Calcio
Il Comune di Bari rivuole lo stadio, Giancaspro dice no. Petruzzelli: «Atto illegittimo»
L'amministrazione comunale intima il rilascio della struttura entro l'1 agosto alle 9.30 o si provvederà legalmente
Bari - lunedì 30 luglio 2018
15.06
L'ultima, disperata mossa di Giancaspro è non restituire lo stadio San Nicola. La concessione della struttura, scaduta a giugno, era stata prorogata di un mese con la prospettiva della ricapitalizzazione. In seguito al fallimento della Fc Bari l'amministrazione con due mail, una del 20 luglio e l'ultima del 27 luglio, aveva fatto presente la scandenza imminente della proroga e la necessità di un incontro per la restituzione delle chiavi e quindi della struttura. Ma Giancaspro ha risposto negativamente alla richiesta del Comune di lasciare il San Nicola questa mattina alle 11, dando come motivazione il ricorso in sospeso presentato da Fc Bari alla Figc.
Il sindaco Decaro, attuale depositario del titolo sportivo, e che entro il 6 agosto dovrà comunicare alla federazione la società che potrà subentrare, ha reagito in malo modo alla risposta di Giancaspro. A livello amministrativo comunque questa mattina c'è stata una riunione con i consulenti legali del Comune di Bari.
«L'atto di Giancaspro è illegittimo - dichiara l'assessore Pietro Petruzzelli - per prima cosa provvederemo a rispondere alla sua mail in modo duro, per far capire che è necessario che dia indietro lo stadio. Non possiamo andare con i vigili ed entrare con la forza, se non con un provvedimento di un giudice, ma vorremmo evitare di arrivare a questo punto. Purtroppo l'ex presidente vanta un credito di 1,2 milioni con la Lega e ha presentato ricorso per quanto riguarda i cartellini dei giocatori e si aggrappa al ricorso per rispondere negativamente alla restituzione del San Nicola».
«Tutto questo non avrà conseguenze sulla procedura di affidamento del titolo sportivo - sottolinea Petruzzelli - anche se i tempi sono stretti, il 19 agosto inizia la coppa Italia e faremo del tutto per risolvere anche questo problema».
Nel pomeriggio è giunta la nota del Comune con cui l'amministrazione intima il rilascio della struttura entro l'1 agosto alle 9.30, in quanto la proroga scadeva il 30 luglio e «lo spirare di tale data rende, evidentemente, l'eventuale ulteriore occupazione dell'immobile priva di ogni titolo autorizzatorio - si legge - con conseguente espresso divieto di manomissione e/o asportazione di qualunque bene o dotazione impiantistica». In caso contrario l'amministrazione provvederà legalmente alla tutela dei propri interessi.
Il sindaco Decaro, attuale depositario del titolo sportivo, e che entro il 6 agosto dovrà comunicare alla federazione la società che potrà subentrare, ha reagito in malo modo alla risposta di Giancaspro. A livello amministrativo comunque questa mattina c'è stata una riunione con i consulenti legali del Comune di Bari.
«L'atto di Giancaspro è illegittimo - dichiara l'assessore Pietro Petruzzelli - per prima cosa provvederemo a rispondere alla sua mail in modo duro, per far capire che è necessario che dia indietro lo stadio. Non possiamo andare con i vigili ed entrare con la forza, se non con un provvedimento di un giudice, ma vorremmo evitare di arrivare a questo punto. Purtroppo l'ex presidente vanta un credito di 1,2 milioni con la Lega e ha presentato ricorso per quanto riguarda i cartellini dei giocatori e si aggrappa al ricorso per rispondere negativamente alla restituzione del San Nicola».
«Tutto questo non avrà conseguenze sulla procedura di affidamento del titolo sportivo - sottolinea Petruzzelli - anche se i tempi sono stretti, il 19 agosto inizia la coppa Italia e faremo del tutto per risolvere anche questo problema».
Nel pomeriggio è giunta la nota del Comune con cui l'amministrazione intima il rilascio della struttura entro l'1 agosto alle 9.30, in quanto la proroga scadeva il 30 luglio e «lo spirare di tale data rende, evidentemente, l'eventuale ulteriore occupazione dell'immobile priva di ogni titolo autorizzatorio - si legge - con conseguente espresso divieto di manomissione e/o asportazione di qualunque bene o dotazione impiantistica». In caso contrario l'amministrazione provvederà legalmente alla tutela dei propri interessi.