Calcio
Il big match ridimensiona il Bari, per ora la più forte è la Ternana
Lo scontro diretto del San Nicola evidenzia tutte le difficoltà della squadra di Auteri ed esalta gli uomini di Lucarelli
Bari - lunedì 16 novembre 2020
14.00
Poteva essere la partita buona per rientrare in corsa e ristabilire le cose. E invece si è trasformata in una Caporetto calcistica: il Bari esce dal big match del San Nicola contro la Ternana con un ridimensionamento generale tanto dei suoi valori apparenti, quanto delle sue pretese.
Per ora è la Ternana la più forte del girone C (e con ogni probabilità dell'intera serie C): il netto 1-3 rende giustizia agli uomini di Cristiano Lucarelli, che avrebbero potuto raccogliere anche qualcosa in più. La differenza l'hanno fatta sì i singoli, ma comunque incasellati in un contesto di gioco che il Bari di Gaetano Auteri sta inseguendo da inizio stagione, ma con poco successo.
La severa lezione presa dalla Ternana evidenzia un problema endemico del Bari di questa stagione: un centrocampo in costante sofferenza. E, stavolta, non per l'inferiorità numerica, ma per l'atteggiamento stesso mostrato dalle fere. Aggressivo, asfissiante, da togliere il respiro: i centrocampisti umbri Palumbo e Proietti erano due come quelli del Bari, ma sembravano almeno il doppio al cospetto di una mediana in perenne affanno. Maita è arrivato allo scontro diretto un po' usurato (sempre utilizzato da Auteri), De Risio un po' imballato dopo il lungo infortunio e la partita di mercoledì contro il Potenza. Bianco e Lollo, una volta subentrati, se è possibile hanno fatto anche peggio; lì in mezzo un disastro totale.
I singoli, dicevamo. Nel primo goal della Ternana c'è tutta l'essenza del calcio spavaldo proposto da Lucarelli: Furlan fa il suo comodo a sinistra, Falletti dal limite inventa un assist visionario per lo svelto Partipilo, che brucia una pachidermica difesa biancorossa (lenti anche ad applicare il fuorigioco) e mette alle spalle di Frattali. Goal da manuale, nulla da dire.
Poco dopo il Bari ringrazia l'incrocio dei pali, che salva sia su Vantaggiato sia su Mammarella. Sembra un tiro a bersaglio, eppure i galletti sul finire del primo tempo hanno la forza di rimetterla in piedi. Marras si conferma in ottima forma (unico sopra la sufficienza, insieme a Di Cesare per impegno) aprendo a sinistra per D'Orazio: bel cross, spunta dall'altra parte Ciofani che mette in rete col piattone. Subito dopo D'Orazio, imbeccato da De Risio (unica giocata degna di nota della sua gara), scalda i guanti di Iannarilli con una botta da fuori.
Il Bari dava l'idea di poterla ribaltare, facendo vedere anche un calcio discreto, ma poi il suicidio a inizio ripresa: la partita da incubo di Perrotta inizia con il contrasto al 2' su Frattali che lascia la palla lì per Partipilo, il quale fa 1-2 a porta vuota, e finisce con il fallo da macellaio sullo stesso Partipilo al 22' che gli vale il doppio giallo. Il Bari l'avrebbe persa anche finendo in 11? Probabilmente sì, ma resta la prestazione pessima di un calciatore che, invece, nelle ultime uscite era apparso fra i migliori. Uno dei grossi problemi di questo Bari è l'andamento ondivago dei singoli.
Da rivedere anche le scelte in attacco: giocarsi la partita più importante con Simeri, alla prima da titolare dopo 4 mesi, è stato un azzardo che non ha pagato. Se, poi, anche Antenucci combina poco o nulla e, anzi, spara in curva un ottimo suggerimento di Marras, allora vuol dire deve andare davvero tutto storto. Montalto entra e il suo lo fa, ma è troppo poco: la partita del centravanti biancorosso è tutta in un colpo di testa fuori su cross di Marras (sempre lui). Beffa finale il goal di Furlan (ex che a Bari ha lasciato un segno davvero sbiadito), che si beve Ciofani in velocità, su assist di un Falletti semplicemente devastante, e mette alle spalle di Frattali.
Insomma, finisce con un vero ko tecnico. Una sconfitta molto peggiore di quella di Foggia, perché impossibile da ridurre a semplice "passo falso". I rossoverdi al San Nicola hanno davvero tracciato un solco attorno ai limiti del Bari di Auteri, chiamato adesso a rivedere le sue posizioni (ma per Hamlili in questa squadra non c'è davvero posto?), che la partita di Potenza aveva illusoriamente esaltato. Cassia, Ciofani e D'Orazio lo hanno ammesso con chiarezza nel post gara: la Ternana è la squadra più forte, il Bari deve sudare per rimettersi in pari.
La buona notizia è che i biancorossi all'undicesima giornata si sono messi alle spalle il grosso delle sfide più dure, mentre già domenica prossima la Ternana dovrà ospitare il sorprendente Teramo (secondo col Bari, ma con una partita in meno) per confermare le sue ambizioni. Resta, però, l'obbligo per il Bari di invertire la rotta: a Caserta i biancorossi si giocano una buona fetta del loro campionato, e soprattutto della loro credibilità.
Per ora è la Ternana la più forte del girone C (e con ogni probabilità dell'intera serie C): il netto 1-3 rende giustizia agli uomini di Cristiano Lucarelli, che avrebbero potuto raccogliere anche qualcosa in più. La differenza l'hanno fatta sì i singoli, ma comunque incasellati in un contesto di gioco che il Bari di Gaetano Auteri sta inseguendo da inizio stagione, ma con poco successo.
La severa lezione presa dalla Ternana evidenzia un problema endemico del Bari di questa stagione: un centrocampo in costante sofferenza. E, stavolta, non per l'inferiorità numerica, ma per l'atteggiamento stesso mostrato dalle fere. Aggressivo, asfissiante, da togliere il respiro: i centrocampisti umbri Palumbo e Proietti erano due come quelli del Bari, ma sembravano almeno il doppio al cospetto di una mediana in perenne affanno. Maita è arrivato allo scontro diretto un po' usurato (sempre utilizzato da Auteri), De Risio un po' imballato dopo il lungo infortunio e la partita di mercoledì contro il Potenza. Bianco e Lollo, una volta subentrati, se è possibile hanno fatto anche peggio; lì in mezzo un disastro totale.
I singoli, dicevamo. Nel primo goal della Ternana c'è tutta l'essenza del calcio spavaldo proposto da Lucarelli: Furlan fa il suo comodo a sinistra, Falletti dal limite inventa un assist visionario per lo svelto Partipilo, che brucia una pachidermica difesa biancorossa (lenti anche ad applicare il fuorigioco) e mette alle spalle di Frattali. Goal da manuale, nulla da dire.
Poco dopo il Bari ringrazia l'incrocio dei pali, che salva sia su Vantaggiato sia su Mammarella. Sembra un tiro a bersaglio, eppure i galletti sul finire del primo tempo hanno la forza di rimetterla in piedi. Marras si conferma in ottima forma (unico sopra la sufficienza, insieme a Di Cesare per impegno) aprendo a sinistra per D'Orazio: bel cross, spunta dall'altra parte Ciofani che mette in rete col piattone. Subito dopo D'Orazio, imbeccato da De Risio (unica giocata degna di nota della sua gara), scalda i guanti di Iannarilli con una botta da fuori.
Il Bari dava l'idea di poterla ribaltare, facendo vedere anche un calcio discreto, ma poi il suicidio a inizio ripresa: la partita da incubo di Perrotta inizia con il contrasto al 2' su Frattali che lascia la palla lì per Partipilo, il quale fa 1-2 a porta vuota, e finisce con il fallo da macellaio sullo stesso Partipilo al 22' che gli vale il doppio giallo. Il Bari l'avrebbe persa anche finendo in 11? Probabilmente sì, ma resta la prestazione pessima di un calciatore che, invece, nelle ultime uscite era apparso fra i migliori. Uno dei grossi problemi di questo Bari è l'andamento ondivago dei singoli.
Da rivedere anche le scelte in attacco: giocarsi la partita più importante con Simeri, alla prima da titolare dopo 4 mesi, è stato un azzardo che non ha pagato. Se, poi, anche Antenucci combina poco o nulla e, anzi, spara in curva un ottimo suggerimento di Marras, allora vuol dire deve andare davvero tutto storto. Montalto entra e il suo lo fa, ma è troppo poco: la partita del centravanti biancorosso è tutta in un colpo di testa fuori su cross di Marras (sempre lui). Beffa finale il goal di Furlan (ex che a Bari ha lasciato un segno davvero sbiadito), che si beve Ciofani in velocità, su assist di un Falletti semplicemente devastante, e mette alle spalle di Frattali.
Insomma, finisce con un vero ko tecnico. Una sconfitta molto peggiore di quella di Foggia, perché impossibile da ridurre a semplice "passo falso". I rossoverdi al San Nicola hanno davvero tracciato un solco attorno ai limiti del Bari di Auteri, chiamato adesso a rivedere le sue posizioni (ma per Hamlili in questa squadra non c'è davvero posto?), che la partita di Potenza aveva illusoriamente esaltato. Cassia, Ciofani e D'Orazio lo hanno ammesso con chiarezza nel post gara: la Ternana è la squadra più forte, il Bari deve sudare per rimettersi in pari.
La buona notizia è che i biancorossi all'undicesima giornata si sono messi alle spalle il grosso delle sfide più dure, mentre già domenica prossima la Ternana dovrà ospitare il sorprendente Teramo (secondo col Bari, ma con una partita in meno) per confermare le sue ambizioni. Resta, però, l'obbligo per il Bari di invertire la rotta: a Caserta i biancorossi si giocano una buona fetta del loro campionato, e soprattutto della loro credibilità.