Calcio
FC Bari, parola a Iocolano: «Il gruppo è sereno. Tramutiamo i fischi in applausi»
Il centrocampista biancorosso nella conferenza di metà settimana: «Pescara? Una delle partite più dure della stagione»
Bari - mercoledì 11 aprile 2018
15.46
Non c'è tempo per il Bari di leccarsi le ferite dopo il deludente pareggio interno di sabato scorso contro la Salernitana. Il calendario scorre veloce e fra tre giorni è già ora di tornare in campo per affrontare il Pescara, in una delle otto finali che separano i biancorossi dall'obiettivo playoff.
Ne ha parlato stamattina il centrocampista biancorosso Simone Iocolano, che ha preso la parola davanti ai microfoni della sala stampa del San Nicola: «Dopo il pareggio di sabato ci siamo ritrovati carichi, perché sappiamo che ci aspetta una partita difficile, contro una delle tre retrocesse dalla A e che quindi possiede valori importanti».
Dopo un percorso difficile, di recente il Pescara ha cambiato allenatore: fuori Zeman e dentro Bepi Pillon, ex Bari. «Io – dice Iocolano – ho lavorato con lui nel mio ultimo periodo ad Alessandria. È bravo ed ha tanta esperienza. Troveremo di fronte una squadra che ci aspetterà per poi ripartire; uno schema che applicano molto bene. Ecco perché dico che sabato sarà una delle partite più dure della stagione».
D'obbligo, però, è anche uno sguardo retrospettivo sull'ultima partita, che ha lasciato un retrogusto amaro alla piazza, soprattutto dopo una prestazione dai due volti. «Non so dare una spiegazione al calo che abbiamo avuto nella ripresa - ammette il 23 del Bari. Purtroppo nel calcio esistono queste situazioni e la cosa più importante è riuscire a capire da dove nascono gli errori, cercando di porvi rimedio e conservando le cose migliori che abbiamo fatto vedere. Il gruppo è sereno, e questo è l'aspetto più importante se si vuole che le cose funzionino. I fischi a fine partita? Il disappunto dei tuoi tifosi non fa mai piacere, però bisogna sempre prenderlo in maniera positiva e cercare di fare meglio per poi guadagnarsi gli applausi».
Per lui una stagione (la prima in B) contraddistinta da un impiego intermittente, ma quando Grosso l'ha chiamato in causa Iocolano si è sempre fatto trovare pronto, risultando ogni volta fra i migliori in campo. «Mi sono sempre allenato con la speranza, settimana dopo settimana, che arrivasse il mio turno. Questo mi ha permesso di farmi trovare pronto quando il mister ha deciso di puntare su di me. Mi fa piacere aver contribuito in campo a una striscia positiva di risultati, perché vuol dire che dietro c'è un grande lavoro. Non mi sono mai fatto troppe domande, anche perché dal mister ho sempre avuto la possibilità di allenarmi come tutti gli altri, facendomi sentire parte integrante del gruppo anche nei momenti in cui mi ha visto più giù. Il mio primo anno di Serie B? Lo sto affrontando bene, da ultimo arrivato – dice Iocolano col sorriso – mettendoci la massima umiltà possibile e cercando di dare tutto quello che ho per non farmi scappare questa opportunità nella mia carriera. Nei miei primi anni in C non ho sfruttato a pieno le mie qualità; poi pian piano sono riuscito a costruire un mio stile di gioco. Ho perso due campionati in finale e mi sono trovato spesso in situazioni societarie anomale, ma ho comunque sempre rispettato il mio contratto. Fino alla grande opportunità datami dal Bari».
Con il riccioluto centrocampista torinese in campo, il Bari sembra sempre una squadra più verticale, capace di accelerare la manovra e sbucare alle spalle della difesa avversaria, sfruttando la grande duttilità del suo jolly. «Il mister vuole che si giochi in verticale quando c'è la possibilità, occupando lo spazio davanti in modo tale da essere pericolosi in fase offensiva», spiega Iocolano, che parlando del tanto agognato salto di qualità mancato dal Bari aggiunge: «Non è vero che non riusciamo a sfruttare le occasioni che ci capitano in campionato. Basti pensare che nelle ultime dieci partite abbiamo perso solo una volta; due mesi fa tutti ci avrebbero messo la firma. È vero che abbiamo perso qualche punto, ma ci sono state anche vittorie in partite che non meritavamo di vincere. Dispiace non approfittare delle situazioni, però è questo il bello del calcio».
Infine una riflessione sulla classifica: ««Il Bari ha fatto i punti che si merita; i conti si faranno a fine anno. Ci sono ancora tante partite e tanti scontri diretti da giocare; chi è più lucido e avrà più voglia di fare qualcosa di importante vincerà le partite che contano».
Ne ha parlato stamattina il centrocampista biancorosso Simone Iocolano, che ha preso la parola davanti ai microfoni della sala stampa del San Nicola: «Dopo il pareggio di sabato ci siamo ritrovati carichi, perché sappiamo che ci aspetta una partita difficile, contro una delle tre retrocesse dalla A e che quindi possiede valori importanti».
Dopo un percorso difficile, di recente il Pescara ha cambiato allenatore: fuori Zeman e dentro Bepi Pillon, ex Bari. «Io – dice Iocolano – ho lavorato con lui nel mio ultimo periodo ad Alessandria. È bravo ed ha tanta esperienza. Troveremo di fronte una squadra che ci aspetterà per poi ripartire; uno schema che applicano molto bene. Ecco perché dico che sabato sarà una delle partite più dure della stagione».
D'obbligo, però, è anche uno sguardo retrospettivo sull'ultima partita, che ha lasciato un retrogusto amaro alla piazza, soprattutto dopo una prestazione dai due volti. «Non so dare una spiegazione al calo che abbiamo avuto nella ripresa - ammette il 23 del Bari. Purtroppo nel calcio esistono queste situazioni e la cosa più importante è riuscire a capire da dove nascono gli errori, cercando di porvi rimedio e conservando le cose migliori che abbiamo fatto vedere. Il gruppo è sereno, e questo è l'aspetto più importante se si vuole che le cose funzionino. I fischi a fine partita? Il disappunto dei tuoi tifosi non fa mai piacere, però bisogna sempre prenderlo in maniera positiva e cercare di fare meglio per poi guadagnarsi gli applausi».
Per lui una stagione (la prima in B) contraddistinta da un impiego intermittente, ma quando Grosso l'ha chiamato in causa Iocolano si è sempre fatto trovare pronto, risultando ogni volta fra i migliori in campo. «Mi sono sempre allenato con la speranza, settimana dopo settimana, che arrivasse il mio turno. Questo mi ha permesso di farmi trovare pronto quando il mister ha deciso di puntare su di me. Mi fa piacere aver contribuito in campo a una striscia positiva di risultati, perché vuol dire che dietro c'è un grande lavoro. Non mi sono mai fatto troppe domande, anche perché dal mister ho sempre avuto la possibilità di allenarmi come tutti gli altri, facendomi sentire parte integrante del gruppo anche nei momenti in cui mi ha visto più giù. Il mio primo anno di Serie B? Lo sto affrontando bene, da ultimo arrivato – dice Iocolano col sorriso – mettendoci la massima umiltà possibile e cercando di dare tutto quello che ho per non farmi scappare questa opportunità nella mia carriera. Nei miei primi anni in C non ho sfruttato a pieno le mie qualità; poi pian piano sono riuscito a costruire un mio stile di gioco. Ho perso due campionati in finale e mi sono trovato spesso in situazioni societarie anomale, ma ho comunque sempre rispettato il mio contratto. Fino alla grande opportunità datami dal Bari».
Con il riccioluto centrocampista torinese in campo, il Bari sembra sempre una squadra più verticale, capace di accelerare la manovra e sbucare alle spalle della difesa avversaria, sfruttando la grande duttilità del suo jolly. «Il mister vuole che si giochi in verticale quando c'è la possibilità, occupando lo spazio davanti in modo tale da essere pericolosi in fase offensiva», spiega Iocolano, che parlando del tanto agognato salto di qualità mancato dal Bari aggiunge: «Non è vero che non riusciamo a sfruttare le occasioni che ci capitano in campionato. Basti pensare che nelle ultime dieci partite abbiamo perso solo una volta; due mesi fa tutti ci avrebbero messo la firma. È vero che abbiamo perso qualche punto, ma ci sono state anche vittorie in partite che non meritavamo di vincere. Dispiace non approfittare delle situazioni, però è questo il bello del calcio».
Infine una riflessione sulla classifica: ««Il Bari ha fatto i punti che si merita; i conti si faranno a fine anno. Ci sono ancora tante partite e tanti scontri diretti da giocare; chi è più lucido e avrà più voglia di fare qualcosa di importante vincerà le partite che contano».