. Dopo un primo tempo equilibrato in cui ci sono state occasioni da entrambe le parti, nell'intervallo il mister ci ha detto di cambiare la velocità della palla e la velocità delle idee. Infatti, nel secondo tempo abbiamo giocato fin da subito con più aggressività e con tocchi di prima; il risultato si è visto. La classifica? Fa piacere essere lì in alto, perché ti dà motivazioni in più. Il campionato però è ancora molto lungo e gli equilibri sono ancora troppo indefiniti per fare un ragionamento a lungo termine sulla classifica. Come dice il mister, meglio guardarla tra qualche mese e continuare a lavorare».
Il terzino ex Varese, però, non disdegna anche qualche considerazione sul suo rendimento personale, tornato al top nella partita di domenica con lo spostamento sulla sinistra: «Dal punto di vista tecnico e tattico per un terzino destro c'è qualche piccola differenza nel giocare a sinistra, perché cambiano dei movimenti e lo sviluppo del gioco. Dal punto di vista dell'impegno, comunque, per me non cambia nulla: cerco di fare il mio meglio e di mettere a disposizione del gruppo le mie caratteristiche. Mi piace toccare la palla ed essere protagonista della manovra, sia a destra che a sinistra, sia nel 4-3-3 che nel 3-5-3 che nel 3-4-3».
In conclusione, Fiamozzi spende anche qualche parolina d'elogio per il suo giovane compagno Anderson, che nelle due uscite da titolare in questa stagione ha fatto vedere il talento tipico di un olandese e la personalità del veterano, nonostante la giovane età. «Djavan – dice Fiamozzi – è un ragazzo d'oro. Sembra una cosa di poco conto ma è importate anche il fatto che si sia messo subito a disposizione provando a imparare il prima possibile l'italiano per entrare nel vivo della squadra. Ha delle ottime caratteristiche: gamba, velocità, classe e ci darà una grande mano come tutti gli altri del gruppo», le ultime riflessioni di un vero uomo-spogliatoio come Fiamozzi.