Calcio
Il Bari più forte dell'emergenza. Super Brienza schianta il Pescara
Una punizione del 10 biancorosso regala l'1-0 finale. Grosso batte Zeman
Bari - domenica 12 novembre 2017
22.31
Quando il gioco si fa duro, i fuoriclasse iniziano a fare la differenza. È questo il caso di Franco Brienza, che entra e spacca a metà Bari-Pescara, firmando con una punizione magistrale la vittoria per 1-0 dei biancorossi nel sentito derby dell'Adriatico.
L'allievo Grosso batte il maestro Zeman, portando a casa l'ennesima vittoria interna di una stagione che, almeno al San Nicola, si sta rivelando ricca di soddisfazioni. Una vittoria meritata, che dimostra il grande carattere del Bari, bravo ad uscire alla distanza da un'emergenza difensiva piuttosto grave e mettere alle corde il Pescara, portandosi a quota 23 punti al quarto posto in classifica, a -2 dal Palermo capolista. Un'altra bella iniezione di fiducia in vista della trasferta di Novara, dove una vittoria esterna potrebbe dare ulteriore valore a un inizio di stagione ben al di sopra delle aspettative.
Le Scelte
Bari in grossa emergenza, soprattutto in difesa dove mancano Capradossi (in Under 21), Marrone (infortunato) e Cassani (solo in panchina). Ecco quindi che Grosso vara un 4-3-3 inedito negli interpreti: davanti a Micai, a destra agisce il giovane Anderson, con Fiamozzi dirottato a sinistra e Tonucci-Gyomber a comporre la coppia centrale. Formazione tipo, invece, negli altri reparti: al centro della mediana Petriccione prende il posto del lungodegente Basha, con Busellato e Tello ad agire ai suoi lati. In avanti il tris all'asso è ancora Galano-Cissè-Improta.
Zeman risponde con uno schieramento speculare, in ossequio al suo credo tattico: Zampano, Perrotta, Fornasier e Mazzotta compongono la terza linea, con Palazzi, Carraro e Brugman ad agire in mezzo al campo. In avanti gli attacchi sono condotti da Mancuso, Pettinari e Del Sole; tutti davanti a Fiorillo.
Due Facce
Le due squadre si dividono a metà il dominio della prima frazione. A cominciare meglio è il Pescara, che gioca con la solita difesa altissima di Zeman a mettere pressione sulla rabberciata retroguardia barese, collezionando però solo un paio di conclusioni sballate. All'8' ci prova Carraro (dopo un disimpegno col brivido di Gyomber),poi (19') Brugman, trovando la deviazione del centralone slovacco.
Il Bari, assorbita la pressione della squadra abruzzese, inizia a farsi vivo nella seconda metà di frazione, alzando il pressing su Carraro con Petriccione, Tello e Busellato, che crescono alla distanza. Ma è ancora una volta il carro armato Cissè a condurre le azioni più pericolose per il Bari. Il guineano ci prova prima (30') raccogliendo un pregevolissimo duetto tra Anderson e Galano sull'out di destra, ma sparando di poco a lato del primo palo, e poi al 39' sfondando su Fornasier e chiamando Fiorillo a un intervento complicato sul tiro da posizione defilata sulla destra. Al 44' tocca a Galano farsi pericoloso con una pregevole punizione mancina, che però si perde di poco alta sulla traversa.
Un Lampo di Genio nella Notte
Tutta un'altra musica nella ripresa, con il Bari che entra in campo con maggiore grinta e fin da subito mette alle corde il Pescara. Già al 4' ci prova Galano che va via sulla sinistra a Mazzotta e mette in mezzo un tiro-cross che Fiorillo mette in angolo. Al 20' è ancora il Bari a provarci con un improvviso missile di Petriccione dai 25 metri, ma la sua conclusione è ribattuta in angolo da Fiorillo; al 25' è ancora Cissè che sfonda sul centro sinistra, ma Improta arriva con un attimo di ritardo sul suggerimento del guineano mancando una buona occasione.
Il Pescara soffre tantissimo la pressione indiavolata del Bari e Zeman prova a correre ai ripari: fuori Del Sole, Zampano e Palazzi per far posto a Cappeluzzi, Crescenzi e Valzania. Ma è ancora una volta la contromossa dalla panchina di Grosso a spostare gli equilibri della partita: fuori un Busellato volenteroso per far spazio al genio di Brienza, che infatti si scatena in men che non si dica. Al 33' il 10 biancorosso s'incarica di battere una punizione dai 30 metri che, complice una leggera deviazione in barriera di Valzania inganna Fiorillo e manda il Bari al meritato vantaggio. Nel finale c'è tempo per un timido accenno di reazione da parte del Pescara, che non combina nulla più di due tiri dal limite di Brugman e Crescenzi, ben neutralizzati da Micai. A rovinare la serata del Bari, però, arriva l'uscita di Cissè per un problema muscolare, sostituito da Nenè. C'è spazio anche per un piccolo cammeo di Floro Flores (entrato per Improta), che si rende pericoloso al 43' con un tiro da posizione defilata sulla destra, senza esito. Dopo 6' di recupero è festa per il Bari: sette successi su otto partite in casa per un ruolino interno da far tremare ogni avversaria.
L'allievo Grosso batte il maestro Zeman, portando a casa l'ennesima vittoria interna di una stagione che, almeno al San Nicola, si sta rivelando ricca di soddisfazioni. Una vittoria meritata, che dimostra il grande carattere del Bari, bravo ad uscire alla distanza da un'emergenza difensiva piuttosto grave e mettere alle corde il Pescara, portandosi a quota 23 punti al quarto posto in classifica, a -2 dal Palermo capolista. Un'altra bella iniezione di fiducia in vista della trasferta di Novara, dove una vittoria esterna potrebbe dare ulteriore valore a un inizio di stagione ben al di sopra delle aspettative.
Le Scelte
Bari in grossa emergenza, soprattutto in difesa dove mancano Capradossi (in Under 21), Marrone (infortunato) e Cassani (solo in panchina). Ecco quindi che Grosso vara un 4-3-3 inedito negli interpreti: davanti a Micai, a destra agisce il giovane Anderson, con Fiamozzi dirottato a sinistra e Tonucci-Gyomber a comporre la coppia centrale. Formazione tipo, invece, negli altri reparti: al centro della mediana Petriccione prende il posto del lungodegente Basha, con Busellato e Tello ad agire ai suoi lati. In avanti il tris all'asso è ancora Galano-Cissè-Improta.
Zeman risponde con uno schieramento speculare, in ossequio al suo credo tattico: Zampano, Perrotta, Fornasier e Mazzotta compongono la terza linea, con Palazzi, Carraro e Brugman ad agire in mezzo al campo. In avanti gli attacchi sono condotti da Mancuso, Pettinari e Del Sole; tutti davanti a Fiorillo.
Due Facce
Le due squadre si dividono a metà il dominio della prima frazione. A cominciare meglio è il Pescara, che gioca con la solita difesa altissima di Zeman a mettere pressione sulla rabberciata retroguardia barese, collezionando però solo un paio di conclusioni sballate. All'8' ci prova Carraro (dopo un disimpegno col brivido di Gyomber),poi (19') Brugman, trovando la deviazione del centralone slovacco.
Il Bari, assorbita la pressione della squadra abruzzese, inizia a farsi vivo nella seconda metà di frazione, alzando il pressing su Carraro con Petriccione, Tello e Busellato, che crescono alla distanza. Ma è ancora una volta il carro armato Cissè a condurre le azioni più pericolose per il Bari. Il guineano ci prova prima (30') raccogliendo un pregevolissimo duetto tra Anderson e Galano sull'out di destra, ma sparando di poco a lato del primo palo, e poi al 39' sfondando su Fornasier e chiamando Fiorillo a un intervento complicato sul tiro da posizione defilata sulla destra. Al 44' tocca a Galano farsi pericoloso con una pregevole punizione mancina, che però si perde di poco alta sulla traversa.
Un Lampo di Genio nella Notte
Tutta un'altra musica nella ripresa, con il Bari che entra in campo con maggiore grinta e fin da subito mette alle corde il Pescara. Già al 4' ci prova Galano che va via sulla sinistra a Mazzotta e mette in mezzo un tiro-cross che Fiorillo mette in angolo. Al 20' è ancora il Bari a provarci con un improvviso missile di Petriccione dai 25 metri, ma la sua conclusione è ribattuta in angolo da Fiorillo; al 25' è ancora Cissè che sfonda sul centro sinistra, ma Improta arriva con un attimo di ritardo sul suggerimento del guineano mancando una buona occasione.
Il Pescara soffre tantissimo la pressione indiavolata del Bari e Zeman prova a correre ai ripari: fuori Del Sole, Zampano e Palazzi per far posto a Cappeluzzi, Crescenzi e Valzania. Ma è ancora una volta la contromossa dalla panchina di Grosso a spostare gli equilibri della partita: fuori un Busellato volenteroso per far spazio al genio di Brienza, che infatti si scatena in men che non si dica. Al 33' il 10 biancorosso s'incarica di battere una punizione dai 30 metri che, complice una leggera deviazione in barriera di Valzania inganna Fiorillo e manda il Bari al meritato vantaggio. Nel finale c'è tempo per un timido accenno di reazione da parte del Pescara, che non combina nulla più di due tiri dal limite di Brugman e Crescenzi, ben neutralizzati da Micai. A rovinare la serata del Bari, però, arriva l'uscita di Cissè per un problema muscolare, sostituito da Nenè. C'è spazio anche per un piccolo cammeo di Floro Flores (entrato per Improta), che si rende pericoloso al 43' con un tiro da posizione defilata sulla destra, senza esito. Dopo 6' di recupero è festa per il Bari: sette successi su otto partite in casa per un ruolino interno da far tremare ogni avversaria.