bar asc JPG. <span>Foto Riccardo Resta</span>
bar asc JPG. Foto Riccardo Resta
Calcio

Il Bari risorge ancora al San Nicola. I Galletti calano il tris all’Ascoli

Galano, Floro e l’autorete di Mogos: 3-0 ai marchigiani rimasti in 10

Il San Nicola ancora tempio taumaturgico per il Bari, che dopo l'ingloriosa sconfitta di Brescia risolleva le sue sorti tra le mura amiche rifilando un netto 3-0 all'Ascoli Picchio.

Succede tutto nella ripresa, con le reti di Galano e Floro Flores (un goal che scaccia una discreta dose di fantasmi che aleggiavano sull'ex Sassuolo) e l'autorete di Mogos, ma le premesse per il trionfo del Bari si erano già venute a creare nel primo tempo, con l'espulsione dell'ingenuo Gigliotti per un intervento pericoloso e inutile su Petriccione.

Con un po' di fortuna e una buona dose di coraggio Grosso riesce a sfangarla: il Bari torna a dimostrare il suo enorme potenziale offensivo (secondo miglior attacco della B) e quella sana parte di cattiveria agonistica per azzannare al collo un avversario che ha fatto di tutto per mettersi in difficoltà da solo. Un successo che vale al Bari il terzo posto in classifica, a -2 dalla capolista Palermo. L'ennesimo ottimo viatico per provare ad agguantare una vittoria in trasferta, stavolta sul campo "amico" dell'Arechi di Salerno.

Le Scelte

Grosso deve fare di necessità virtù, viste le assenze di Marrone e Basha che si vanno a unire a quelle di Scalera, D'Elia e Sabelli. Ecco, quindi, che il passaggio al 4-3-3 è una scelta quasi obbligata: in difesa, davanti a Micai, non c'è Fiamozzi bensì Cassani a completare il reparto con Capradossi, Gyomber e capitan Morleo. In mediana Petriccione si prende il posto in cabina di regia con Busellato e il rientrante Tello ai suoi lati. In avanti è Floro Flores a vincere il ballottaggio con Nené e Cissé per completare la prima linea insieme a Galano e Improta.

Fiorin risponde schierando il suo Ascoli, tutto in arancione per l'occasione, con uno modulo a specchio: nel 4-3-3 di base Mogos, Padella (sostituito al 25' da De Santis per infortunio), Gigliotti e Mignanelli compongono la retroguardia a protezione della porta di Lanni. A centrocampo è capitan Buzzegoli a dettare i tempi nel mezzo con Carpani e Bianchi nella posizione di mezze ali. A guidare l'attacco ci pensa il bomber Favilli, con Clemenza e Parlati larghi.

Un rosso a spezzare la noia

Nel primo tempo i ritmi sono bassissimi e le squadre se la giocano soprattutto negli uno-contro-uno a centrocampo; Petriccione gestisce con personalità il confronto con l'esperto dirimpettaio Buzzegoli, ma Tello e soprattutto Busellato sembrano troppo spenti fin dall'avvio. L'Ascoli ci prova sfruttando la catena mancina Mignanelli-Parlati e la giornata interlocutoria di Cassani: l'azione migliore arriva al 28', ma Favilli spara alle stelle il cross dell'esterno bianconero. La risposta del Bari arriva al 31' con Floro Flores, troppo lento nell'addomesticare il suggerimento di Improta tanto da favorire il ripiegamento di De Santis.

L'episodio decisivo del primo tempo (e di tutta la partita) arriva però al 38', quando il signor Serra di Torino sventola in faccia al difensore ospite Gigliotti il cartellino rosso come misura punitiva per un intervento da dietro su Petriccione a metà campo. Fiorin prova a correre ai ripari inserendo il difensore Cinaglia al posto dell'ala Clemenza, ma è ovviamente il Bari a provare a sfruttare l'occasione. Al 46' Galano apre troppo il piatto destro e spara fuori a porta sguarnita l'ottimo traversone di Morleo dalla sinsitra.

Galano show

Nella ripresa Grosso prova a giocarsi il tutto-per-tutto, lasciando negli spogliatoi un Busellato sottotono in favore di Brienza, che va ad affiancare Floro nel 4-2-4 predisposto dal tecnico. La mossa si rivela fin da subito vincente, perché è proprio il neo entrato al 47' a involarsi palla al piede nella zona centrale e a servire Galano, che perde un tempo di gioco nello stop e scarica il suo mancino addosso a Cinaglia. È, per il numero 11 del Bari, solo la prova generale del goal, che al 54' arriva a coronare un inizio di ripresa a tutta birra: il folletto biancorosso riceve da Petriccione sulla sinistra, si accentra sul mancino e lascia partire un tiro che con la decisiva deviazione di Bianchi diventa imparabile per Lanni.

I padroni di casa, una volta raggiunto il vantaggio, provano a mettere ulteriormente alle corde l'Ascoli in dieci uomini, che prima di alzare bandiera bianca ci prova con la combinazione stretta Parlati-Favilli, stoppata da un Gyomber maestoso. Sul ribaltamento di fronte è ancora Floro Flores ad avere l'occasione per riscattare una prestazione fin lì incolore, ma stavolta il suo tiro – su suggerimento di Brienza – si perde dalla parte sbagliata del palo, nonostante la posizione favorevolissima. È, ancora una volta, il segnale del goal del Bari, che arriva puntuale al 59': Galano tiene vivo un pallone sul fondo e con il destro lascia partire un cross velenoso, che grazie al flipper tra Improta e il terzino ascolano Mogos s'infila beffardamente alle spalle di Lanni per l'autorete che vale il 2-0 parziale.

Tris finale

È il colpo che manda al tappeto un Ascoli già rimaneggiato dopo l'espulsione: Fiorin si gioca l'ultima carta gettando nella mischia un'altra punta come Rossetti (bravo a chiamare Micai a un intervento plastico) al posto del mediano Carpani (70'), ma è una mossa suicida. Al 73', infatti, c'è finalmente gloria anche per Floro Flores, che raccoglie il suggerimento sulla destra di Improta, si libera della leggera opposizione di De Santis e dal limite dell'area lascia partire un destro a giro che batte Lanni per il 3-0. Nel finale c'è spazio solo per l'accademia del Bari, che con il subentrato Nené (al posto di Floro) e con Improta dà vita a una gara di tiro al piattello addosso a Lanni, e per l'esordio del giovane olandese Anderson al posto di Galano. Al fischio finale è ancora festa per il Bari, tornato killer davanti al suo pubblico.

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