Calcio
Il Bari festeggia la promozione, De Laurentiis: «Nostro regalo a una città ferita»
Il presidente: «Malumori? Solo ricostruzioni assai fantasiose». Decaro: «Vincere il campionato è sempre un'impresa»
Bari - giovedì 18 aprile 2019
18.37
Il Bari saluta la Serie D: con il successo per 0-1 sul campo del Troina arriva la matematica promozione in Serie C, alla fine di un campionato dominato dalla prima all'ultima giornata. «Ce l'abbiamo fatta. È stata dura, abbiamo faticato, ma ci abbiamo creduto e ce lo siamo meritati - commenta dagli Stati Uniti il presidente dalla SSC Bari Luigi De Laurentiis. Tutti. Lo ha meritato lo staff per il lavoro eccellente fatto con un gruppo nuovo, costruito in pochissimo tempo. Lo ha meritato ogni componente di questa squadra che ha messo da parte gli obiettivi personali, per mettersi a disposizione del gruppo, di questo progetto e della società. Lo hanno meritato tutti i dirigenti e i collaboratori che ogni giorno, da quando è iniziata questa avventura, hanno lavorato dietro le quinte per raggiungere questo obiettivo. Lo hanno meritato la città e i tifosi che in questi mesi non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto, con numeri che ci farebbero essere una delle prime cinque piazze della serie B per presenze allo stadio. E ci tengo a ribadire questo concetto proprio oggi, perché nelle ultime ore ho letto delle ricostruzioni assai fantasiose su miei ipotetici malumori in merito. Ma oggi non è la giornata per rispondere a chi evidentemente non ha a cuore il futuro e il bene della città e dei tifosi. Ci sarà tempo più avanti per farlo. Oggi è un giorno di festa. Questa promozione è il nostro regalo a una città e una tifoseria ferita che meritavano di tornare nel calcio professionistico nel minor tempo possibile. Abbiamo tagliato il traguardo lontano da casa, ma non importa. Adesso inizia la marcia di avvicinamento alla nostra festa. Aspetto tutti i tifosi al San Nicola per Bari-Rotonda: sarà la nostra giornata biancorossa. Sarà la nostra prima festa insieme».
Esulta anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, che su Facebook scrive: «C'è chi dice: era scontato. C'è chi dice: era semplice. Io non la penso così. Vincere un campionato, qualunque esso sia, con due giornate di anticipo, è un'impresa. Per nulla scontata, per nulla semplice. Ve le ricordate quelle giornate di luglio? Ve le ricordate le lacrime di tanti tifosi, durante quell'afoso pomeriggio allo stadio della Vittoria? Ve la ricordate la paura? La solita paura che qualcosa, ancora una volta, potesse andare storto? E ve li ricordate i presagi di sventura? "La serie D è un inferno, potremmo restarci per anni", dicevano. Ve li ricordate i personaggi ambigui che volevano mettere le mani sulla nostra squadra? Ebbene, oggi possiamo dire che quelle lacrime, quella paura, quei presagi e quei personaggi, sono un lontano ricordo. No, il Bari non ha vinto la Champions, ha solo fatto il suo dovere è vero. Ha rispettato il suo blasone e ha faticosamente cominciato il percorso per ritornare lì dove merita di essere. Ma centrare la promozione al primo anno, da capolista dalla prima all'ultima giornata, è stata una piccola impresa. Basta del resto guardarsi intorno. Alcune delle altre "nobili decadute" come Avellino e Modena, che avevano condiviso con il Bari quel destino infausto, oggi fanno molta fatica a risalire nel calcio professionistico. Sono felice, dunque, per questo risultato. E a nome di tutti i tifosi baresi ringrazio la famiglia De Laurentiis che ha creduto in questa impresa e, diciamolo, in questa città. Ringrazio lo staff, l'allenatore, i calciatori e i tantissimi tifosi che hanno supportato la squadra, sia in trasferta, sia in casa, facendo registrare spesso una quota spettatori superiore a quella di alcuni stadi della massima serie. Ci accontentiamo? Per niente. Per noi tifosi il posto del Bari è la serie A. Ma anche il più lungo e difficile dei viaggi comincia col primo passo. E oggi possiamo dire che il primo passo è stato fatto alla grande. Forza Bari, sempre».
Esulta anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, che su Facebook scrive: «C'è chi dice: era scontato. C'è chi dice: era semplice. Io non la penso così. Vincere un campionato, qualunque esso sia, con due giornate di anticipo, è un'impresa. Per nulla scontata, per nulla semplice. Ve le ricordate quelle giornate di luglio? Ve le ricordate le lacrime di tanti tifosi, durante quell'afoso pomeriggio allo stadio della Vittoria? Ve la ricordate la paura? La solita paura che qualcosa, ancora una volta, potesse andare storto? E ve li ricordate i presagi di sventura? "La serie D è un inferno, potremmo restarci per anni", dicevano. Ve li ricordate i personaggi ambigui che volevano mettere le mani sulla nostra squadra? Ebbene, oggi possiamo dire che quelle lacrime, quella paura, quei presagi e quei personaggi, sono un lontano ricordo. No, il Bari non ha vinto la Champions, ha solo fatto il suo dovere è vero. Ha rispettato il suo blasone e ha faticosamente cominciato il percorso per ritornare lì dove merita di essere. Ma centrare la promozione al primo anno, da capolista dalla prima all'ultima giornata, è stata una piccola impresa. Basta del resto guardarsi intorno. Alcune delle altre "nobili decadute" come Avellino e Modena, che avevano condiviso con il Bari quel destino infausto, oggi fanno molta fatica a risalire nel calcio professionistico. Sono felice, dunque, per questo risultato. E a nome di tutti i tifosi baresi ringrazio la famiglia De Laurentiis che ha creduto in questa impresa e, diciamolo, in questa città. Ringrazio lo staff, l'allenatore, i calciatori e i tantissimi tifosi che hanno supportato la squadra, sia in trasferta, sia in casa, facendo registrare spesso una quota spettatori superiore a quella di alcuni stadi della massima serie. Ci accontentiamo? Per niente. Per noi tifosi il posto del Bari è la serie A. Ma anche il più lungo e difficile dei viaggi comincia col primo passo. E oggi possiamo dire che il primo passo è stato fatto alla grande. Forza Bari, sempre».