Calcio
Il Bari si riscopre protagonista. Ora crederci è un obbligo
I biancorossi battono il Perugia, si qualificano ai playoff e fanno il pieno di fiducia
Bari - domenica 6 maggio 2018
12.37
La vittoria giusta al momento giusto: Bari-Perugia 3-1 rischia davvero di essere la "sliding door" della stagione biancorossa, proprio a conclusione della settimana in cui è arrivata la notizia ufficiale del deferimento della società per mancanze amministrative. Il Bari strappa matematicamente il pass per i playoff.
La squadra sul campo ha risposto alla grande, con una prestazione convincente e un risultato rotondo. I biancorossi sono stai bravi a contenere le sfuriate iniziali del Perugia uscendone tutto sommato indenni, per poi guadagnare metri e sbloccarla nel finale di frazione con la capocciata di Gyomber. Stesso discorso nella ripresa, scollinato l'ostacolo Perugia nei primi minuti (con la traversa colpita da Di Carmine), il Bari è uscito alla distanza, trovando un gran goal con Andrada e nel finale il punto del KO con Floro Flores. Nel mezzo la bellissima ma inutile marcatura di Diamanti.
Una bella vittoria, che ha un nome e un cognome precisi: Fabio Grosso. Sì, il silenzioso allenatore del Galletto stavolta ha stupito tutti e ha avuto ragione da vendere. La scelta di sostituire lo squalificato Nené al centro dell'attacco con l'esordiente Andrada non ce se l'aspettava nessuno, ma il risultato è di quelli che restano nella memoria. Il ragazzo - da buon argentino - di talento ne ha: sa toccare il pallone, sa calciare e soprattutto sa rendersi utile per la squadra, andando a occupare più posizioni in attacco e scalando a centrocampo quando la manovra si fa farraginosa. L'intesa con Cissè e Floro (entrato nella ripresa e confermatosi in grande forma con un goal da antologia) è figlia di tanto allenamento e tanta pazienza da parte di Andrada che ha «Saputo aspettare il suo momento», come ha detto ieri nel post gara, per entrare direttamente nel cuore dei baresi.
L'altro artefice silenzioso del Bari che vince e convince è senz'altro Sogliano: certamente non il diesse più amato dalla tifoseria, ma comunque capace di portare in casa Bari dei giovani di grande prospettiva che sono dei veri e propri capitali su due gambe. Andrada e il sempre più titolare Balkovec sono solo gli ultimi esempi; all'elenco vanno aggiunti Petriccione, Henderson e Anderson, su cui ha messo già gli occhi mezza Serie A.
Insomma, i motivi per sorridere dopo questa bella vittoria non sono pochi. Il Bari ritrova gioco, fiducia e si scopre nuovamente capace di saper fare senza Galano, ormai il fantasma di se stesso. Grosso, anche nei momenti più difficili, quando il gioco latitava e le critiche si sprecavano, è riuscito a dare al suo Bari un'impronta, un'identità prescindere dai singoli, sempre trovatisi "costretti" a esprimersi in un contesto corale. Lo dimostra l'alto numero dei giocatori biancorossi andati a rete almeno una volta in questa stagione, che ieri le new entry Gyomber e Andrada hanno portato addirittura a 19. Un dato particolarmente interessante che spiega come soprattutto nel girone di ritorno Grosso sia riuscito a curare la dipendenza dai goal di Galano e Improta che la squadra aveva nel girone di andata, perdendo solo una partita nelle ultime sedici.
Numeri che danno ragione al mister, che qualificandosi ai playoff centra l'obiettivo stagionale, mai realmente stato in discussione in tutto un campionato che, fin da ora, possiamo già giudicare molto positivo, soprattutto se si considera che Grosso è un esordiente. Il bello, però, arriva adesso: se la lotta per il secondo posto non è ancora matematicamente chiusa, il nutrito numero di squadre che precedono il Galletto in classifica di fatto sbarra la porta a questa possibilità. Nel finale di campionato il Galletto potrà affrontare avversari difficili come Parma (in lotta per la A diretta) e Carpi con la leggerezza di chi sa di aver fatto il suo, e negli spareggi promozione il Bari avrà di fronte avversari più forti, squadre più attrezzate.
Dalla sua, però, i biancorossi potranno contare sul ritrovato entusiasmo del suo pubblico, quest'anno rivelatosi freddino e scostante nei confronti di una squadra che ha fatto molto meglio delle compagini degli scorsi campionati. È fin troppo facile prevedere che per gli spareggi promozione il San Nicola torni a riempirsi come nei tempi d'oro, e senza cercare polemiche tutto l'ambiente dovrà sfruttare questa circostanza a proprio favore.
Per il Bari l'obiettivo non è riuscirci, ma è quello di crederci, di provare a far di tutto per inseguire la promozione che, è bene ricordarlo, resta un sogno. La strada è lunga e impervia, ma questa città e questa squadra ci hanno abituati a non considerare nulla come irraggiungibile.
La squadra sul campo ha risposto alla grande, con una prestazione convincente e un risultato rotondo. I biancorossi sono stai bravi a contenere le sfuriate iniziali del Perugia uscendone tutto sommato indenni, per poi guadagnare metri e sbloccarla nel finale di frazione con la capocciata di Gyomber. Stesso discorso nella ripresa, scollinato l'ostacolo Perugia nei primi minuti (con la traversa colpita da Di Carmine), il Bari è uscito alla distanza, trovando un gran goal con Andrada e nel finale il punto del KO con Floro Flores. Nel mezzo la bellissima ma inutile marcatura di Diamanti.
Una bella vittoria, che ha un nome e un cognome precisi: Fabio Grosso. Sì, il silenzioso allenatore del Galletto stavolta ha stupito tutti e ha avuto ragione da vendere. La scelta di sostituire lo squalificato Nené al centro dell'attacco con l'esordiente Andrada non ce se l'aspettava nessuno, ma il risultato è di quelli che restano nella memoria. Il ragazzo - da buon argentino - di talento ne ha: sa toccare il pallone, sa calciare e soprattutto sa rendersi utile per la squadra, andando a occupare più posizioni in attacco e scalando a centrocampo quando la manovra si fa farraginosa. L'intesa con Cissè e Floro (entrato nella ripresa e confermatosi in grande forma con un goal da antologia) è figlia di tanto allenamento e tanta pazienza da parte di Andrada che ha «Saputo aspettare il suo momento», come ha detto ieri nel post gara, per entrare direttamente nel cuore dei baresi.
L'altro artefice silenzioso del Bari che vince e convince è senz'altro Sogliano: certamente non il diesse più amato dalla tifoseria, ma comunque capace di portare in casa Bari dei giovani di grande prospettiva che sono dei veri e propri capitali su due gambe. Andrada e il sempre più titolare Balkovec sono solo gli ultimi esempi; all'elenco vanno aggiunti Petriccione, Henderson e Anderson, su cui ha messo già gli occhi mezza Serie A.
Insomma, i motivi per sorridere dopo questa bella vittoria non sono pochi. Il Bari ritrova gioco, fiducia e si scopre nuovamente capace di saper fare senza Galano, ormai il fantasma di se stesso. Grosso, anche nei momenti più difficili, quando il gioco latitava e le critiche si sprecavano, è riuscito a dare al suo Bari un'impronta, un'identità prescindere dai singoli, sempre trovatisi "costretti" a esprimersi in un contesto corale. Lo dimostra l'alto numero dei giocatori biancorossi andati a rete almeno una volta in questa stagione, che ieri le new entry Gyomber e Andrada hanno portato addirittura a 19. Un dato particolarmente interessante che spiega come soprattutto nel girone di ritorno Grosso sia riuscito a curare la dipendenza dai goal di Galano e Improta che la squadra aveva nel girone di andata, perdendo solo una partita nelle ultime sedici.
Numeri che danno ragione al mister, che qualificandosi ai playoff centra l'obiettivo stagionale, mai realmente stato in discussione in tutto un campionato che, fin da ora, possiamo già giudicare molto positivo, soprattutto se si considera che Grosso è un esordiente. Il bello, però, arriva adesso: se la lotta per il secondo posto non è ancora matematicamente chiusa, il nutrito numero di squadre che precedono il Galletto in classifica di fatto sbarra la porta a questa possibilità. Nel finale di campionato il Galletto potrà affrontare avversari difficili come Parma (in lotta per la A diretta) e Carpi con la leggerezza di chi sa di aver fatto il suo, e negli spareggi promozione il Bari avrà di fronte avversari più forti, squadre più attrezzate.
Dalla sua, però, i biancorossi potranno contare sul ritrovato entusiasmo del suo pubblico, quest'anno rivelatosi freddino e scostante nei confronti di una squadra che ha fatto molto meglio delle compagini degli scorsi campionati. È fin troppo facile prevedere che per gli spareggi promozione il San Nicola torni a riempirsi come nei tempi d'oro, e senza cercare polemiche tutto l'ambiente dovrà sfruttare questa circostanza a proprio favore.
Per il Bari l'obiettivo non è riuscirci, ma è quello di crederci, di provare a far di tutto per inseguire la promozione che, è bene ricordarlo, resta un sogno. La strada è lunga e impervia, ma questa città e questa squadra ci hanno abituati a non considerare nulla come irraggiungibile.