Calcio
Il Bari frena, la altre allungano. Si complica la corsa playoff
Dopo il terzo pareggio consecutivo la squadra di Grosso vede allontanarsi le rivali e si fa superare dal Perugia
Bari - mercoledì 18 aprile 2018
9.30
Tre pareggi consecutivi per chi lotta con l'obiettivo di andare in Seria A sono troppi, soprattutto se inanellati a poche giornate dalla fine. Il Bari si ferma ancora, stavolta in casa, impattando 1-1 contro il Novara. Una partita che nel primo tempo ha rischiato di assumere i toni dell'umiliazione per un Bari brutto e inconcludente. L'unico torto del Novara è stato trovare la rete solo al 45' con l'ex Puscas, già pericoloso in almeno un paio di grosse occasioni in precedenza. Al Bari e a Fabio Grosso va dato atto di non essersi arresi, di essere rientrati nella ripresa con un altro piglio e di averla rimessa in piedi con il doppio jolly dalla panchina Brienza-Floro, che hanno confezionato la rete del definitivo pari.
Una stranissima costante della stagione biancorossa. Il Bari di Fabio Grosso ha, fin dall'inizio del campionato, mostrato di essere molto più a suo agio quando si è trovato a rimontare dei risultati sfavorevoli (la partita contro il Cittadella in casa e le due contro l'Avellino sono solo gli esempi più eclatanti) rispetto a quando ha dovuto gestire la più comoda posizione del vantaggio, subendo goal brucianti spesso oltre il 90' (Pescara è solo l'ultima di una serie).
Il perché non è stato mai veramente possibile capirlo. Con il suo glorioso passato di terzino a tutta fascia dai piedi buoni Grosso ha sempre accuratamente dribblato questo genere di domande, lasciando intendere che la squadra scenda in campo per affrontare ogni partita con fiducia, salvo poi inciampare in evitabili trappoloni. Un autoimposto ostacolo di carattere mentale, ancorché tecnico, in cui vanno rintracciate le cause del mancato salto di qualità che sembrava nelle potenzialità della squadra e che a questo punto difficilmente arriverà.
Con questo non si vuole assolutamente sminuire la portata dell'intero campionato disputato fin qui dal Bari, che a sei giornate dalla fine si ritrova con un bottino di 56 punti: un risultato che in pochi avrebbero pronosticato nello scetticismo generale che strisciava tra gli ambienti tifosi a inizio stagione. Tuttavia, gli ultimi risultati pallidi del Galletto impongono riflessioni diverse. Il Bari non è riuscito ad approfittare della mini-crisi di chi gli sta davanti, gettando alle ortiche occasioni ghiotte con dei pareggi scialbi o delle sconfitte inopinate. Le concomitanti vittorie nell'ultimo turno di Frosinone e Parma hanno, forse definitivamente, allontanato i biancorossi dalla corsa al secondo e terzo posto, distanti rispettivamente sei e quattro punti. Allo stesso tempo, il Bari si è fatto scavalcare dal Perugia scivolando addirittura al sesto posto, che con il rinvenire prepotente di Venezia e Cittadella toglie al Galletto anche la solida certezza di essersi guadagnato un piazzamento nei playoff.
La situazione è ancora ben lungi dall'essere compromessa, e almeno a livello teorico-aritmetico è tutto da giocare e decidere negli scontri diretti finali con Palermo, Perugia e Parma. Resta, però, il fatto che Grosso e i suoi hanno bisogno, e urgentemente, di darsi una svegliata. L'occasione giusta arriverà già sabato, quando allo Zaccheria i biancorossi saranno ospiti del Foggia (squadra in ottima salute anch'essa rientrata in corsa per i playoff) per il sentito derby del Tavoliere. Una partita che si prepara da sola e che dovrebbe e potrebbe ridare al Galletto dalla cresta bassa quelle motivazioni soffocate dagli ultimi risultati balbettanti. Una specie di ultima chance per il Bari Peter-Pan di dimostrare di voler superare l'esame di maturità e di essere riuscito a portare a termine quel percorso di crescita promesso da Grosso fin dall'alba della stagione.
Una stranissima costante della stagione biancorossa. Il Bari di Fabio Grosso ha, fin dall'inizio del campionato, mostrato di essere molto più a suo agio quando si è trovato a rimontare dei risultati sfavorevoli (la partita contro il Cittadella in casa e le due contro l'Avellino sono solo gli esempi più eclatanti) rispetto a quando ha dovuto gestire la più comoda posizione del vantaggio, subendo goal brucianti spesso oltre il 90' (Pescara è solo l'ultima di una serie).
Il perché non è stato mai veramente possibile capirlo. Con il suo glorioso passato di terzino a tutta fascia dai piedi buoni Grosso ha sempre accuratamente dribblato questo genere di domande, lasciando intendere che la squadra scenda in campo per affrontare ogni partita con fiducia, salvo poi inciampare in evitabili trappoloni. Un autoimposto ostacolo di carattere mentale, ancorché tecnico, in cui vanno rintracciate le cause del mancato salto di qualità che sembrava nelle potenzialità della squadra e che a questo punto difficilmente arriverà.
Con questo non si vuole assolutamente sminuire la portata dell'intero campionato disputato fin qui dal Bari, che a sei giornate dalla fine si ritrova con un bottino di 56 punti: un risultato che in pochi avrebbero pronosticato nello scetticismo generale che strisciava tra gli ambienti tifosi a inizio stagione. Tuttavia, gli ultimi risultati pallidi del Galletto impongono riflessioni diverse. Il Bari non è riuscito ad approfittare della mini-crisi di chi gli sta davanti, gettando alle ortiche occasioni ghiotte con dei pareggi scialbi o delle sconfitte inopinate. Le concomitanti vittorie nell'ultimo turno di Frosinone e Parma hanno, forse definitivamente, allontanato i biancorossi dalla corsa al secondo e terzo posto, distanti rispettivamente sei e quattro punti. Allo stesso tempo, il Bari si è fatto scavalcare dal Perugia scivolando addirittura al sesto posto, che con il rinvenire prepotente di Venezia e Cittadella toglie al Galletto anche la solida certezza di essersi guadagnato un piazzamento nei playoff.
La situazione è ancora ben lungi dall'essere compromessa, e almeno a livello teorico-aritmetico è tutto da giocare e decidere negli scontri diretti finali con Palermo, Perugia e Parma. Resta, però, il fatto che Grosso e i suoi hanno bisogno, e urgentemente, di darsi una svegliata. L'occasione giusta arriverà già sabato, quando allo Zaccheria i biancorossi saranno ospiti del Foggia (squadra in ottima salute anch'essa rientrata in corsa per i playoff) per il sentito derby del Tavoliere. Una partita che si prepara da sola e che dovrebbe e potrebbe ridare al Galletto dalla cresta bassa quelle motivazioni soffocate dagli ultimi risultati balbettanti. Una specie di ultima chance per il Bari Peter-Pan di dimostrare di voler superare l'esame di maturità e di essere riuscito a portare a termine quel percorso di crescita promesso da Grosso fin dall'alba della stagione.