Calcio
Il Bari "bis" vince e (finalmente) convince. Con la Ternana una sfida-verità
Ottima prestazione dei biancorossi a Potenza. Un successo da dedicare al condottiero Auteri "appiedato" dal Covid
Bari - giovedì 12 novembre 2020
0.25
Il Bari più bello nel momento, fin qui, più difficile della stagione. La vittoria 1-4 di Potenza nel turno infrasettimanale è una vera iniezione di fiducia, per diversi motivi. A cominciare da quello dell'assenza di mister Gaetano Auteri, fermato a casa dopo essere risultato positivo al Covid-19 («Sta bene, è un leone in gabbia», ha detto il diesse Giancarlo Romairone nel post gara): poteva essere un duro colpo da assorbire, andare in campo senza il proprio timoniere alla guida, e invece i biancorossi hanno offerto la migliore prova del loro campionato, forse anche caricati dalla situazione estremamente complessa.
Veloce, brillante, intenso e concreto al massimo. Il Bari visto al Viviani è probabilmente l'estrinsecazione perfetta del concetto di calcio per cui Auteri è stato chiamato in estate a sedersi sulla panchina più rovente dell'intera serie C. E dire, poi, che questa prestazione vincente e (finalmente) convincente è arrivata al netto di tante assenze, alcune per necessità, altre per scelta tecnica. Antenucci è stato risparmiato dopo la botta presa domenica scorsa con la Juve Stabia; spazio allora al giovane Candellone, attaccante atipico che più per il goal vive per lo spirito di sacrificio. L'assist servito a Ciofani (redivivo, una super notizia visto il valore del calciatore) per lo 0-3 parziale è l'espressione massima di quello che dà questo ragazzo alla squadra, pur arrivando poco quanto nulla davanti alla porta.
La palma del migliore in campo, però, se la prende Manuel Marras. Fra la fine del primo e l'inizio del secondo tempo mette a segno i primi due goal del del suo campionato, e di fatto spacca la partita. La rete dello 0-1, in particolare, è preziosissima ai fini del risultato, perché dopo 20' iniziali di dominio Bari (palo di D'Ursi, impreciso ma comunque in crescita), il Potenza stava alzando la testa (provvidenziale il salvataggio "in società" sulla linea di Perrotta e Semenzato su Condon). A rimettere le cose in ordine arriva la rete del folletto con il numero 10, che raccoglie un pallone vagante dopo il colpo di testa di Candellone e la scaraventa in rete dal limite dell'area piccola. Un goal da opportunista il primo, una rete da vero fantasista la seconda: Maita inventa al limite, Marras si beve Viteritti e scarica alle spalle di Marchegiani facendosi aiutare dalla benevola traversa.
Tutto bellissimo: Ciofani ci mette il punto esclamativo poco dopo e il più sembra fatto. Anche davanti al generoso rigore concesso al Potenza (ingenuo Semenzato ad "abbracciare" Spedalieri in area, ma di contatti del genere se ne vedono a decine) e trasformato da Cianci, il Bari non si è disunito, arrivando a servire il poker con il neo entrato Simeri, a conclusione di un bel triangolo con il solito Marras. Il secondo tempo perfetto dei galletti si compie con la marcatura dell'idolo dei tifosi, il guerriero mai domo tornato dopo «Tre mesi di purgatorio» (parole sue); tutti contenti.
E, chissà, che l'esperienza del turnover visto a Potenza non possa dare ad Auteri spunti per rivedere gerarchie che sembravano consolidate. De Risio a centrocampo in coppia con Maita pare essere una garanzia: i due si conoscono dai tempi di Catanzaro, e lì in mezzo garantiscono quantità e geometrie semplici ma efficaci, quelle che ci vogliono nel 3-4-3. Per una volta, il Bari ha dato l'impressione di non essere in difficoltà a centrocampo, pur trovandosi di fatto in inferiorità numerica davanti all'assetto a tre del Potenza di Capuano.
In difesa strappa applausi sul centrosinistra Perrotta: prestazione super, anche responsabilizzato dalla fascia di capitano. Sabbione si riprende la maglia dopo la brutta prova di Foggia, Celiento si conferma ormai un punto fermo della retroguardia. Unica menzione di demerito per Semenzato: salva un goal fatto, provoca un rigore evitabile ma sulla fascia sinistra non spinge quasi mai.
Insomma, fra domenica scorsa e oggi il Bari ha già dimostrato una netta crescita, offrendo argomenti validi a chi sostiene che la figuraccia di Foggia sia stato solo un episodio negativo. Ora, però, c'è la prova del nove: al San Nicola domenica prossima arriva la Ternana, squadra temibile, completa e ben allenata da Lucarelli. Le fere guardano i galletti dall'alto in basso, con quattro punti di vantaggio ma una partita in più. Vincere significherebbe dare una prima spallata alle avversarie e mettere la stagione sul binario migliore; non vincere, invece, sarebbe un pesante ostacolo fra le ruote delle ambizioni di un Bari che ha - finalmente - tutto per spiccare il volo.
Veloce, brillante, intenso e concreto al massimo. Il Bari visto al Viviani è probabilmente l'estrinsecazione perfetta del concetto di calcio per cui Auteri è stato chiamato in estate a sedersi sulla panchina più rovente dell'intera serie C. E dire, poi, che questa prestazione vincente e (finalmente) convincente è arrivata al netto di tante assenze, alcune per necessità, altre per scelta tecnica. Antenucci è stato risparmiato dopo la botta presa domenica scorsa con la Juve Stabia; spazio allora al giovane Candellone, attaccante atipico che più per il goal vive per lo spirito di sacrificio. L'assist servito a Ciofani (redivivo, una super notizia visto il valore del calciatore) per lo 0-3 parziale è l'espressione massima di quello che dà questo ragazzo alla squadra, pur arrivando poco quanto nulla davanti alla porta.
La palma del migliore in campo, però, se la prende Manuel Marras. Fra la fine del primo e l'inizio del secondo tempo mette a segno i primi due goal del del suo campionato, e di fatto spacca la partita. La rete dello 0-1, in particolare, è preziosissima ai fini del risultato, perché dopo 20' iniziali di dominio Bari (palo di D'Ursi, impreciso ma comunque in crescita), il Potenza stava alzando la testa (provvidenziale il salvataggio "in società" sulla linea di Perrotta e Semenzato su Condon). A rimettere le cose in ordine arriva la rete del folletto con il numero 10, che raccoglie un pallone vagante dopo il colpo di testa di Candellone e la scaraventa in rete dal limite dell'area piccola. Un goal da opportunista il primo, una rete da vero fantasista la seconda: Maita inventa al limite, Marras si beve Viteritti e scarica alle spalle di Marchegiani facendosi aiutare dalla benevola traversa.
Tutto bellissimo: Ciofani ci mette il punto esclamativo poco dopo e il più sembra fatto. Anche davanti al generoso rigore concesso al Potenza (ingenuo Semenzato ad "abbracciare" Spedalieri in area, ma di contatti del genere se ne vedono a decine) e trasformato da Cianci, il Bari non si è disunito, arrivando a servire il poker con il neo entrato Simeri, a conclusione di un bel triangolo con il solito Marras. Il secondo tempo perfetto dei galletti si compie con la marcatura dell'idolo dei tifosi, il guerriero mai domo tornato dopo «Tre mesi di purgatorio» (parole sue); tutti contenti.
E, chissà, che l'esperienza del turnover visto a Potenza non possa dare ad Auteri spunti per rivedere gerarchie che sembravano consolidate. De Risio a centrocampo in coppia con Maita pare essere una garanzia: i due si conoscono dai tempi di Catanzaro, e lì in mezzo garantiscono quantità e geometrie semplici ma efficaci, quelle che ci vogliono nel 3-4-3. Per una volta, il Bari ha dato l'impressione di non essere in difficoltà a centrocampo, pur trovandosi di fatto in inferiorità numerica davanti all'assetto a tre del Potenza di Capuano.
In difesa strappa applausi sul centrosinistra Perrotta: prestazione super, anche responsabilizzato dalla fascia di capitano. Sabbione si riprende la maglia dopo la brutta prova di Foggia, Celiento si conferma ormai un punto fermo della retroguardia. Unica menzione di demerito per Semenzato: salva un goal fatto, provoca un rigore evitabile ma sulla fascia sinistra non spinge quasi mai.
Insomma, fra domenica scorsa e oggi il Bari ha già dimostrato una netta crescita, offrendo argomenti validi a chi sostiene che la figuraccia di Foggia sia stato solo un episodio negativo. Ora, però, c'è la prova del nove: al San Nicola domenica prossima arriva la Ternana, squadra temibile, completa e ben allenata da Lucarelli. Le fere guardano i galletti dall'alto in basso, con quattro punti di vantaggio ma una partita in più. Vincere significherebbe dare una prima spallata alle avversarie e mettere la stagione sul binario migliore; non vincere, invece, sarebbe un pesante ostacolo fra le ruote delle ambizioni di un Bari che ha - finalmente - tutto per spiccare il volo.