Calcio
Iachini si presenta: «Mio nonno era barese, qui piazza da A»
Prima conferenza stampa del tecnico del Bari
Bari - venerdì 9 febbraio 2024
13.52
Beppe Iachini da Ascoli si è presentato questa mattina, 9 febbraio, al popolo biancorosso. Il neo-tecnico del Bari ha tenuto la sua prima conferenza stampa nella pancia del San Nicola, sviscerando tanti temi, sollecitato dalle domande dei giornalisti presenti. Alla vigilia di Bari-Lecco tutto sembra pronto per provare a dare battaglia in campo. Con lui il presidente Luigi De Laurentiis ed il ds Ciro Polito.
Noi proviamo a riassumere le dichiarazioni dell'allenatore cercando di spacchettarle argomento per argomento con un cenno all'introduzione di LDL e Polito.
DE LAURENTIIS
«Finale l'abbiamo spesso citata perché è stata una botta. Avevamo deciso di continuare con Mignani, per non ripetere errore fatto con Cornacchini. Capitolo Cheddira, Caprile, Folo: febbre da serie A per loro, da giovani è così. Se Folo avesse segnato col Cagliari non credo avrebbe dato fastidio alla piazza la proprietà del Napoli. Sono arrivati Menez, Diaw che si sono rotti. Abbiamo poi capito che Mignani era afflitto e non era lo stesso e lo abbiamo esonerato. Arriva Marino e si rompe Maiello, fondamentale per noi. Attraverso difficoltà capiamo che abbiamo sbagliato e nel momento di maggiore difficoltà siamo andati a trovare un allenatore con le palle, un top, con impegno importante economico con contratto sino al 2025. Noi non ci arrendiamo, non molliamo».
POLITO
«Iachini scelta pensata e strapensata. Su Marino prendo le mie responsabilità. In parte era riuscito a portare gioco propositivo, poi siamo andati scemando».
IACHINI
«LDL e il ds hanno insistito tanto per essere qui. Ho accettato con entusiasmo per due motivi: una piazza che possa programmare un percorso da serie A. Con aiuto nostra gente ci possono essere risultati. Mio nonno poi era barese ed è andato ad Ascoli a 16 anni. Quindi ho un legame particolare, essendo cresciuto con lui. Da piccolo mi diceva Forza Bari sempre. Mi auguro che tifosi e stampa ci siano vicini. I nostri avversari sono quelli che non hanno il galletto nel petto. Mi ritengo allenatore di campo, cercando di capire in fretta quale sia vestito migliore. Sono uomo di campo e sono grato per essere qui».
«Stiamo lavorando da 3 giorni, capiamo come a livello tattico schierarci. A Palermo cambiai abito tattico perchè Dybala si infortunò. Vedremo cosa fare a Bari. Entusiasmo e verve si allenano durante la settimana».
«Mi è capitato di arrivare a Palermo a settembre, Brescia ottobre e Genova con la Samp a novembre ed abbiamo vinto campionato. Non so quanto tempo ci metteremo ad arrivare a ciò che voglio. Noi lavoriamo, una partita per volta».
«Mi avevano chiamato anche in A, ma se non vedo programmazione non vado. Mi è capitato di vincere con vari moduli. Bisogna poi andare in campo con squadra vera e qui sto lavorando a soluzioni tattiche che si adattino alle caratteristiche che hanno i calciatori. La B ti aspetta, puoi fare 3 o 4 vittorie e cambia tutto».
«Il Lecco non è una squadra facile anche se a gennaio ha cambiato tanto. Squadra da prendere con giusta attenzione, come se giocassimo con l'Inter. Dobbiamo loro grande rispetto e chi subentrerà deve entrare con la giusta attenzione. Non ci sono titolari, si gioca in 16 e per questo lavoro a coppie durante la settimana. Non esiste un undici titolare. Cambiare modulo? Fatemi vedere come va oggi in allenamento».
Noi proviamo a riassumere le dichiarazioni dell'allenatore cercando di spacchettarle argomento per argomento con un cenno all'introduzione di LDL e Polito.
DE LAURENTIIS
«Finale l'abbiamo spesso citata perché è stata una botta. Avevamo deciso di continuare con Mignani, per non ripetere errore fatto con Cornacchini. Capitolo Cheddira, Caprile, Folo: febbre da serie A per loro, da giovani è così. Se Folo avesse segnato col Cagliari non credo avrebbe dato fastidio alla piazza la proprietà del Napoli. Sono arrivati Menez, Diaw che si sono rotti. Abbiamo poi capito che Mignani era afflitto e non era lo stesso e lo abbiamo esonerato. Arriva Marino e si rompe Maiello, fondamentale per noi. Attraverso difficoltà capiamo che abbiamo sbagliato e nel momento di maggiore difficoltà siamo andati a trovare un allenatore con le palle, un top, con impegno importante economico con contratto sino al 2025. Noi non ci arrendiamo, non molliamo».
POLITO
«Iachini scelta pensata e strapensata. Su Marino prendo le mie responsabilità. In parte era riuscito a portare gioco propositivo, poi siamo andati scemando».
IACHINI
«LDL e il ds hanno insistito tanto per essere qui. Ho accettato con entusiasmo per due motivi: una piazza che possa programmare un percorso da serie A. Con aiuto nostra gente ci possono essere risultati. Mio nonno poi era barese ed è andato ad Ascoli a 16 anni. Quindi ho un legame particolare, essendo cresciuto con lui. Da piccolo mi diceva Forza Bari sempre. Mi auguro che tifosi e stampa ci siano vicini. I nostri avversari sono quelli che non hanno il galletto nel petto. Mi ritengo allenatore di campo, cercando di capire in fretta quale sia vestito migliore. Sono uomo di campo e sono grato per essere qui».
«Stiamo lavorando da 3 giorni, capiamo come a livello tattico schierarci. A Palermo cambiai abito tattico perchè Dybala si infortunò. Vedremo cosa fare a Bari. Entusiasmo e verve si allenano durante la settimana».
«Mi è capitato di arrivare a Palermo a settembre, Brescia ottobre e Genova con la Samp a novembre ed abbiamo vinto campionato. Non so quanto tempo ci metteremo ad arrivare a ciò che voglio. Noi lavoriamo, una partita per volta».
«Mi avevano chiamato anche in A, ma se non vedo programmazione non vado. Mi è capitato di vincere con vari moduli. Bisogna poi andare in campo con squadra vera e qui sto lavorando a soluzioni tattiche che si adattino alle caratteristiche che hanno i calciatori. La B ti aspetta, puoi fare 3 o 4 vittorie e cambia tutto».
«Il Lecco non è una squadra facile anche se a gennaio ha cambiato tanto. Squadra da prendere con giusta attenzione, come se giocassimo con l'Inter. Dobbiamo loro grande rispetto e chi subentrerà deve entrare con la giusta attenzione. Non ci sono titolari, si gioca in 16 e per questo lavoro a coppie durante la settimana. Non esiste un undici titolare. Cambiare modulo? Fatemi vedere come va oggi in allenamento».